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30 giugno 2008
Il lapidario non piace neppure all’Idv

L’intervento di Carlo Zoccoli in merito al lapidario trova il pieno sostegno dell’Italia dei Valori di Todi.
La dislocazione del complesso delle Lucrezie mal si presta ad essere punto di arrivo di visitatori (al contrario della sala delle Pietre), mentre molto meglio si presta ad un utilizzo locale per attività culturali.
Non si comprende poi cosa significa l’eventuale chiusura della Scuola di Musica per “mancanza di fondi”. Quanti sono questi fondi? Di quali cifre parliamo? E’ possibile che non si possa far nulla?
Si parla sempre più di intraprendere nuove iniziative ricreativo/musicali ma devono necessariamente passare per la chiusura o il ridimensionamento di altre più consolidate?
Circolo Italia dei Valori Todi

30 giugno 2008
La banda suona nella piazza di Todi fra i "soliti" rumori

A Todi la banda dell’esercito italiano suona, la piazza è piena, in prima fila il sindaco.
Molti i presenti, uomini, donne, bambini, anziani, diversamente abili, qualche musicista che mostra di apprezzare la rappresentazione dei colleghi.
Gli edifici medievali che circondano la piazza fanno da cassa armonica alle vibrazioni.
Sembrerebbe tutto tanto suggestivo, ma a guardar bene, ci si accorge che le persone che sono nelle file retrostanti della platea allungano il collo per vedere il palco (se così si può chiamare una pedana) alto appena una ventina di centimetri (inezia se si pensa che la musica bisogna ascoltarla e non vedere gli esecutori?).
Improvvisamente, però, nel bel mezzo delle note del Nabucco di Verdi si sente un fischio abbastanza dissonante con il resto della partitura. Non è una stecca di qualche maestro di fiati, ma di un ragazzino in bicicletta che, in prossimità dell’orchestra e non perché insoddisfatto dell’esecuzione, semplicemente chiama un suo coetaneo distante una cinquantina di metri da lui e mentre dalle retrovie dell’orchestra si odono i tromboni ed i timpani, dall’altro lato della piazza qualche rumoroso tubo di scarico di una moto fa da cornice.
Che dire, poi, di una gruppetto di quattro bambini che gioca tra urla e grida di gioia (leciti e salutari per i bambini), sempre in prossimità della pedana (ci sarebbe piaciuto di dire palco), tanto che il direttore di orchestra è dovuto intervenire, durante l’esecuzione, per pregare i genitori di tacitarli.
Da qui viene spontanea la domanda: non sarebbe stato forse utile far sorvegliare la manifestazione da qualche poliziotto municipale per evitare le interferenze sonore? La Musica è un’arte raffinata e non si accompagna bene con i rumori!
Finanche gli edifici medievali, rappresentanti di una antica artistica cultura, hanno storto il naso; proprio loro, componenti di una delle più suggestive piazze d’Italia ridotta la sera a mero parcheggio di auto.
Per l’occasione si suggerisce di provvedere a tacitare gli scarichi rumorosi delle moto.
Lettera Firmata


30 giugno 2008
Contrordine: "Noi diamo una mano a Todi" si farà

Si comunica che abbiamo ricevuto l’autorizzazione dall’Amministrazione Comunale per la realizzazione dell’iniziativa “Noi diamo una mano a Todi”.
Il ritardo non è stato del tutto negativo in quanto ci ha consentito di riflettere meglio su alcuni aspetti per i quali chiediamo il contributo di coloro che sono interessati a partecipare.
1) Data dell’iniziativa seconda metà di luglio, si richiedono suggerimenti;
2) Per il giorno si è pensato di evitare il sabato pomeriggio in quanto potrebbe creare dei problemi a coloro che intendono fruire degli spazi. Quindi si propone di utilizzare due mattine infrasettimanali operando su metà delle panchine lasciando l’altra metà disponibile e viceversa;
3) Il materiale composto da impregnante, guanti, pennelli sarà messo a disposizione dall’Amministrazione, mentre le mascherine saranno a cura della Acli. E’ gradito che chi ha disponibilità di pennelli di metterli a disposizione onde evitare inutili sprechi.
L’iniziativa ha destato molta attenzione a cui ha fatto seguito la richiesta di operare intervento analogo anche sulle staccionate in legno (esempio dalla Consolazione ai giardinetti).
L’obiettivo delle Acli, oltre a dare una concreta mano alla città, sarebbe di riuscire ad istituire un nucleo “Amici dell’Ambiente” attraverso il quale operare interventi regolari nel tempo per iniziative come: manutenzione panchine, staccionate, giochi in legno; pulizia del parco della Rocca da rifiuti, cartacce, lattine; controllo del corretto conferimento dei rifiuti a seguito dello sviluppo della raccolta differenziata; sostegno alle attività di sensibilizzazione verso la sostenibilità ambientale con la partecipazione a punti informativi, banchetti, distribuzione materiali; segnalazione di scorretti comportamenti ambientali (erbacce, abbandono rifiuti, scarso decoro, atti vandalici).
Chi fosse interessato a collaborare può contattare le Acli Todi (348.3851813; aclitodi@alice.it ).
Acli Todi

29 giugno 2008
L’Italia dei Valori è l’unica opposizione…

Di Pietro si è espresso senza mezzi termini di fronte alla stampa sulle intercettazioni tra Berlusconi e Saccà, definendo questa classe politica più simile a dei magnaccia intenti a piazzare veline a destra e manca, a spese del contribuente, piuttosto che occuparsi dei loro problemi.
Il presidente del Consiglio farebbe molti meno sforzi, e rischierebbe molto meno, visti i recenti sviluppi, se facesse queste dubbie intermediazioni con le proprie televisioni, piuttosto che con quelle pubbliche.
Il problema è sempre lo stesso, utilizzare ruoli pubblici per gestire affari privati.
Lo dimostra il fatto che per vincere le elezioni Berlusconi e Bossi hanno utilizzato l’allarme sociale, amplificandolo a dismisura, sull’immigrazione clandestina. Ecco che in tutta fretta l’immigrazione clandestina diviene reato. L’Europa condanna, il Governo ignora. Dopo tutto la strada verso la dittatura dolce è già segnata.
Il Governo ha ignorato l’Europa sul prestito ponte Alitalia, l’ha ignorata sulla sentenza contro l’occupazione abusiva delle frequenze da parte di Rete 4, nulla impedisce di farlo anche per l’immigrazione clandestina.
Dopo l’ illusione mediatica offerta agli elettori su tutti i TG e giornali arriva subito la contropartita personale di Berlusconi. Pochi giorni dopo infatti, mentre la Lega gonfia il petto per aver mantenuto la promessa elettorale, al Governo è costretta a voltare le spalle agli stessi elettori.
La blocca processi infatti oltre a bloccare il reato di corruzione giudiziaria, che metterebbe al sicuro Berlusconi per un anno da certi, e a lui sfavorevoli, sviluppi del processo Mills, blocca anche il reato sull’immigrazione clandestina. Ma di questo “dettaglio” ai sudditi cittadini non è dato sapere, e cala il consueto silenziatore mediatico, di giornali e televisioni “libere”.
Tutto sommato la blocca processi serve sia a destra che a sinistra, forse a non volerla siamo solo noi dell’Italia dei Valori poiché siamo all’opposizione. L’unica opposizione.
Circolo IDV Todi

28 giugno 2008
Se 60 ore di lavoro vi sembrano poche…

Si profila una Direttiva Ue che stravolgerà l’idea stessa di lavoratore. Sono 168 le ore che noi tutti abbiamo a disposizione ogni settimana. Circa la metà di queste le trascorriamo dormendo o dedicandoci a funzioni vitali fondamentali, in particolare nutrendoci. Circa due ore al giorno – in media, si intende – le passiamo nel recarci al lavoro e nel ritornare a casa la sera, spesso nel caos delle metropoli. Ci rimangono 74 ore settimanali a disposizione: se togliamo il giorno festivo, che per ora nessuno intende rimuovere, ma soltanto diversificare ad personam, ci rimangono 62 ore per il lavoro, la famiglia, la formazione, lo svago.
Di fronte a questo scenario si pone il recentissimo accordo tra i ministri europei per una Direttiva che spinge assai avanti la flessibilità, stabilendo che la durata massima della settimana lavorativa, che in teoria rimane fissata a 48 ore, può essere elevata a 60 ore tutte le volte che il lavoratore, singolarmente, senza neppure che occorra alcuna autorizzazione da parte del sindacato, sia disposto a concordare un orario superiore con il proprio datore di lavoro. La possibile estensione sino a 60 ore riguarda la generalità dei casi, con alcune eccezioni verso l’alto (65 ore settimanali) per alcune categorie di lavoratori, tra cui i medici. Le 35 ore consecutive minime di riposo, inoltre, saranno calcolate su due settimane, non più su una sola.
Naturalmente qualcuno – tra cui Confindustria – ha accolto con grande favore questa proposta, che mostra un’Europa attenta alla produttività e che, oltretutto, annulla le sanzioni più gravi per le imprese che violano le norme sul tempo lavorativo.
Chi credeva che il lavoro del XXI secolo si sarebbe caratterizzato per l’alta tecnologizzazione, per il telelavoro o per la qualità della prestazione piuttosto che per la quantità dovrà ricredersi. Ciò che conta è la produttività, in tutti i modi e a tutti i costi. Naturalmente tutto è lasciato alla libertà del lavoratore, ma è difficile credere a questa storiella, se l’alternativa è la delocalizzazione in Romania della ditta in cui si lavora o la fatica ad arrivare a fine mese con bollette alle stelle e salari da fame.
In ballo, a ben vedere, c’è ben di più che una questione contrattuale o una norma novecentesca da superare: è l’idea stessa di lavoratore che è messa in gioco. Annullando ogni rispetto dovuto ai tempi della vita personale e familiare del lavoratore si scardina, infatti, il principio che è «la persona il metro della dignità del lavoro», come ha ricordato alle Acli papa Benedetto.
Non c’è produttività che tenga, se la vita umana e i suoi valori non sono il principio ed il fine dell’economia. Ed è difficile pensare che una persona dopo dodici ore di lavoro possa vivere dignitosamente: è messa a repentaglio la sua sicurezza – molti incidenti insorgono per la stanchezza dei lavoratori – e grande fatica si manifesta nella sfera affettiva e familiare.
Il Parlamento europeo ci rifletta: è questa l’Europa che vogliamo, capace di disegnare un nuovo modello di sviluppo per l’Occidente?
Andrea Olivero – Presidente Nazionale Acli

27 giugno 2008
I filoinceneritoristi spiazzati dalle argomentazioni della Rete dei Comitati Civici

Al convegno su compostaggio e termodistruzione di rifitui tenutosi oggi a Perugia presso la Sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni erano presenti, oltre all’Assessore all’Ambiente Bottini e ad alcuni rappresentanti del mondo politico locale, gli attivsti della Rete dei Comtati Civici Umbri.
La conferenza si è rivelata il solito panegirico filoinceneritorista in assenza di contraddittorio a cui erano stati invitati, in qualità di relatori, tecnici operanti nel settore della termodistruzione dei rifiuti e medici "indulgenti".
Trattamento meccanico biologico e compostaggio sono stati utilizzati per fare da sfondo alla magnificazione del processo di incenerimento dei rifiuti. Un minimo di equilibrio è stato ristabilito con l’intervento del portavoce dei Comitati Civici il quale, in conclusione, ha proceduto alla lettura del documento che si invia in allegato.
Di fronte alle argomentazioni in esso contenute la platea filoinceneritorista non ha osato minimamente controbattere. Il silenzio della sala è stato rotto soltanto dalla risposta dell’Assessore Bottini il quale ha promesso di prendere in esame le alternative realmente ecosostenibili all’incenerimento dei rifiuti aprendo uno spiraglio di dialogo con le associazioni civiche.
Speriamo sinceramente che l’Assessore voglia dare seguito con azioni concrete a quanto promesso in data odierna.
Comitato per la salvaguardia dell’Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria

