E’ stata oltrepassata nel territorio di Todi la soglia delle 500 firme, grazie anche al buon risultato di domenica 1 giugno col punto di raccolta allestito in Piazza del Popolo, la sottoscrizione a supporto della “Proposta di legge regionale d’iniziativa popolare”, contenente disposizioni per la promozione e la tutela della famiglia avanzate dal “Forum delle associazioni familiari dell’Umbria”.
Affinché la proposta di legge sia discussa in Consiglio regionale, bastano 3 mila firme, ma l’obiettivo del Forum delle associazioni familiari dell’Umbria è raccoglierne molte di più. Perciò la raccolta prosegue presso stand e gazebo allestiti nelle piazze, mentre si può firmare anche presso gli uffici anagrafici dei Comuni. A Todi, domenica prossima, addetti alla raccolta saranno presenti all’ingresso delle chiese.
La proposta di legge regionale è stata presentata alle forze politiche dell’Umbria lo scorso 28 gennaio nella Sala della partecipazione del Consiglio regionale. Con una cerimonia solenne lo scorso 15 febbraio è stata apposta la prima firma da Claudio Ricci, sindaco di Assisi, la seconda è stata messa subito dopo da un consigliere dell’opposizione di centro-sinistra.
Prossima importante tappa della raccolta di firme a Orvieto, dove giovedì 12 giugno a tirare le somme dell’iniziativa con l’avvocato Simone Pillon, presidente del Forum delle associazioni familiari dell’Umbria, ci sarà il sindaco della città e il Vescovo della Diocesi.
La legge proposta è composta da 17 articoli elaborati da nove giuristi cattolici, coordinati dallo stesso Pillon. Al centro pone la promozione e tutela della famiglia “laica”, fondata sul matrimonio civile come stabilita dagli artt. 29 e segg. della Costituzione italiana e dagli artt. 12 e 16 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: ambito fondamentale di riferimento per gli interventi pubblici o privati.
L’idea portante è il principio di sussidiarietà: riconoscendo nella famiglia una risorsa, le istituzioni regionali e locali, oltre le logiche assistenzialistiche, non si sostituiscano ad essa, ma ne alimentino le potenzialità.
In pratica si chiede: sostegno ai giovani che si sposano e alla maternità, rimozione degli ostacoli incontrati dalle donne nel lavorare e gestire contemporaneamente famiglia e figli, più aiuti per le coppie che vogliono adottare o avere un bambino in affido e le famiglie che hanno deciso di tenere in casa i propri anziani, offrendo loro di continuare una vita normale e serena, strategie per contrastare le interruzioni volontarie di gravidanza, buoni in denaro alle famiglie per scegliere la migliore scuola per i figli, anche privata, aiuti alle coppie in crisi matrimoniale e interventi per il reinserimento delle casalinghe nel lavoro.