“Quello dell’attore è il mestiere più precario al mondo”. Chi pensa che la carriera di attore sia tutta rose e fiori tenga presenta quello che dice Marco Bocci. Il giovane attore marscianese, trentunesimo compleanno il prossimo 4 agosto, non si è montato la testa neanche dopo questo speciale 2008.
Al “Teatro De’ Servi” di Roma sono state quaranta repliche da tutto esaurito per il lavoro teatrale di Luca Monti “Non lo dico a nessuno”, di cui Marco è stato protagonista assieme a Francesco Venditti.
Tra aprile e maggio su Rai1 sono andate in onda sei puntate di “Ho sposato uno sbirro” nel quale Marco Bocci vestiva i panni dell’ispettore Ardea.
Lo scorso gennaio ha iniziato a lavorare in “Romanzo criminale”, dove sarà il commissario Scialoja, uno dei protagonisti. Si tratta di sei puntate da cento minuti ciascuna che in autunno andranno in onda su Sky Cinema e il prossimo anno su una rete Mediaset.
Marco Bocci (Bocciolini all’anagrafe) rimane il bravo ragazzo di sempre. Non perde occasione per tornare a casa, per la felicità di papà Marcello e mamma Graziella. “La mia vita è qui con i miei familiari e miei amici di sempre”. Non lo dice per farsi bello. E’ così. La vocazione di attore l’aveva dentro da sempre, ma ha scoperto che poteva provarci dopo aver partecipato al Laboratorio teatrale diretto da Luciana Strata e De Virgiliis.
Scoccata la scintilla, via a Roma dove per tre anni ha frequentato il Conservatorio d’arte drammatica “La scaletta” e per un anno il “Centro internazionale di cinema”. Anni di sacrifici passati perlopiù negli scantinati a provare spettacoli che non venivano mai rappresentati.
L’incontro con il regista teatrale Luca Monti e la successiva ammissione, nel 2004, al corso che Luca Ronconi dirige a Santa Cristina ha permesso al giovane attore marscianese di fare la conoscenza con il “professionismo”. Rimedia particine in alcune fiction e in qualche spot per la televisione. Fa teatro con Ronconi e altri registi di alto livello.
All’inizio del 2005 debutta del cinema interpretando Pietro Bembo nel film spagnolo “Les Borgias” diretto da Antonio Hernandez. La tv si accorge di lui offrendogli parti in alcune fiction. E’ un personaggio fisso in “Lo zio d’America” con De Sica. Veste i panni di un partigiano nel film Rai “Graffio di tigre”. Lavora in “Caterina e le sue figlie 2” e in “Ris 2”. Sono sempre piccole parti, ma Marco guarda sempre avanti e continua a studiare.
La fortuna gira e lo scorso anno si trova al posto giusto al momento giusto. La Rai lo sceglie per un ruolo importante. Sarà l’ispettore Simone Ardea nelle sei puntate di “Ho sposato uno sbirro” con Flavio Insinna.
Appena finite le riprese, è agosto, eccolo di nuovo a teatro con “La Manna” e soprattutto con “Non lo dico a nessuno” di Luca Monti. Marco Bocci interpreta diciassette personaggi e sta sul palco per oltre due ore filate.
Prima del debutto quasi si pente per la grande fatica che lo spettacolo richiede. Ma tiene duro e viene ripagato da applausi scroscianti e da una lusinghiera critica. “E’ tutto bello – ammette con un sorriso Marco – ma ogni volta si ricomincia da capo”.