26 giugno 2008
I sindacati della Provincia di Perugia sulla vicenda appalti

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota firmata Rsu Aziendale Provincia di Perugia e Organizzazioni Sindacali Aziendali.
“Le vicende che hanno interessato la Provincia di Perugia in questi ultimi giorni – è scritto nella nota – hanno coinvolto l’Ente sia dal punto di vista amministrativo che da quello politico. La RSU e le Organizzazioni Sindacali Aziendali non esprimono giudizi di alcun genere sui fatti lasciando che l’autorità giudiziaria faccia piena luce ma auspicando al contempo tempi i più rapidi possibili.
La RSU, peraltro, e in maniera unitaria, si fa portavoce della grande preoccupazione del personale in ordine alla tenuta complessiva politico-amministrativa della struttura e rispetto al ripristino di minime condizioni lavorative di serenità.
Ribadendo che come sindacato non esprimiamo giudizi, non siamo tenuti a farlo e non ci interessa, rispetto alla vicenda giudiziaria in corso, riaffermiamo con forza anche e soprattutto verso campagne di stampa che tendono a squalificare l’Ente di fronte alla opinione pubblica che il personale continua e continuerà come sempre a svolgere la propria attività professionale con impegno, serietà e nell’esclusivo interesse della comunità che l’Amministrazione governa nei settori propri.
La RSU e le Organizzazioni Sindacali Aziendali si faranno sempre parte attiva, quali che siano le condizioni anche di difficoltà come le odierne, affinché i lavoratori della Provincia di Perugia possano continuare a dare il proprio contributo in piena serenità.
A tal fine, la rappresentanza sindacale unitaria ribadisce che continuerà con impegno immutato il lavoro iniziato riguardo ai temi aperti nel confronto con l’Amministrazione con senso di responsabilità ma con tutta la determinazione necessaria”.
Rsu Provincia di Perugia e Organizzazioni sindacali aziendali

26 giugno 2008
Todi, l’anatra zoppa e… il contorno di patatine

Appena dopo l’insediamento dell’amministrazione di Centrodestra, passata l’euforia, subentrò la presa d’atto delle difficoltà che ci si presentavano a causa dello stato di minoranza in Consiglio comunale. Ragionammo su possibili risoluzioni di questo problema che ci avrebbe costretti ad un’azione debilitata e forse determinata nel tempo. Alcuni di noi ebbero l’incarico di sondare se ci fosse una probabilità d’allargamento della Maggioranza consiliare.
Io mi assunsi quello di contattare esponenti di una determinata area. Dovevo puntare sulla formazione politica e la convinzione religiosa per cercare l’appoggio di chi, per tali motivi, potesse scegliere il Centrodestra al Centrosinistra. Devo onestamente dire che non ebbi nessun contatto diretto, ma gli approcci con persone che funsero da tramite ci furono e si fu lì per lì per arrivare ad una positiva conclusione. Chi fu interpellato non disdegnava affatto l’adesione a quest’operazione che sarebbe stata una scelta coraggiosa e responsabile, con il fine di dare governabilità alla Città.
Voglio precisare che mai ci furono offerte o richieste di alcun genere se non la leva di certi valori che dovrebbero essere difesi da un cattolico e che son o negati all’interno del Centrosinistra, ma fortemente presenti nel Centrodestra. Diciamo che non mancò dunque la disponibilità a questo passaggio e che ad un certo momento tutto apparve realizzabile. Ma come si sa certi ambienti cattolici sono infettati dal virus sinistrorso e qualcuno influente pose il veto, mandando in fumo questa “operazione”. Ora la Maggioranza ha acquistato la consistenza numerica con l’apporto del Presidente del Consiglio che ha inteso aderire ai Circoli di Stefania Craxi, uscendo quindi dall’area del PD.
Io reputo sia stata decisione sofferta, determinata anche dal contesto politico che si è venuto a creare prima, durante e dopo le ultime elezioni politiche, che hanno visto il PSI “decimato” dalla volontà veltroniana di annientare ogni realtà della Sinistra che non fosse il nuovo progetto politico del Partito Democratico.
Questo rafforzamento della Maggioranza ci permetterà di amministrare per l’intero mandato ed il contributo, così come ho avuto modo di dire in altre occasioni, di Pizzichini, si sta dimostrando produttivo sotto il profilo politico ed operativo.
Ma ai Sinistri non gli va giù! Seguitano, ad ogni seduta consiliare, ad aggredire verbalmente con reiterate offese il Presidente del Consiglio per la sua scelta di campo, dimentichi od inconsapevoli che taluni di loro avrebbero fatto quel “salto” molto volentieri, mangiandosi l’anatra zoppa con le patatine di contorno.
Mario Epifani – consigliere comunale Todi

25 giugno 2008
Avremmo voluto dare una mano a Todi!

L’iniziativa delle Acli “Noi… diamo una mano a Todi” cambia nome in “Noi… avremmo voluto dare una mano a Todi” ed è rinviata a quando non si sa, causa mancata risposta da parte dell’Amministrazione Comunale.
Nessuna accusa ma semplice constatazione. Avevamo bisogno di alcune autorizzazioni che ad oggi non sono giunte, né verbali né scritte, quindi non è possibile realizzare quanto programmato per il 28 giugno.
Acli Todi

24 giugno 2008
La Ariadsl e il mercato de dell’ICT

In riferimento all’articolo "L’Umbria come rampa di lancio della Ariadsl", è bello essere ottimisti ma… volendo porre l’Italia in una classifica generale di crescita del mercato ICT all’interno del mercato europeo, la si può porre non prima del sesto posto. Ma questo comunque non è molto rilevante per il vostro articolo, in quanto il mercato ICT italiano si trova in una discreta posizione unicamente grazie al mercato della telefonia.
volendo invece essere più attinenti bisognerebbe parlare di diffusione di broadband (banda larga) in cui l’Italia si trova tristemente nelle ultime posizioni in Europa, superata da Turchia e dai paesi Baltici.
Infine, le ottime previsioni di crescita non so da cosa siano date, c’è ancora molta strada da fare.
Martin Sarsini

14 giugno 2008
Ancora sulla raccolta differenziata

L’intervento di Cardaio mi offre la possibilità di alcuni commenti che mi auguro possano essere utili ad una migliore comprensione del problema rifiuti.
E’ evidente che il problema non è Gesenu o meno il punto è scegliere il sistema di raccolta ne consegue, che dovrà essere svolto a regola d’arte.
Circa la segnalazione dei disservizi è fondamentale che i cittadini prendano l’abitudine di segnalare,ed essere puntigliosi nell’ottenere riscontri alle loro istanze perché solo un’attenta pressione può provocare cambiamenti positivi.
Chiariamo un passaggio la raccolta differenziata si può fare con i cassonetti, con il “porta a porta” oppure con un sistema diciamo “misto”. Non esiste il sistema valido per eccellenza ma un solo elemento inconfutabile la percentuale di raccolta differenziata che si vuole raggiungere.
I cassonetti è ormai acquisito non consentono di superare il 30%, dato ormai non più tollerabile dalle leggi quindi si deve andare oltre.
Dal punto di vista comportamentale del cittadino avviene che più cassonetti ci sono più rifiuti si producono e meno differenziata si fa. Il cassonetto nel nostro inconscio è percepito come un buco nero dove si può buttare tutto (immaginiamo una mini-discarica vicino casa). E’ comodo, è fuori casa e alla fine ci posso buttare tutto (anche se è “differenziato”).
Tra gli aspetti principali del problema rifiuti abbiamo: primo la riduzione dei rifiuti, secondo la differenziata e terzo una buona qualità dei rifiuti separati.
Quindi più cassonetti portano ad una maggiore produzione di rifiuti (tanto posso buttarli in qualsiasi momento).
I cassonetti differenzia inficiano la raccolta differenziata perché portano a valori non eclatanti con risultati qualitativi modesti. Provate ad aprire i cassonetti/bidoni attualmente disposti in città e noterete che nel cassonetto plastica trovate umido e cosi via. Tutto ciò significa che la qualità di quella raccolta è nulla! Cioè va tutto in discarica.
Il “porta a porta” obbliga ad un radicale cambiamento di stile di vita (è questo il fulcro su cui ruotare) che ci porta a tenere i rifiuti in casa fino al giorno del ritiro e nessuno vuole avere montagne di rifiuti in casa! Da ciò ne consegue che si inizia a produrne di meno, a separarli con più attenzione e a vivere meglio. Un po’ di sacrificio per noi e per il bene dei nostri figli non è la morte di nessuno. Il contrario forse potrà portare al degrado sempre maggiore dell’ambiente e della vita.
Maurizio Pierdomenico

24 giugno 2008
Le analisi dell’acqua piovana confermano le scie chimiche

Riguardo all’articolo "Le scie chimiche da leggenda a realtà…" gradirei attirare l’attenzione della redazione e dei lettori sulla gravità delle irrorazioni chimiche effettuate nei cieli. Queste operazioni di manipolazione climatica sono molto dannose per la nostra salute a causa degli agenti chimici impiegati (metalli pesanti: alluminio, bario, torio e polimeri).
In data 19.05.06 ho fatto analizzare, a mie spese, un campione d’acqua piovana prelevato dopo 2 giorni di irrorazioni presso un laboratorio di Perugia ed in effetti è stato rilevato bario disciolto in forte quantità (0,041 mg/l) nonchè alta conducibilità elettrica (182ys/cm) e ph acido (6,82 unità).
Notevolmente preoccupato ho scritto al sindaco del mio Comune, al presidente della Regione e all’Usl chiedendo il loro intervento volto ad impedire il perpetrarsi di danni, anche notevoli, alla popolazione a causa di questo esperimento che dura ormai da oltre 10 anni a livello globale (sistema H.A.A.R.P.) volto a perfezionare un brevetto USA dalle potenzialità belliche sconvolgenti (nonchè illegale).
Naturalmente non ho ancora ottenuto risposta!
Lettera Firmata

23 giugno 2008
Due "campane" per la differenziata sono meglio di nulla

Non che nutra particolari simpatie per GeSeNu, ma il sistema che i precedenti governi, nazionali e regionali, hanno creato credo abbiano inevitabilmente portato all’individuazione di un unico soggetto per la raccolta dei rifiuti. Se uno ce n’è, tanto vale tenerlo e collaborare e, quando necessario, bacchettarlo. Così se ad una richiesta di raccolta di rifiuti ingombranti nulla segue, rendiamo noto a chi di dovere (stessa GeSeNu, sindaco, assessore, associazioni locali e non) per far sì che un servizio per i quali la società di raccolta viene probabilmente già pagata sia reale.
Mi piacerebbe che la campagna di sensibilizzazione passasse dal TamTam per la sua capillare diffusione nelle nostre case: tutti lo ricevono gratuitamente e tutti, o quasi, lo leggono e lo sfogliano. Se tutti fossero più sensibili al problema ecologico dei rifiuti, senza i soliti estremismi che portano al solito nulla, se in molti sentissimo la necessità di cassonetti per la differenziata, se la richiesta fosse a furor di popolo cosa impedirebbe la diffusione dei cassonetti??
Per ora le due “campane” che ho ad un centinaio di metri da casa sono meglio di nulla. E tra qualche giorno arriverà anche il composter. Meglio che aspettare un’emergenza rifiuti…
Luca Cardaio

22 giugno 2008
La "tessera dei poveri" è una vergogna pericolosa

Il governo si appresta a varare un provvedimento che in pratica istituisce la “tessera dei poveri”. Un mondo che fa dell’immagine il suo più importante valore e della privacy una rocca da difendere a tutti i costi, fino a rendere difficili od impossibili indagini importanti, dimentica che l’istituzione della tessera dei poveri (o tessera per sconti, come la si vuol chiamare la sostanza non cambia) rende pubblica la condizione sociale di una persona la quale nella vita ha duramente lavorato e che oggi, grazie ad una società che macina tutto (la dignità come l’immondizia), si ritrova a dover essere violentato nella sua riservatezza. Per riuscire a sopravvivere deve dire al mondo “ecco sono un povero” e vivere della commiserazione degli altri e ricordare la sua difficile condizione ogni volta che effettua un acquisto per generi di prima necessità.
In questa situazione non ci meraviglieremmo se tale situazione dovesse portare ad un aumento dei depressi, con rischi psichiatrici e, in qualche caso per la vita, visto che qualche depresso si suicida.
Provo una profonda commiserazione verso chi ha valori morali che lo spingono a ritenere lecito un simile provvedimento, perché immagino se, per un malaugurato scherzo della vita, una di queste persone dovesse diventare indigente!
I benestanti che ostentano moralità e che girano lo sguardo di fronte alla sofferenza, senza un minimo atto di solidarietà partecipata (regola di S. Martino), sono come i bambini che, volendo giocare, non si preoccupano neanche del fratello malato. Per essi basta una cappella o un mausoleo al cimitero per sedare l’anima …è un problema di crescita e di sensibilità chi non ce l’ha non la può comprare!
Quelli che possono e soprattutto i politici, dovrebbero adoperarsi, invocando la legge sulla privacy o un’altra delle duecentomila leggi italiane e rendere inefficace il provvedimento, naturalmente sostituendolo con un altro (aumento di pensioni e salari) che renda maggiore dignità alla persona già in difficoltà.
Non sarebbe il caso di promuovere una campagna di sensibilizzazione sul tema?
Lettera firmata

21 giugno 2008
Avanti tutta con la raccolta differenziata (con metodo)

Colgo l’occasione degli interventi di Cardaio e Menghini per alcune riflessioni sulla raccolta differenziata a Todi. Ciò che loro indicano è corretto ma dobbiamo chiarirci su alcuni punti.
La sensibilizzazione (o più correttamente comunicazione) è una cosa seria. Nel senso che non basta un trafiletto sulla pagine Comune Informa ma occorre una serie di interventi strutturati e continui a partire dalla concertazione con associazioni di categoria (pensate ai rifiuti dei commercianti), con i cittadini, con le diverse frazioni, con le realtà territoriali (centro storico e periferia sono diversi).
Occorre in particolare il rapporto con i cittadini attraverso incontri pubblici dove spiegare perché, come, dove e quando. Realizzare punti informativi presso i luoghi di maggiore affluenza (vedi supermercati) dove consegnare materiale informativo e, soprattutto spiegare cosa sta cambiando. Ma tutto ciò non ha senso se in primo luogo non si decide come raccogliere i rifiuti, attraverso quale sistema.
Ho sentito che nel centro storico sarà attivato a breve il servizio “porta a porta” in via sperimentale. Personalmente considero le sperimentazioni (e i dati lo confermano) scelte discutibili perché sperimentare significa che poi si deve scegliere. E se nel centro storico i risultati saranno insoddisfacenti (come si misureranno?) cosa si farà? Si rinuncia? Abbiamo passato del tempo a divertirci con qualche bidoncino colorato?
La scelta del sistema di raccolta è in primo luogo una scelta politica! Si decide che si “deve” raggiungere un certo risultato e che la strada sarà “xxxxx”, bene si inizia e si va avanti a tutta per il raggiungimento dell’obiettivo senza se e senza ma. La sensibilizzazione sarà quindi tarata sul sistema globale di raccolta dei rifiuti.
L’isola ecologica è ausilio importantissimo che richiede una campagna di sensibilizzazione ad hoc. Cosi come fondamentale è il compostaggio domestico che bene si adatta al nostro territorio e che richiede a sua volta una intervento di sensibilizzazione mirato e specifico. Stesso discorso per quelle che sono definite utenze commerciali, artigianali e industriali.
Quanto messo in campo dall’amministrazione e Gesenu è apprezzabile ma non mi trova in linea sulla metodologia. Sia ben chiaro: mettere in campo gli interventi che ho suggerito costa, quindi se non si hanno risorse non si va lontano. Ultima osservazione, la sensibilizzazione va ripetuta ogni anno non è una cosa usa e getta!
Maurizio Pierdomenico

20 giugno 2008
A Marsciano una strada urbana come la pista di formula uno

Vorrei segnalare un problema che riguarda la diretta di via Lenin a Marsciano e più precisamente il tratto che va dall’ex tabacchificio fino all’incrocio di via delle Dogane e che si ripresenta in tutta la sua gravità specialmente nel periodo estivo.
Ho più volte segnalato verbalmente ai Vigili Urbani il fatto che in questa strada non viene assolutamente rispettato il limite di velocità, anzi sembra che automobilisti e specialmente motociclisti l’abbiano scambiata per una pista di formula uno.
Non si cammina in sicurezza neanche sui marciapiedi, perché le macchine vanno talmente veloci che danno l’impressione di trascinare via chiunque si trovi a camminarvi. Inoltre, adiacente la strada, c’è un campetto fraquentato da molti bambini e ragazzi che giocano a pallone e spesso succede che questo vada sulla strada, con grande pericolo per chi si azzardi ad andare a recuperarlo.
C’è anche una casa che dà direttamente sulla strada; è protetta da un cancellino, ma ho visto che ci sono dei bambini piccoli che essendo imprevedibili sono molto a rischio.
Penso che sarebbe sufficiente mettere dei dissuasori di velocità per risolvere il problema, prima che succeda qualcosa di irreparabile.Questa è la lettera che ho inviato al Comune di Marsciano a proposito della pericolosità della strada che va dall’ex tabacchificio fino all’incrocio con via delle Dogane.
Quando ho consegnato la lettera, mi è stato risposto che i dissuasori non sono a norma (allora perché stanno dappertutto?).
Di vigili non si vede nemmeno l’ombra e con la bella stagione è ricominciato il carosello di motorini, fino a tarda notte.
Per quanto riguarda le automobili, presumo che la patente sia data anche ai pazzi, poiché è assurdo che in una via dove le abitazioni si affacciano sulla strada si possa andare a quella velocità. Non parliamo poi dei sorpassi, sembra veramente di stare su una pista di formula uno.
Se un vigile si mettesse a controllare quel tratto di strada, penso che risanerebbe in poco tempo le finanze del Comune.
Il problema si accentua il dopo cena e in questo caso basterebbe che qualche carabiniere si facesse vedere ogni tanto.
Colomba Giannoni

20 giugno 2008
Cosa serve per fare la raccolta differenziata…

Tutto giusto ciò che afferma Luca Cardaio circa l’isola ecologica aperta a tutti gli utenti che vogliano smaltire rifiuti particolari, per natura o dimensione è giusto.
Giustissima è anche la richiesta di una più pressante informazione circa la differenziazione dei rifiuti.
Ma è sbagliatissimo chiedere che ciò venga effettuato in collaborazione con Gesenu.
Vi è mai capitato di aver bisogno di ritirare dei rifiuti ingombranti? Non importa dove voi risediate, chiedete allo specifico servizio di Gesenu di venire a ritirarvi dei rifiuti ingombranti e sentirete qual’è la risposta che vi viene data. Si chiede di posizionare gli oggetti in questione fuori dall’abitazione, lungo la strada principale e sarà loro cura ritirarli. Quando? Nel giro di tre mesi!!
Questo non accade solo a Todi, abitanti di Pontenuovo di Torgiano si sono dovuti far prestare un furgone per portare un materasso (che da settimane giaceva vicino ai cassonetti in attesa del servizio ritiro ingombranti) all’isola ecologica, se volevano evitare di vedere ulterirormente quello schifo sotto le loro finestre.
Per non parlare dell’attenzione che viene prestata agli utenti che fanno richiesta di cassonetti per la raccolta differenziata. Mutismo. Ho provveduto io stesso, lo scorso anno, a richiedere di apporre una campana per la carta e cartone in zona S.Stefano a Todi (la più vicina è al parcheggio fuori Porta Fratta, scomoda da utilizzare per le persone anziane di via Delle Piagge) e di sostituire o meglio posizionare la campana del vetro, plastica, alluminio perchè troppo alta per la maggior parte dei residenti locali (come detto anziani e di statura non elevata).
Sono ancora in attesa di una risposta o dei cassonetti. Intanto un anno è passato e non si sono riciclati kg e kg di carta ed ancor maggiore quantitativo di vetro e plastica è finito nel cassonetto "indifferenziato". Se fossero poi di forma e dimensione simili ai normali cassonetti il servizio sarebbe fruibile a tutti.
Quindi, se prima di fare campagne di sensibilizzazione, si approntassero i contenitori non credete che sarebbe meglio?!
Francesco Menghini

19 giugno 2008
L’associazione "Rose Rosse" vuole il Pd nel Pse

In questi giorni il Partito democratico sta discutendo, finalmente verrebbe da dire, della sua collocazione internazionale. Rose rosse dal momento della sua fondazione ha teorizzato l’ingresso a pieno titolo del Pd nel PSE. E oggi, con la questione al centro del dibattito, la nostra associazione torna a portare le sue ragioni in primo piano. Rose rosse ha sempre visto nel Pd il proprio riferimento per la sua volontà di superare i confini asfittici ed angusti dell’attuale politica e di rivitalizzare una democrazia in declino in Italia e non solo.
Il Pd si presenta come un motore di innovazione e discontinuità, ma assolutamente ancorato alla tradizione del riformismo radicale italiano ed europeo. Per queste ragioni il Pd non può non aderire al PSE con il quale condivide valori e ideali, ma anche progetti e programmi politici. Senza contare che la rinuncia all’adesione nel PSE condannerebbe il Pd all’isolamento europeo e, di fatto, alla sua assoluta inefficacia perché lo relegherebbe in un angolo, schiacciato dal confronto PSE – PPE. In pratica sarebbe una condanna al silenzio nelle massime istituzioni comunitarie. Quelle istituzioni, sia ben inteso, che sono le uniche che possono concretamente garantire la costruzione di un’Europa forte e capace di incidere concretamente sui bisogni dei cittadini.
Il PSE, in sostanza, è la casa dei democratici e dei riformisti e non solo dei socialdemocratici e dei socialisti. Dire il contrario è strumentale, pericoloso, sa di vecchia politica e, soprattutto, è distruttivamente legato a una discussione sui nomi e non sulla politica. L’accordo che sembra i vertici del Pd abbiano trovato proprio in queste ore, patto federativo con il PSE, può essere un buon inizio, che, secondo noi, non potrà che essere transitorio e portare alla piena adesione ai socialisti europei.
Il Pd nel PSE sarebbe la locomotiva del cambiamento anche in Europa del fronte dei progressisti e, solo stando al suo interno, il Pd potrà veicolare il cambiamento e l’allargamento del PSE. Al momento, però, manca la chiarezza.
Rose Rosse ha scritto il Manifesto per un partito socialista europeo democratico e progressista, rispetto al quale abbiamo trovato l’accordo e il sostegno dei compagni della Gioventù socialista spagnola e rispetto al quale, siamo certi, troveremo il sostegno di tanti democratici italiani.
Contiamo che il nostro contributo possa diventare un riferimento importante per Pd, che, a nostro avviso, dovrà avviare un confronto largo e serrato sull’argomento, volto ad assumere una decisione chiara e inattaccabile. Se lo stallo e l’attendismo si protraesse ancora, per un partito democratico di nome e di fatto l’unica sana ed inappellabile via d’uscita sarebbe il voto.
Associazione Rose Rosse d’Europa

19 giugno 2008
Rifiuti abbandonati: bisogna continuare con la in-formazione

Ieri sera, mentre ero in macchina, ho notato davanti alla ex fornace Toppetti a Montesanto, vicino ai tradizionali cassonetti per i rifiuti, appoggiati lì in terra, come se niente fosse, degli elettrodomestici. Ho solo rallentato, non mi sono fermato, ma credo si trattasse di una lavatrice, un frigorifero e qualcos’altro.
Certo sempre meglio lasciati in prossimità dei cassonetti, che nel solito sventurato fosso o portati, facendo anche delle faticate ingiustificate, nel bel mezzo del bosco (chi va per funghi o a caccia ne avrà visti diversi tra rovi e boscaglia). Ma è possibile che la maggior parte della gente non sà nulla della ricicleria?
Mi auguro che il coupon spedito con l’ultimo TamTam venga letto, non gettato, e che serva a far conoscere intanto a noi tuderti (per iniziare) il luogo deputato alla raccolta di rifiuti ingombranti, ferrosi, mobili e quant’altro (elettrodomestici compresi!) affinchè tutti possano usufruirne. E mi auguro che l’iniziativa di GeSeNu e Comune non resti una meteora che passa e subito và nel dimenticatoio, ma che ad essa segua una adeguata azione di sensibilizzazione e di “rinfrescamento” della memoria (che con la stagione calda alle porte non guasta!).
Magari si potrebbe dedicare uno “spazietto” alla raccolta differenziata anche nella pagina del Comune Informa che, avendo cadenza mensile, sarebbe un ottimo canale di in-formazione.
Luca Cardaio


19 giugno 2008
A proposito delle consulenze esterne degli enti locali…

Ho cercato scoprire le spese per collaborazioni esterne dei vari comuni della zona e dell’amministrazione provinciale utilizzando i link riportati nel servizio de Iltamtam.it . Forse sono poco avvezzo all’uso del computer e di internet (di sicuro non pratico di gestione economica e finanziaria) ma non sono riuscito a scoprire quanto la Provincia di Perugia abbia speso per le singole voci riportate nei documenti allegati.
Certo questo fatto, unito a quelli di cronaca giudiziaria di questi ultimi giorni, rendono l’idea di chi e come ci amministri. Il cittadino deve solo pagare, subire e non impicciarsi di come si spendono i suoi soldi.
La nota positiva viene solo dai conti del Comune di Todi e di Massa Martana. Sì, è vero che sono gli unici (a quanto pare) ad aver affidato incarichi esterni, ma ne rendono conto in maniera dettagliata e puntuale.
Per i rimanenti (Monte Castello, Fratta e Collazzone) si riportano gli stessi medesimi conti delle varie partecipate, senza specificare la quota di partecipazione alla spesa dei singoli Comuni. Gran bel servizio e massima trasparenza! Se poi guardiamo bene ci accorgiamo che fanno riferimento al primo semestre del 2007. Ri-complimenti! Non voglio entrare nello specifico dei compensi, altrimenti rischierei una denuncia.
L’unica speranza è che, almeno per quanto riguarda la Provincia, la giustizia faccia il suo corso.
Francesco Menghini

18 giugno 2008
Quanta immondizia anche sulle strade dell’Umbria

Non solo Napoli è piena d’immondizia, quella è un’esagerazione. Girando per l’Italia non posso fare a meno di notare quanti rifiuti sono lasciati ai margini delle strade, nei boschi, nelle campagne; c’è di tutto, è inutile fare l’elenco. Colpa di cittadini sporcaccioni, ma anche di chi dovrebbe sorvegliare su questo fenomeno e prendere adeguati provvedimenti (amministratori, polizia municipale, polizia di stato… forse potrebbe essere utile istituire un corpo di “pulizia di stato”).
Frequento la vostra regione da molto tempo e devo constatare, mio malgrado, che anche la verde Umbria non si sottrae a questo macabro scempio rappresentato al meglio dai margini della superstrada E45 (biglietto da visita della regione, considerato il suo percorso).
Amarezza nel constatare che anche Todi vive il fenomeno, più nascosto, basti guardare in basso lungo le aree verdi della via che dalla chiesa della Consolazione porta al centro.
Cittadini, turisti sporcaccioni?… ma anche amministratori e preposti al controllo del territorio poco attenti.
Non credo che questa mia segnalazione porti a risolvere il problema, ma renderebbe molto onore (valore in disuso?) a chi volesse stupire quelli che hanno a cuore la salute del territorio.
Lettera firmata

18 giugno 2008
Pista di atletica di Todi: a quando la riapertura?

Scrivo per sapere se avete qualche notizia sulla data di "riapertura" (evidentemente ben diversa dalla data di "inaugurazione") della pista di atletica di Pontenaia di Todi.
R.G.

18 giugno 2008
Come funzionano l’Apt e i servizi turistici dalle altre parti

In questi giorni mi sono trovato ad avere contatti con l’Apt di Pinzolo (3.200 abitanti) per prenotare un breve soggiorno.
Mi è venuto spontaneo fare un raffronto con la città più vivibile del mondo meta turistica ambita da molti.
In breve. Ho chiesto informazioni via mail su un pacchetto pubblicizzato su un quotidiano.
La risposta in 12 ore conteneva tutti i riferimenti necessari, una scelta tra 5 (cinque!) strutture ricettive tutte allo stesso prezzo concordato dovevo solo individuare la più gradita e comunicare la scelta. Fatto. La mattina successiva ore 9 ricevo una chiamata di ringraziamento attraverso la quale mi avvisavano che avevano spedito (sempre via mail) il contratto con le modalità di pagamento. Ore 10 tutto completato.
Ho immaginato di fare la stessa cosa a Todi. Pressochè impossibile.
Non ho trovato pacchetti (ad esempio per il TodiArteFestival)… Ho trovato scarse notizie turistiche fino a quando non mi sono imbattuto sul sito http://www.regioneumbria.eu/?ctl=LC&IDNodoA=268 ed ho notato che era possibile scaricare le guide dell’Umbria! Ho aperto quella delle manifestazioni 2008 e cosa ho trovato? Terza decade di agosto: Todi Arte Festival con il logo del vecchio Festival… oltre altre date errate come la Rassegna Antiquaria.
Chissà quando vedremo la luce di un sito degno di una città come Todi, un sito interattivo, ricco di informazioni che agevoli il cittadino tuderte e attiri il turista…
Maurizio Pierdomenico

18 giugno 2008
L’attenzione di Ruggiano verso giovani e bambini

La notizia apparsa su TamTam nei giorni scorsi circa la sostituzione dei giochi deteriorati in varie aree verdi delle frazioni non presentava, di per se, ne significati reconditi, ne messaggi subliminali, ma ha scatenato comunque una serie di messaggi, richieste di chiarimenti e chiarimenti stessi.
Questo accade perchè nella nostra amata città non si è mai fatto nulla per i giovani e, soprattutto per i bambini. Come ho già spiegato mesi fa, parlando della (o meglio difendendo la) pista di pattinaggio su ghiaccio in piazza, in questa città si ha il vizio di fare tutto in funzione di NOI vecchi, senza pensare ai giovani (vogliamo guardare il rapporto tra centri anziani e luoghi di aggregazione per i giovani?).
E gli interventi di questi giorni mi danno ragione. I cittadini e i lettori/utenti de iltamtam.it (fortunatamente non tutti…) sono rimasti sorpresi, spiazzati, da questa azione dell’Amministrazione comunale, taluni avranno avuto un mancamento per l’ardire! A Todi, fare una cosa del genere!
E qualcuno avra’ detto:" Ruggiano non ha figli e quindi non sa che i figli vanno baciati mentre dormono, altrimenti crescono male!"
L’interesse per i giovani credo sia il più importante segno di cambiamento di rotta che il sindaco Ruggiano potesse darci.
Francesco Menghini

18 giugno 2008
Ma come sono duri questi partiti di Governo!

Abbiamo assistito all’inizio della nuova legislatura ad una fase in cui i partiti di governo facevano a gara a chi era il più duro chi voleva cacciare solo gli immigrati disonesti, chi tutti coloro senza regolare documento, chi addiritura le badanti (anche quella della Carfagna?); assisitiamo alla formazione di ronde che dovrebbero tutelare l’ordine formate da bravi ragazzotti (come quelli di Verona?), insomma tra leghisti, fascisti e forzaitalianisti c’era
una gara a fare il piu duro (verso i poveracci)… e poi che succede?
Succede che il capo ha un problema ancora con qualche processo e allora lo si asseconda nel suo fare pazzesco di imbrigliamento della giustizia senza alcuna remora ne per la giustizia ne per la verità.
Insomma tutti giustiliazisti con i poveracci immigrati, ma tutti garantisti con i berlusconi italiani.
Coordinamento Sinistra Democratica media valle del Tevere

18 giugno 2008
Solo se i passati amministratori scrivono "Piove, governo ladro!"

Visto che sono stato chiamato in causa, vorrei rassicurare l’estensore della lettera inviata al giornale in data 17 giugno, che il sottoscritto non rientra certo nelle categorie che lui cita, dal momento che le riflessioni da me inviate a Tam-Tam non sono atti di lamentela dettati dai casi e/o dalle convenienze, per il semplice motivo che non faccio parte di apparati politici e non ho nessun tipo di convenienza personale da salvaguardare relativamente alla gestione della cosa pubblica.
E’ evidente che l’intervento a cui allude la Lettera firmata (peraltro definito giusto) non voleva essere critico nei confronti del giornale (Tam-Tam), ma di tutti quei soggetti, legati più o meno direttamente alle passate amministrazioni, che utilizzavano ed utilizzano gli spazi concessi, per interventi a dir poco strumentali (tanto per intenderci del tenore: “piove governo ladro”).
Per quanto riguarda invece l’attività di informazione svolta da Tam-Tam, credo che la redazione abbia la piena autonomia nel decidere quali notizie pubblicare e quindi trovo del tutto normale che, fra le notizie di cronaca locale, abbia dato risalto anche alla semplice sostituzione dei giochi nelle aree verdi comunali.
Maurizio Galletti

17 giugno 2008
Il Pd e il miracolo della semplificazione (per non parlar di Todi…)

Non è servito nemmeno un anno al Partito Democratico per realizzare l’obiettivo prefissato, LA SEMPLIFICAZIONE DEL PANORAMA POLITICO ITALIANO.
In un solo colpo è infatti riuscito, grazie anche al nulla della proposta politica avanzata dalla SINISTRA ARCOBALENO, a far scomparire la sinistra dal parlamento nazionale e a regalare il paese ad una destra ad uso e consumo di SILVIO BERLUSCONI.
L’ennesimo fallimento della classe politica ex PCI PDS DS e annessi vari, sicuramente riaprirà il dualismo Veltroni D’Alema, di cui francamente nessuno sente il bisogno.
Il dualismo del nulla non riuscirà a scatenare grandi passioni, oramai quelle sono morte e sepolte, ma sicuramente produrrà l’ennesima ricetta tecnocratica incomprensibile alla gente.
Lo stesso film si ripete oramai da 15 anni, con il risultato che la sinistra italiana o meglio il centro sinistra non è più capace di interpretare i bisogni della gente ed insegue sistematicamente una agenda politica dettata da un “Maestro della Comunicazione” e non solo….
Da quanti anni non riuscite ad interpretare i bisogni degli elettori? Quante altre sconfitte dovrete subire prima di arrendervi definitivamente? Quanti giovani dovrete bruciare prima di lasciare spazio a qualcun altro?
Soprassediamo poi da quanto accade a livello locale, a Todi, dopo una sconfitta storica infatti nessuno ha sentito il bisogno di aprire un confronto per capire le “vere”ragioni della sconfitta elettorale e si continua a fare finta di niente.
A chi parla questo Partito Democratico? Di cosa parla? Con chi vorrebbe parlare? Non è certo parlando sempre tra se e se che riuscirà a venire a capo di questa situazione catastrofica, possibile che a nessuno viene in mente di chiedersi: (caxxo) ma cosa abbiamo sbagliato? Se può essere utile io qualche cosa da dire su qualche errore l’avrei! Ma probabilmente è più facile e comodo dare la colpa ai soliti socialisti (il flagello universale) che però fino a poco tempo fa andavano benissimo!
A questo punto mi rivolgo alle giovani leve del PD chiedendo loro di prendere in mano la situazione e di emanciparsi dai soliti noti, infatti non c’è più nulla da temere, non c’è più nulla da difendere, c’è solo bisogno di persone che sappiano liberarsi definitivamente dai “Padri Nobili” che abbiano voglia di riscoprire il piacere di rappresentare le istanze della gente e che sappiano ricostruire un rapporto di fiducia con la gente, vedrete che se avrete il coraggio di fare queste semplici cose riuscirete a ridare un senso alla politica e a presentare una alternativa credibile nelle prossime tornate elettorali ad una destra tutta protesa a difendere un solo interesse, QUELLO DEL CAPO!!!
Pacatamente ma doverosamente qualcosa di meglio si può fare.
Valerio Natili

17 giugno 2008
La notizia dei nuovi giochi per bambini…

Leggevo stamattina la notizia dell’inaugurazione dei giochi in tre frazioni di Todi. Leggevo e riflettevo sul fatto che qualcuno, tempo fa, fra queste lettere ha scritto che l’Amministrazione Ruggiano era oggetto di critiche puntuali perchè ora c’era TamTam online che permetteva di dar voce a tutto.
Bene, riflettevo sul fatto, ed invito l’autore di quella giusta osservazione (il signor Galletti, mi pare) che vale anche il contrario.
Ovvero: quando mai in passato per il semplice cambio di alcuni giochi nelle aree verdi ci sarebbe stata l’inaugurazione, o comunque sarebbe stata celebrata con un articolo di stampa?
Alla fine, da cittadino, voglio dire che è meglio così: che si sappiano le cose, nel bene e nel male, quelle piccole e quelle grandi. Evitando di lamentarsi a destra come a sinistra a seconda dei casi e delle convenienze.
Lettera firmata

16 giugno 2008
Assicurazioni: le tante cose che ancora non vanno

Magra consolazione registrare una aumentata consapevolezza dei cittadini nel far valere i propri diritti se non viene accompagnata da una reale volontà di tutelarli. L’impennata dei reclami giunti nell’ultimo anno all’Isvap abbinata all’immutabilità dei comportamenti delle Compagnie sanzionate denunciano l’immobilismo di un settore di fatto impermeabile a qualunque tentativo – da parte dei cittadini – di veder riconosciuti i propri diritti.
Per questo chiediamo un urgente intervento del Governo, del Parlamento e della stessa Autorità. E’ il commento di Cittadinanzattiva ai dati forniti in data odierna dall’organismo di vigilanza nel settore assicurativo.
Sulla base delle segnalazioni giunte nell’ultimo anno a Cittadinanzattiva, questi sono i principali problemi riscontrati dai cittadini in tema di RC auto:
– Procedure di liquidazione del sinistro (19%): troppo lunghe ma soprattutto troppo difformi nelle valutazioni dei periti di parte.
– Informazioni sul preventivo (15%): poco trasparenti e poco confrontabili sia sotto l’aspetto dei costi che delle caratteristiche contrattuali.
– Controversie sul recesso (14%): riguardano casi in cui ai cittadini sono state applicate delle penali non dovute, o comunque le assicurazioni hanno messo in atto comportamenti ed azioni lesivi tali da indurre il cittadino a non recedere.
– Classi di merito (13%): si riferiscono a fattispecie in cui, in occasione del sinistro, le assicurazioni applicano ai cittadini il recesso di alcune classi, con conseguente aumento del premio, prima ancora che ne sia verificata l’effettiva responsabilità.
– Eccessiva onerosità del premio (11%).
– Risarcimento diretto (9%): la procedura non si svolge secondo le modalità previste dal codice delle assicurazioni.
– I tempi della procedura non rispettano quanto disposto dalla legge.
– Presenza di clausole vessatorie nei contratti (8%).
– Mancata sospensione della polizza (6%): in alcuni casi la sospensione non è proprio stata accordata.
– Difficoltà relative all’attestato di rischio (5%): riguardano soprattutto i ritardi nella procedura.P
Cittadinanzattiva


14 giugno 2008
La piena del torrente Faena ha portato alla luce lo stato delle cose

Domenica scorsa 8 giugno, il torrente Faena ha subìto una piena di notevole entità durata diverse ore. L’ondata di massima piena si è verificata verso le ore 15 con innalzamento del livello di circa 150 cm ed una velocità di scorrimento intorno ai tre metri al secondo.
Questa piena, pur non raggiungendo la criticità di quella del novembre 2005, ha messo a nudo una realtà ben diversa da quella presentata a quattro mani dai responsabili (temporaneamente, grazie a Dio) dei Comuni interessati.
L’acqua nella sua corsa a valle ha trascinato ogni genere di materiale,da una moltitudine di arbusti cresciuti nel suo alveo a carcasse di elettrodomestici vari, gomme di trattori, accumulatori elettrici (contenenti piombo ed acido solforico), ed altro. Questa situazione di degrado era già stata recentemente confermata dai controlli effettuati dal Corpo Forestale dello Stato.
Pertanto sono veramente singolari le affermazioni riportate dagli esponenti comunali,a cominciare dal problema fognatura , impianto costruito dal Comune stesso di Fratta Todina che oggi novello Ponzio Pilato se ne vuole lavare le mani tirando in ballo l’Autorità di Ambito Umbria 1 e la Soc. Umbra Acque.
Altrettanto singolare l’affermazione del "Percorso avviato con la Comunità Montana per la riqualificazione del torrente e delle vie adiacenti". In puro gergo politichese non dice niente. Tutti i cittadini della zona possono vedere lo stato del torrente ridotto ad una discarica, ogni giorno più critica.
Lo stesso Comune di Fratta Todina in passato, ha per anni usato le rive del torrente come zona di discarica comunale, tali rifiuti venivano poi inceneriti, ancora oggi si possono vedere vistose tracce di tale scempio, evidentemente non facenti parte del "Percorso".
Sempre il Comune dopo,aver costruito su terreno demaniale la fognatura, ha pensato bene di usare l’attuale mio terreno, (a quel tempo di altro proprietario), senza chiedere nessun permesso al proprietario, per la posa di oltre duecento metri di conduttura fognaria, deturpando la zona con quattro pozzi di ispezione, e rendendo di fatto il terreno inutilizzabile.
Per questa disinvolta azione il Comune è stato condannato dal Tribunale di Perugia – Sezione di Todi con sentenza n. 43/2006 del 21 aprile 2006. Le spese le hanno sopportate i cittadini!
Ad ulteriore prova delle incongruenze del Comune invito a consultare due documenti. Il primo relativo alla regimentazione delle acque meteoriche (Prot.12 del 03.01.2006): i cittadini hanno in linea di massima aderito all’invito, peccato che il Comune non abbia mai fatto la sua parte nel convogliare dette acque in idonee zone di scolo!
Il secondo relativo ad un preventivo stilato dalla Comunità Montana per il Comune (Prot.5004 del 31.07.2006): la strada che conduce alla mia abitazione non è mai stata resa degna di tale nome, mi sono offerto di farla a mie spese ma il Comune ha rifiutato. Chissà perchè? Il Comune per quanto mi riguarda può continuare ad investire soldi (in parte della Comunità Europea) in spese inutili, tipo il marciapiede illuminato della zona industriale che nessuno mai percorre e segnare un rondò con semplice vernice , costati 193.900,13 euro + IVA, ma non può e non deve fornire fuorvianti risposte su problemi di estrema gravità causati dallo stesso ente.
Valentino Ricci

14 giugno 2008
Collevalenza tutta vuole ripristinare la Confraternita dei Bifolchi

Nei giorni scorsi a Collevalenza presso la chiesa di S. Maria delle Grazie in Collevalenza si sono riuniti alcuni periti agrari e normali cittadini a cui sta a cuore il settore agroalimentare del nostro territorio per cercare di organizzare la tradizionale festa di S. Isidoro patrono degli agricoltori che si dovrebbe tenere a fine agosto.
L’idea dell’instacabile “animatore” Sante Filippetti (e non solo) è quella di realizzare alcune serate con spettacoli e intrattenimento in un contesto di stand enogastronomici aperti e volti a pubblicizzare e a valorizzare i prodotti del nostro territorio quali olio,vino, latte e attrezzature connesse con tali industrie agrarie. Tutto ciò deve avere la peculiarità di essere prodotto o avere un particolare radicamento nel territorio della Parrocchia di Collevalenza, Chioano, Rosceto, Torrececcona, Monticello e Ficareto.
Questo progetto potrebbe essere solo l’inizio di una serie di iniziative che partendo dall’agricoltura coinvolgano diverse altre figure della nostra società: artigiani, liberi professionisti, ecc. con spazi espositivi messi a disposizione per pubblicizzare il loro operato nel nostro territorio.
Si potrebbe infatti riunire in un’associazione (club dei 6 castelli o altro nome) tutti coloro che sono titolari di una partita iva e che svolgono una qualche mansione nella società e ripristinare, in chiave moderna, quella che era la confraternita dei bifolchi che operò a Collevalenza negli anni passati e a cui si deve la costruzione della chiesa stessa di S.Maria delle Grazie.
Ovvio che pubblicizzare un territorio non è cosa facile o poco impegnativa, ma se, come dice Sante Filippetti, non ci pensiamo noi che siamo i primi che potremo fruirne direttamente, anche quel poco che c’è di buono sparirà.
Quindi tutte le persone di buona volontà del nostro territorio sono invitate a partecipare alla prossima riunione che si terrà presso la stessa sede della Madonna delle Grazie mercoledì 18 giugno alle 21.15, per definire gli aspetti logistici della manifestazione di fine agosto.
Fabrizio Bosi

13 giugno 2008
L’Udc è viva? L’Amministrazione Ruggiano c’è posto…

Il consigliere comunale Claudio Serafini e l’assessore Nazareno Menghini, insieme a Marco Belia portavoce del PDL di Todi, che, prima delle recenti elezioni politiche, hanno deciso di aderire al progetto del Popolo della Libertà (facendo riferimento al movimento dei Popolari e Liberali), desiderano commentare la nomina di Elena Ciliani a coordinatrice dell’UDC tuderte.
“Apprendiamo con piacere la nomina di Elena Ciliani a coordinatrice dell’UDC di Todi interpretando questo come un positivo segnale di rafforzamento dell’area moderata ai valori della quale continuiamo a fare riferimento. Pur avendo scelto con convinzione di aderire al progetto del Popolo della Libertà cogliendo in esso una forte istanza di rinnovamento della politica orientata alla chiarezza verso il nostro elettorato, scelta peraltro premiata dagli italiani oltre ogni più ottimistica previsione, non possiamo non riconoscere l’importanza avuta dall’UDC di Todi nella vittoria dei valori moderati nella nostra città.
Auspichiamo quindi che possa proseguire e che anzi possa rafforzarsi il contributo di idee e di partecipazione diretta dell’UDC e dei suoi rappresentanti alla vita dell’Amministrazione Ruggiano e di questo impegno sapremo farci interpreti con le altre forze della coalizione, nella convinzione che il prezioso contributo dato anche dai singoli non debba e non possa essere dissipato da personalismi e ostruzionismi di comodo. E’ ormai ampiamente dimostrato dai fatti che l’elettorato non capirebbe.
Claudio Serafini, Nazareno Menghini, Marco Belia

12 giugno 2008
Eppur c’è chi rema contro…

Quando un anno fa circa, in una mia lettera alla redazione di Tam Tam dissi che nella pubblica amministrazione qualcuno remava contro il sindaco Ruggiano, da parte di taluni dipendenti ci fu una levata di scudi, fino a giungere alla lettera di un tal "lettera firmata" che difendendo il suo onesto operato esortava a cercare gli eventuali colpevoli altrove.
Non c’è stato bisogno di cercarli, perchè si sono fatti avanti da soli. Ecco infatti che la provincia boccia le "rotatorie" di Cappuccini asserendo (e qui sta l’assurdo!) che non sono prioritarie per la circolazione (nemmeno il rifacimento della E45 sembra essere prioritario per questi signori, quindi mi chiedo: saranno mica Topolino, Pippo e Paperino a prendere queste decisioni..!); ecco che il sindaco Ruggiano sollecita una riunione per parlare della viabilità della zona di Pantalla (frazione di Todi) in previsione della futura entrata in funzione dell’ospedale comprensoriale e, nè lui nè il direttore generale della Usl 2 Legato, sono stati invitati!!
Se questo non è remare contro ditemi voi cosa è? Uno spiacevole equivoco? Forse… ma non essendo la prima volta il sospetto si insinua…
Un’ultima nota: leggere di tanto accaloramento di esimi medici dell’ospedale tuderte (nonchè esponenti politici) per il futuro della nostra struttura sanitaria mi fa sorridere. Avendo lavorato in ospedale, in passato, non ricordo tali toni ed infervoramento quando venivano tagliati reparti e servizi. Ruggiano a quel tempo faceva il liceo o al massimo l’università, quindi non poteva assolutamente partecipare!!
Francesco Menghini

12 giugno 2008
Oggi come ieri il secco no di Legambiente alla centrale AST

Il Circolo Legambiente di Terni negli anni passati si è opposto alla costruzione della megacentrale a Treie di Narni. Lo abbiamo fatto assieme al Circolo Legambiente di Narni, a tutta Legambiente Umbria e soprattutto alle altre associazioni, narnesi e ternane, e ai tantissimi cittadini narnesi organizzati in comitato, apertamente e giustamente incoraggiati dal Sindaco Bigaroni. Lo abbiamo fatto con motivazioni razionali, basate su dati certi, e con sensate controproposte che cercavano di tenere in equilibrio le ragioni della salute dei cittadini e dell’ambiente (per noi comunque sempre al primo posto) e le ragioni del lavoro allora pesantemente sotto ricatto da parte della TK-AST. Poi quella centrale non s’è fatta per mancanza di investitori. Ed è stato bene così. Abbiamo avversato quel progetto cercando di contrastare le voci di quei cittadini narnesi -pochissime in verità- che dicevano: «l’Acciaieria sta a Terni, la centrale fatevela a Terni». Male fa, oggi, Italia Nostra a dire «i ternani hanno già dato» auspicando che la centrale da 100 MW che l’AST ora vuole costruire in proprio all’interno dell’acciaieria sia fatta a Treie di Narni, fuori dalla conca, lasciando intendere che quella centrale, anni fa, sarebbe stato giusto farla.
Hanno ragione Italia Nostra e il WWF a dire che nella conca ternana – dove vivono tanto i cittadini di Terni, che di Narni, Stroncone e Sangemini – non c’è posto per un solo grammo in più di inquinamento. Questa è anche l’opinione di Legambiente.
Abbiamo seguito fin dall’inizio, qualche mese fa, con preoccupazione, questa nuova proposta della TK-AST per coprire il loro (presunto) fabbisogno energetico con l’energia idroelettrica dei nostri fiumi e con la nuova centrale a metano – però – spegnendo altri impianti inquinanti e riscaldando le case dei quartieri intorno alla fabbrica permettendo così, con lo spegnimento delle loro caldaie, una sorta di pareggio delle emissioni inquinanti. In più la TK-AST ha promesso un bel po’ di soldi per eventuali compensazioni ambientali. Neppure noi, come Italia Nostra e WWF siamo propensi a credere, sulla fiducia, alla TK-AST soprattutto oggi che, col presunto "nodo energetico", è tornata a minacciare i lavoratori e l’intero territorio; proprio questo nuovo ricatto, però, rende doveroso per noi ambientalisti – assieme al sindacato – andare a vedere, a controllare prima di tutto se una nuova centrale dovrà essere costruita; a favore di chi; e se lo si dovrà fare che lo si faccia in un quadro non solo di pareggio ma di miglioramento della qualità dell’aria della conca: sennò niente da fare perché gli abitanti di Terni e dell’intera conca – per davvero – hanno già dato. Certo le nostre preoccupazioni non sono solo per l’inquinamento della conca ma l’AST deve dare assolute garanzie anche sul rischio industriale per un impianto che come quelli del polo chimico sono nel cuore stesso della città.
Queste stesse garanzie stanno chiedendo le istituzioni, la Provincia in particolare; e delle istituzioni, che noi cittadini abbiamo eletto, già è lecito fidarsi un po’ di più; naturalmente fino a prova contraria.
Chiediamo a WWF e Italia Nostra di non ritirare la partecipazione dal tavolo di confronto e negoziazione di Agenda 21, che anzi va rilanciato, come bene hanno intuito i comitati ambientalisti di ultima generazione come SOS Ambiente e Amici di Beppe Grillo (ultimamente sempre presenti ad ogni tavolo) e si deve imporre che accanto alla TK.AST, alle istituzioni, al sindacato debbano trovare posto i cittadini e le loro associazioni e comitati. E che il diritto dei cittadini, di tutti i cittadini, associati o no, ad essere informati, ascoltati ed a concorrere alle decisioni deve finalmente essere rispettato non solo formalmente ma sostanzialmente.
Legambiente Terni

12 giugno 2008
Un dossier con seimila segnalazioni di Cittadinanzattiva

Un dossier con oltre seimila segnalazioni: è quanto ha inviato Cittadinanzattiva all’Antitrust come concreto contributo “per una stagione di liberalizzazioni accompagnate da effettive tutele dei diritti dei cittadini”.
Dall’Antitrust belle parole, che diciamo anche noi da anni, come per la riforma dei servizi pubblici locali. Ora servono decisioni e fatti concreti da parte di Governo e Parlamento, senza illudersi che la concorrenza da sola risolva i problemi.
Al presidente Catricalà suggeriamo di inserire nella sua ricetta il ruolo della partecipazione civica per rendere effettivi troppi diritti riconosciuti sulla carta.
Le segnalazioni consegnate da Cittadinanzattiva all’Antitrust denunciano proprio lo scarto tra i diritti riconosciuti sulla carta e l’enorme sforzo che spesso bisogna fare per metterli in pratica. Il dossier è on line su www.cittadinanzattiva.it .
Cittadinanzattiva onlus

11 giugno 2008
Le Poste sono sempre le Poste…

In questi giorni potreste ricevere una raccomandata che ha come oggetto “Comunicazione di avvenuta notifica” come è avvenuto al sottoscritto.
La procedura, per nella correttezza legislativa, è incomprensibile ai più e ciò determina stress e conseguente possibile intasamento degli uffici postali.
Brevemente la comunicazione ha lo scopo di avvertire il destinatario della raccomandata che è stata recapitata e che potrebbe essere stata ritirata da una terza persona. Qualora il destinatario non ha ricevuto alcuna raccomandata negli ultimi 4/5 mesi è opportuna che faccia una verifica presso il proprio ufficio postale se, invece l’ha ritirata personalmente non deve fare nulla.
Ora tutta questa verifica avviene in un panorama di assenza di elementi utili alla verifica.
Poste Italiane indica solo un numero di codice senza indicazioni del mittente e la data di spedizione della raccomandata rendendo quasi impossibili le ricerche, come sperimentato attravero il sito delle Poste.
A ciò vorrei aggiungere: che nella comunicazione si citano norme di Legge senza riportarne il contenuto o una sintesi; la firma è di un fantomatico Agente Postale.
Per chi lo desidera riporto le modifiche legislative richiamate (Legge 31/2008 meglio noto come “Decreto milleproroghe” all’art 36 commi quater e quinques).
Care Poste Italiane ci voleva tanto?
"Art 36, 2-quater. All’articolo 7 della legge 20 novembre 1982, n. 890, dopo il quinto comma, è aggiunto il seguente: "Se il piego non viene consegnato personalmente al destinatario dell’atto, l’agente postale da’ notizia al destinatario medesimo dell’avvenuta notificazione dell’atto a mezzo di lettera raccomandata".
2-quinquies. La disposizione di cui al comma 2-quater si applica ai procedimenti di notifica effettuati, ai sensi dell’articolo 7 della citata legge 20 novembre 1982, n. 890, a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto. Le notificazioni delle sentenze gia’ effettuate, ai sensi dell’articolo 7 della citata legge n. 890 del 1982, alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto non producono la decorrenza del relativo termine di impugnazione se non vi e’ stata consegna del piego personalmente al destinatario e se è provato che questi non ne ha avuto conoscenza".
Maurizio Pierdomenico

10 giugno 2008
Fili d’erba e travi, senza epurazioni e senza "zorri"

Ci stiamo perdendo in discussioni e contrapposizioni su tematiche che, seppur di rilievo, non sono certo i punti focali che dovrebbero interessare il dibattito politico-amministrativo. Questo tipo di pessimo confronto prende vita dall’atteggiamento degli esponenti della minoranza di centrosinistra che vanno all’attacco su problematiche strumentali per poi pretendere di non ricevere il sacrosanto contrattacco. Dopo aver perso il monopolio del potere, i Sinistri, non riescono ad adattarsi al ruolo d’opposizione e piangono vittimismo. Al collega Rossini voglio dire che a nessuno è negato il diritto di fare e dire, ma che questo diritto non si afferma con l’obbligo della controparte a tacere.
Il termine “epurazione”, in altri momenti storici, ebbe ben altro significato ed il prezzo di questo vergognoso mezzo “democratico” lo pagò sulla propria pelle qualche nostro genitore e qualche nostro nonno, amico Rossini. Riferendomi all’epurazione di Ferracchiati intendevo mettere in risalto il fatto che la sua collocazione nel nuovo partito del PD è stata molto ridimensionata: un’analisi politica e null’altro. Ma Ferracchiati è stato una figura eminente nel contesto cittadino ed è questo il rilievo che gli si muove: non può intervenire come normale cittadino, per i suoi trascorsi e non può essere esentato da assunzioni di responsabilità per il suo operato passato, in particolare quando crede di fare Zorro.
Detto ciò torniamo invece ai punti nevralgici che dovrebbero essere affrontati e risolti, come la Sanità (ospedale), l’occupazione, il rilancio del sociale, una sana politica della famiglia, un’oculata amministrazione degli Enti comunali, la sicurezza dei cittadini, la tutela delle attività commerciali ed una vera politica giovanile. Sono queste le tematiche che stanno facendo morire la nostra città e su queste, per interessi partitici, indolenza, incapacità, è mancata la volontà di risoluzione da parte delle amministrazioni decennali di Sinistra.
La Giunta Ruggiano si è mossa in questa direzione e non è un facile compito metter in moto una reversibilità a tali negative situazioni che si sono incancrenite.
Non illudetevi, anche perché è un compito che ci siamo assunti, che non vi rinfacceremo ogni atto amministrativo che risulti adottato in termini dannosi per la nostra Città. Gridate al filo d’erba per nascondere le vostre travi.
Mario Epifani – capogruppo Fiamma Tricolore

10 giugno 2008
In mezzo all’erba alta non c’è stata alcuna epurazione di Ferracchiati dal Pd

In riferimento all’intervento del consigliere Mario Epifani, desidero intervenire solo per una doverosa precisazione.
Non intendo entrare nel merito della polemica politica sul taglio dell’erba, che rischia di rubare più tempo di quanto necessario alla vita della città.
Mi permetto solo di sottolineare che siamo tutti consapevoli delle molte difficoltà che si incontrano nell’amministrare una città e che, nonostante gli sforzi di amministratori e dipendenti comunali, non si arriva mai fin dove si vorrebbe.
La denuncia di alcune situazioni come questa hanno un valore politico, oltre il quale è bene non andare.
Oggi, foto alla mano, qualcuno sostiene che Todi sia una città più trascurata che in passato. Qualcun altro sostiene che in realtà così non è. Ai cittadini il giudizio.
Ogni Amministrazione ha fatto i conti con tutto ciò, così come ha fatto i conti con un’opposizione che incalzava sulle tante cose da sistemare.
A queste regole del gioco non sfugge, oggi, l’amministrazione Ruggiano e credo sia legittimo e persino utile il lavoro di chi sottolinea, tanto più se da privato cittadino, ciò che dal suo punto di vista non va.
A chi amministra il compito di recepire i segnali, darsi priorità ed obiettivi, assumendosi in pieno la responsabilità del mandato ricevuto dal popolo.
Quello stesso popolo che prima o poi su quell’operato si esprimerà, mettendo fine alla diatriba politica, distribuendo consensi e dissensi, “ragioni e torti”.
Il consigliere Epifani, per buona parte del suo intervento, non si è sottratto, lealmente, alla dinamica politica, poi, però, piuttosto che rimanere al tema sollevato, ha preferito alzare il tiro e tornare ad attaccare il politico Paolo Ferracchiati, già Presidente ETAB – La Consolazione.
Non è certo il caso di promuovere difese d’ufficio per una persona di grande dignità ed onestà intellettuale.
La mia doverosa precisazione, allora, vuole essere circoscritta al richiamo del consigliere Epifani circa un’epurazione dal nuovo PD di Paolo Ferracchiati.
Come coordinatore del Partito Democratico di Todi sento di dover respingere pubblicamente, con grande forza, una simile affermazione.
Il Partito Democratico non si alimenta di epurazioni, ma del contributo arricchente di chiunque voglia prendere parte alla discussione, tanto più se, come in questo caso, a portare il proprio contributo è una persona come Paolo Ferracchiati.
A ciò si aggiunge il mio dovere morale di testimoniare che fin dalle nostre prime occasioni di incontro qualche mese fa ho trovato in Paolo una collaborazione disinteressata e preziosissima, una dedizione ed una disponibilità non comuni, una gratuità arricchente personalmente e politicamente della quale io ed il partito che in questo momento rappresento non faremo certo a meno.
Tanto dovevo alla realtà dei fatti, alla città, alla mia coscienza e forse anche a Paolo, che, ne sono certo, non merita attacchi oltre il politicamente corretto.
Carlo Rossini – Coordinatore Partito Democratico Todi


9 giugno 2008
Sinistri, Destri e dintorni: dopo un anno, basta!

Vorrei intervenire sulla diatriba innescata dalle foto postate dal sig. Ferracchiati, e non solo. Sicuramente se le foto fossero state fatte anni addietro, durante l’Amministrazione Marini non sarebbero forse state diverse: questo non aliena le responsabilità di quelli che sono succeduti e hanno promesso mari e monti. E’ oramai passato più di un anno dalla vittoria del centrodestra e quei cambiamenti promessi non si sono visti affatto; sinceramente mi dà fastidio questo continuo scontro ideologico con il sig. Epifani che continua a chiamare "sinistri" tutti quelli che lamentano qualcosa… dovrebbe capire che ci sono tanti "sinistri" che hanno dato fiducia al nuovo sindaco di centrodestra, e che lo hanno votato, e che non sono incidenti stradali (sinistri) ma che si aspettano dei fatti.
Chi come me dopo anni di fiducia alla sinistra ha voluto cambiare, vorrebbe vedere i frutti del cambiamento e non solo sentirsi dire che ha sempre votato dei delinquenti (sinistri). Ok, il passato è torbido secondo lei, faccia tutto quello necessario per addivenire al vero, ma basta con il passato, la gente di Todi vuole guardare al futuro, per questo vi ha votato, per un’idea nuova, per un cambiamento, quindi basta con i sinistri e i destri, quindi basta con le chiacchiere, fate quanto avete promesso, se non è possibile dite i motivi, sarebbe già un’innovazione, ma basta con i dietrologismi.
Noi cittadini siamo stufi di diatribe politiche, vogliamo andare alla Rocca con i nostri figli e nipoti senza aver paura degli alberi che cascano o poterci sedere su una panchina senza le erbacce e chissà che cosa sotto, ce lo avevate promesso, stiamo apettando.
Lettera firmata

9 giugno 2008
Ferracchiati: per l’erba d’accordo, ma per le auto in piazza?

Ho letto con piacere ed attenzione le risposte dirette ed indirette al mio book fotografico su “Todinerba”, mi spiace solo che sia sfuggito un particolare che volevo mettere in luce e cioè che avere cura di una città non è cosa semplice per nessuno, soprattutto quando si è in periodo di “vacche magre”. Quindi possiamo notare che non è solo questione di attenzione o buona volontà da parte di chi amministra.
Ma un po’ più di attenzione ci vorrebbe per situazioni particolari che nulla hanno a che fare con la disponibilità economica e soprattutto sono scelte, oserei dire, programmatiche per una città, vedi le auto parcheggiate in piazza di notte ed ormai troppo spesso anche di giorno.
Per quanto riguarda la qualifica, mi spiace per chi non lo ammette, ma sono cittadino di questa città da 56 anni, vi sono nato, vi lavoro, vi pago le tasse, ecc. ecc. Credo e spero che l’aver dedicato una buona parte della mia vita all’impegno politico, senza nessun ritorno personale, familiare od economico di alcun genere, ma solo per spirito di servizio, non mi debba privare del diritto di parola, di cittadinanza e, perché no, di fotografia.
Paolo Ferracchiati, tuderte (spero che non mi si neghi anche questo)

9 giugno 2008
La durata del "giallo" chiarita in termini scientifici

Segnalo che sul sito internet della Polizia Stradale ASAPS.it (cliccare su "giurisprudenza" poi su "giurisprudenza di merito" poi su "anno 2008") è stata ultimamente pubblicata la sentenza del Giudice di pace di Vignola n. 102/2008 ove, per la prima volta, la questione della durata del giallo viene affrontata in termini scientifici. Unitamente alla sentenza viene pubblicata anche la perizia eseguita da un CTU del Tribunale di Bologna.
La sentenza ha notevole rilievo in quanto statuisce che se la durata del giallo è inferiore a 6, 13 secondi per le autovetture ovvero a 6,64 secondi per i motocicli, l’utente della strada che passa col rosso perchè impossibilitato a fermarsi in condizioni di sufficiente sicurezza (art. 41, comma 10, del c.d.s.) non risponde della violazione.
Elvio Casadei

9 giugno 2008
Erba alta: io rompevo le scatole anche ai tempi della Marini…

Concordo con quanto scritto dal Sig. Ferracchiati che l’erba lungo le strade va tagliata. Io lo faccio da anni, diciamo da almeno i due mandati della Marini! Sono costretto a tagliare l’erba lungo le scalette di via delle Piagge per evitare che chi vi transita non sia costretto a camminare in mezzo alla strada e ad evitare di trovarmi in giardino rettili, topi ecc.
Sono felice di sapere che il Sig. Ferracchiati, come me occhialuto, abbia avuto la possibilità di effettuare l’intervento chirurgico per riacquistare la vista. In attesa di operarmi anche io, sopperisco alla carenza visiva utilizzando lenti a contatto. Cio mi ha permesso, nel mio girovagare per le vie di Todi, di notare da anni le erbacce presso le Fonti di Scarnabecco; così come quelle presso le scalette del Teatro Antico e Via S. Bonaventura. Parimenti vorrei ricordare l’annosa situazione delle scalette di via S.Giuseppe (quelle che da via Porta Fratta portano a S.Maria) dove, addirittura, i residenti sono costretti a pulire le griglie di scolo e le fogne, per non vedersi allagata casa in caso di pioggia. Vogliamo parlare dell’arco di Porta Fratta? Che e’ provvisto di griglia per le acque piovane che, da anni otturata, in caso ai piogge forti crea una cascata che si riversa sulla sottostante circonvallazione Orvietana (in casi eccezionali riesce ad attraversare la strada ed a scendere per via delle Piagge!).
Al suo album fotografico mancavano le erbacce del parcheggio dietro la Consolazione, che ritengo le più rigogliose della città perchè, non essendo state accuratamente tagliate nelle passate stagioni (amministrative), hanno potuto prosperare e crescere a loro piacimento.
Da ex allievo del liceo scientifico Donato Bramante ho, per almeno 5 anni, notato le erbacce e la trascuratezza di questo angolo di Todi, meta di turismo e, una volta visto, di fughe repentine dei poveri turisti schifati!
Se solo avesse avuto voglia di farsi una corsetta lungo la vecchia pista di atletica avrebbe notato che tutti i podisti occupavano le corsie centrali. Non era un vezzo, ma solo l’impossibilità di percorrere le altre invase dalle erbacce!
Per farla felice, però, le dico che questa amministrazione, come le passate, ha fatto tagliare (proprio in questi giorni) l’erba lungo via delle Piagge. Non quella a ridosso del mio giardino, ma quella più comoda, lungo le scarpate. Questo perchè si continua a tagliare l’erba in città con il trattore provvisto di apposito tranciatore… La differenza sa quale è? Che in passato con la stessa soluzione si tentava di tagliare anche l’erba lungo le scalette, con l’unica soluzione di rompere le scalette! Per questa stagione si sono salvate!
Come vede (o meglio, non ha visto, negli ultimi anni) caro signor Ferracchiati, la situazione di Todi non è cambiata di molto col passare delle legislature, ma questa sua apertura di occhi su una delle problematiche tuderti, spero le resti in mente se, eventualmente, tornaste al governo della città. A questa mia ultima affermazione lego una richiesta: eviti di firmarsi "Paolo Ferracchiati, un cittadino di Todi". Quello posso farlo io, che non appartengo a nessuno schieramento e che "rompo le scatole" all’amico Antonino così come facevo con la ex compagna di scuola Catiuscia (al tempo, però, mancava questo strumento, Tam Tam.it, che mi ha semplificato le cose!).
Francesco Menghini (un po’ miope, non contiguo ai partiti, di tuderti natali)

9 giugno 2008
Bene la nomina di Belia, ora il gruppo unico in Consiglio

A pochi giorni dalla mia esternazione sulla urgente necessità del partito unico di centrodestra, apprendo con piacere la nomina di Marco Belia a partavoce del PdL di Todi.
Ma mi domando e domando: cosa impedisce ora la costituzione di un unico gruppo al Consiglio Comunale di Todi? Non sarebbe un bel segnale per tutti?
Oliviero Bocchini

8 giugno 2008
L’erba alta e la macchina fotografica regalata

In riferimento alla lettera "Todi-in-erba", prima del giugno 2007 ricordo erba alta, strade in degrado, scritte di alcun tipo ovunque.
Evidentemente a quel signor cittadino è stata regalata una macchina fotografica soltanto recentemente.
Lettera firmata


8 giugno 2008
Sblocchiamo le altre porte dell’ascensore del parcheggio

Ci risiamo. L’ascensore del parcheggio di Todi non va. E non funziona proprio quando serve di più. Nel week end. Alla vigilia della presentazione del TodiArteFestival ed in occasione dell’inaugurazione della manifestazione TodiSport. Una scelta, quella dell’ascensore, sbagliata sin dall’inizio e che sarebbe ora che possa trovare una soluzione definitiva.
Se, come credo, ora come ora non è possibile introdurre sistemi alternativi, forse sarebbe proprio il caso di procedere ad una revisione generale del sistema di risalita, in previsione della stagione turistica ormai avviata. Magari con lo sblocco delle altre due porte per realizzare finalmente un impianto dove le operazioni di salita e discesa dalla cabina possano avvenire agevolmente, con i passeggeri che entrano da un lato e scendono da quello opposto.
Luca Cardaio

7 giugno 2008
Raccolta differenziata: iniziamo a farla negli uffici del Comune

Intervengo sulla questione della raccolta differenziata: sono un dipendente comunale e sò quanta carta gli uffici buttano ogni giorno… tantissima. Non posso certo quantificarne il peso ma posso dire sicuramente che è molta. Ricordo che qualche anno fa si cominciò a fare la raccolta differenziata negli uffici, poi a un certo punto tutto è finito, non sò per quale motivo, ma è da molto che non si fa più.
Ora si parte con una campagna per arrivare al 40% della raccolta differenziata, ma non sarebbe mica il caso che ricominciasse a dare il buon esempio il Comune stesso? Magari con tutta la nostra carta contribuiamo sensibilmente a raggiungere sto fatidico 40%.
Altra cosa che mi lascia sgomento è lo spazzamento meccanizato su alcune strade. Mi è successo molte volte di stare in auto dietro alla spazzatrice meccanizzata: la spazzatrice passa a raccogliere il breccino e la terra (quando ci sono anche le foglie o gli aghi dei pini) che sono al lato della strada, magari bagnati. Tutto questo "pesa" e va in discarica e siccome lo smaltimento si paga a peso, penso che era meglio quando il breccino, la terra e le foglie una volta se le portava via il vento o la pioggia.
Mio nonno mi insegnava che con i centesimi si faceva una lira, ora con i centesimi si fa un euro, e visto che il terriccio pesa parecchio ci vuole poco a fare un euro. Su certe strade non c’è molto altro da raccogliere se non quello che ho detto. Magari con il rispamiato si potrebbero potenziare altri servizi, magari si sarebbe potuto scongiurare quell’aumento che sta per arrivare a carico di tutti i cittadini di Todi: +10%.
Lettera firmata

6 giugno 2008
Parcheggi da "far west" nel centro storico di Todi

Questo pomeriggio passeggiando per il centro storico di Todi mi sono imbattuta in una cosa che mi ha lasciato alquanto perplessa, in via del Seminario, praticamente sotto il palazzo del Vignola, dove si svolge la mostra dell’antiquariato e a pochi metri dal Duomo e da piazza del Popolo, c’erano due paletti biancorossi (mobili), che sorreggevano una catenella dagli stessi colori tesa tra i due per delimitare uno spazio (tipo zona delimitata).
La cosa che ha attirato la mia attenzione però è stato il cartello appeso al centro della catena che diceva testualmente: CHI PROVA A SPOSTARE QUESTI PALETTI GLI TAGLIO LE MANINE, poi anche firmata con un cognome.
Ora ho anche pensato che magari questa persona è un invalido/a e mi scuso in anticipo se così fosse, ma basterebbe sensibilizzare i vigili per farsi creare un posto apposito. Così credo vada fatto perchè diversamente siamo arrivati al far west, dove ognuno fa quello che vuole impunemente, anche crearsi un posto auto privato nel pieno centro storico, e se così fosse lascio a voi i commenti del caso.
Si parla tanto di decoro e questa cosa mi sembra tutt’altro che decorosa, oltre che poco democratica.
Lettera firmata

6 giugno 2008
A proposito dei commenti su droga e drogati…

Premetto che ci scrive non è il classico “bacchettone” , ma uno che conosce direttamente un certo tipo di universo e quindi vorrebbe dare un semplice consiglio ai giovani che hanno un approccio simile a quello di Michela e Paolo (autori di commenti legati all’arresto del tuderte per “spaccio”) : “Aripijateve” finchè siete in tempo, il THC fà male, altro che droga leggera , ed al mondo ci sono modi molto più salutari per tenere “occupato” il corpo e la mente.
Se vi piace la fatica fisica dirottate le vostre attenzioni sulla sana pratica sportiva (ammetto di essere ormai dipendente per abuso trentennale), se volete semplicemente far viaggiare il cervello assumete dosi abbondanti di musica (Rock va benissimo, meglio se del periodo 60/70- sono ultra dipendente a rischio overdose), oppure andate al cinema o meglio leggetevi più libri possibili (di qualsiasi genere).
Maurizio Galletti

Un altro intervento di Maurizio Galletti, sullo stesso tema ma più lungo e articolato è disponibile nella sezione commenti dell’articolo aperto nei giorni scorsi sull’argomento

6 giugno 2008
Il Pdl difende il vicesindaco Primieri

Crediamo doveroso intervenire con alcune considerazioni in merito alla presa di posizione del Dott. Stefano Cappelletti capogruppo del Partito Democratico apparsa ieri sui locali organi di informazione. Questo non certo nell’intenzione di alimentare una polemica che sembra essere sempre più speciosa e tendente ad assumere caratterizzazioni personalistiche, assolutamente distanti dal sentire e dagli interessi della cittadinanza.
In merito alla tardiva convocazione pervenuta al Dott. Cappelletti per la conferenza dei Capigruppo del Comune, appare certo che se una lettera spedita da Todi Piazza del Popolo il 27 Maggio perviene a Todi il 4 di giugno, in città ci può essere qualche non secondario problema di tipo postale, ma certamente questo non può essere associato, crediamo, ad alcuna strategia politica di esclusione dalla partecipazione agli organismi istituzionali, quali la stessa conferenza dei capigruppo. Siamo certi che il Presidente Pizzichini, preso atto della carenza saprà, in successive occasioni, accertarsi anche con altri strumenti che tutti gli aventi diritto siano informalmente a conoscenza degli appuntamenti calendarizzati.
Quanto alle considerazioni relative al passato politico dell’Avvocato Primieri, crediamo del tutto legittimo un percorso che del resto molti esponenti politici a tutti i livelli hanno compiuto in quest’ultimo decennio. Per fare un esempio non si riesce a comprendere perchè se un personaggio come Marco Follini passa da ruoli nazionali di primo piano nel Centro Destra al Partito Democratico compie un percorso legittimo, e chi compie il percorso inverso diviene un “untore” della politica. Inoltre la legittimazione del vicesindaco Primieri, che piaccia oppure no, non viene da strani e alchemici giochi di segreteria, come spesso avviene altrove, ma da quei cittadini che ne hanno fatto il candidato eletto con il maggior numero di preferenze della lista di Forza Italia, alle ultime elezioni amministrative.
Quanto al tema dell’Ospedale unico di Pantalla, rassicuriamo il Consigliere Cappelletti che questo tema ha tutta l’attenzione tanto dell’Amministrazione quanto del Popolo della Libertà di Todi. Nessuno auspica certo uno slittamento dei tempi previsti per la realizzazione dell’opera, anzi quella del vicesindaco Moreno Primieri era una preoccupazione rivolta alla riflessione delle forze politiche della città perché si mantenga alta la tensione e si svolga un lavoro comune e responsabile tra le forze politiche affinchè l’Ospedale venga portato a compimento nei tempi e nei modi previsti. Invitiamo anzi gli esponenti dell’opposizione in quanto protagonisti del percorso politico amministrativo che ha portato alla realizzazione dell’Ospedale unico comprensoriale di Pantalla a supportare l’Amministrazione per il raggiungimento di un obiettivo comune che trascende da qualsiasi appartenenza e schieramento.
Popolo delle Libertà Todi

6 giugno 2008
Nel centrodestra tutti insieme appassionatamente

Mi permetto di esternare pubblicamente una mia convinzione, che dura da oltre 15 anni, sulla semplificazione della politica sempre più richiesta dall’opinione pubblica.
Come è noto a Todi per 4 anni, dal 2003 al 2006 si è svolta annualmente a Todi (Hotel Bramante) una due giorni promossa dall’allora Fondazione Liberal dell’on. Adornato con la partecipazione dei massimi esponenti dei partiti del Centrodestra per studiare i tempi ed i modi per giungere ad un partito unico di centrodestra. Una manifestazione che ha richiamato grande attenzione da parte dei mass media, al punto che molto spesso parlando su questo argomenti garn parte dei giornalisti e commentatori coniarono un termine "Il gruppo di Todi", ancora oggi da qualcuno usato.
Alla luce di quanto sopra e visto che in molte amministrazioni il centro destra ha riunito in un unico gruppo PdL consiliare tutti i consiglieri eletti nelle rispettive liste elettorali.
Perchè non si fa altrettanto al comune di Todi, negli altri comuni, alle province ed alla Regione dell’Umbria? Sarebbe un bel segnale agli amici dirigenti di ogni partito di Perugia e di Roma per sollecitare questo obiettivo finale. In termini economici sarebbe un altrettanto bel segnale di riduzione dei costi della politica. Anche questa è una riforma a costo zero.
Oliviero Bocchini

6 giugno 2008
Non sono un ambientalista terrorista, ma c’è da poco da stare allegri

Ho letto con interesse ma anche con stuporte il dibattito sviluppatosi su “ambientalismo e terrorismo” partito da una lettera dello scorso 2 giugno del signor Antoni Germino.
Come cittadino ma soprattutto come padre mi sono sentito allarmato e sconvolto da certi toni autoritari e sprezzanti con poca (nessuna) disponibilità al dialogo e con passaggi che lasciano trasparire l’arroganza di chi si sente “maestro” assoluto ed in possesso del libro della verità.
Ho riflettuto preoccupato sul fatto che c’è poco da stare allegri se a questi toni fanno ricorso anche coloro che dovrebbero trasmettere il sapere con equilibrio e spirito critico alle future generazioni affidategli dai genitori.
Per chiudere ricordo che di catastrofi ambientali ne sono successe parecchie: Chernobyl con centinaia di migliaia di morti e conseguenze sulle future generazioni ancora da capire nelle dimensioni e nella durata; la deforestazione del pianeta (vedi foresta Amazzonica); l’aumento dell’ozono con relativo riscaldamento dell’ambiente (solamente in Italia i ghiacciai eterni si sono ridotti del 70%). Ultima ciliegina sulla torta, proprio in questi giorni, l’incidente nella vicina Slovenia alla centrale nucleare di Krsko.
Non mi sento un ambientalista terrorista, ma mi domando se tutto questo è progresso.
Lettera firmata

5 giugno 2008
Per le rotatorie di Cappuccini ci vorranno altri 15 anni!

Competere con i cosiddetti Enti, per il semplice cittadino quasi sempre si trasforma in una lotta ciclopica dove a soccombere è ovviamente sempre il più debole (…).
E così dopo anni di “chiacchiere”, di proposte, di ipotesi e suggerimenti, dopo un ultimo audace tentativo, tutt’ora in atto, da parte degli attuali Amministratori locali, prodigatisi in tal senso, siamo ritornati al punto di stasi oserei dire perpetua, nei confronti della quale, personalmente, nutro grossi dubbi che se ne possa uscire a breve termine, con esiti concreti o quantomeno concretizzabili.
Sto parlando delle ormai famigerate rotatorie di Cappuccini che a quanto pare hanno assunto dimensioni talmente esorbitanti che la loro auspicata attuazione, rischia di stravolgere gli equilibri politici ed economici Regionali e forse ci sarà bisogno dell’intervento della Corte Europea.
A complicare le cose si è aggiunta ultimamente un’ipotesi di realizzazione che è in attesa di essere presentata alla Provincia (sperando che non ritorni ad offrirci ancora i semafori) e che a quanto pare prevede, per la sua completa realizzazione, l’esproprio di quattro porzioni di proprietà privata, operazione che presumibilmente non sarà di facile superamento, potendo immaginare le inevitabili reazioni di opposizione, che procrastineranno conseguentemente i tempi attuativi.
Ovviamente questo è soltanto un mio dubbio, ma qualora si riuscisse a superare tali ipotetiche difficoltà, sia dal punto di vista normativo che economico, saremo tutti contenti, ed onore al merito.
A tale proposito però vorrei concedermi una breve critica nei confronti del “progetto” che forse non lascia supporre un’eccezionale impegno ideativo, dal momento che, stando all’elaborato e detto con molto rispetto per gli autori, ai quali va tutta la mia stima, ci si è limitati semplicemente ad inserire in planimetria, due rotatorie “tipo” che corrispondono alle caratteristiche circolatorie e stradali del luogo.
Si sono trascurate così quelle che sono invece le peculiari limitazioni dimensionali che richiedono una vera e propria progettazione viaria, nel rispetto certamente delle norme di codice, ma anche dei criteri di fattibilità, subordinate alle varie proprietà private adiacenti, nei confronti delle quali sarà necessario aprire una trattativa, prima di deciderne la lesione, che non può essere certamente arbitraria né di breve soluzione.
Inoltre, come già sostenuto in altre sedi, forse era più opportuno, sia per semplicità realizzativa, che per costi e tempi di esecuzione, proporre l’intervento in due fasi. Nella prima, decisamente prioritaria per necessità assoluta, procedere urgentemente alla definizione esecutiva della rotatoria in corrispondenza dell’incrocio di Via 1° Maggio con la Tiberina, mentre per l’incrocio con Via Cortesi, momentaneamente modificarne soltanto le precedenze, per ragioni di scorrimento, così da concedersi il tempo della sperimentazione, prima di affrontare la soluzione definitiva in seconda fase, del nodo Via Cortesi, molto più complicato ed oneroso e che proprio per tale ragione si potrebbe correre il rischio di ricevere qualche veto sia da parte della Provincia, sembra non propriamente consenziente anche per ragioni finanziarie(speriamo non politiche) e del nostro Comune per ulteriori difficoltà di ordine procedurale. Alea? rimandare così “sine die” l’intero intervento, che ad onor del vero stà diventando semplicemente “ridicolo”.
Voglio scusarmi con i Tecnici, ma essendo sostenitore di tale opera da oltre quindici anni, temo che l’insperato compimento di questa tanto agognata opera, richieda ancora ottimisticamente altri quindici anni, ed allora mi si pone un grave problema escatologico personale.
Se con gli Enti di cui sopra, alla fine si può arrivare ad instaurare un dialogo propositivo, forse anche ad un accordo transattivo, con l”Ente Supremo” non si scende a compromessi ed il rischio è di non riuscire ad ottenere una proroga sufficientemente lunga per poterlo vedere finalmente realizzato.
Elio Andreucci

5 giugno 2008
Salta la proiezione de "Il Divo", chiusura anticipata dello "Zenith"

Cari spettatori, Vi scrivo per spiegare i motivi che ci impongono di modificare la programmazione annunciata e che ci costringono ad una chiusura anticipata dello "Zenith".
Martedì 27 maggio, alle ore 17.45, mi chiama il programmista annunciando che ‘Il divo’ di Sorrentino, che avremmo dovuto montare il giorno dopo, l’avrebbe programmato il Turreno.
Inizialmente ho pensato ad uno scherzo. Poi sono entrato in uno stato confusionale, sbalordito, incredulo, incapace di pensare che tutto ciò fosse vero e soprattutto incapace di pensare ad una reazione.
Chiudo il telefono e lentamente cerco di ricollegarmi alla realtà. Allora mi domando quali possano essere le cause di questo terremoto, quali le spiegazioni possibili. Telefono al distributore di zona, al produttore del film alla Lucky Red, ad amici e registi fidati per cercare di capire per un consiglio. Cerco anche l’esercente del Turreno ma senza esito. Alla fine provo a ricostruire partendo da dati di fatto.
Il primo è che lo Zenith avrebbe dovuto fare ‘Il divo’ essendo un film d’essai, mentre il Turreno è un cinema esclusivamente commerciale. È vero che capita in alcune occasioni che film vincitori di premi nei festiva internazionali, attirino l’attenzione anche di coloro che il cinema lo vedono solo sottoforma di un simbolo simile ad una C con due lineette interne (€). Detto questo però è importante rilevare che in uscita c’è ‘Sex and the City’, un film carico di aspettative (e quindi di soldini), che rientra perfettamente nella linea programmatica del cinema Turreno. Allora mi domando ancora: perché il Turreno si interessa a ‘Il divo’ quando c’è in uscita ‘Sex and the City’? Se fosse stato ‘Il divo’ allo Zenith e ‘Sex" al Turreno sarebbe stato logico, giusto, quasi perfetto. Insomma tutti contenti. E invece no.
Tra l’altro mi si dice che il film è commerciale, con la spiegazione che esce con 350 copie in Italia (da ciò desumo che la differenza fra film commerciali e d’essai la fa il n. delle copie ma questa è un’altra storia), quindi è giusto, o quantomeno normale che lo faccia una sala commerciale, il Turreno. Invece questa mattina mi accorgo che ‘Il divo’ è in programmazione non al Turreno ma alla Turrenetta. (Turrenetta=mini sala con 100 posti circa, impianto di amplificazione mono, schermo televisivo). Insomma sembra evidente che qualcosa non quadra, qualcuno non dice la verità.
Come me la spiego. In realtà questa è una storia vecchia. Una tipica, vecchia storia italiana. In passato (così lontano che l’avevo rimosso), mi erano capitate situazioni simili. A Marsciano, dove gestisco un cinema con un amico, capita ancora e spesso (il cinema di provincia – ma a quanto pare anche lo Zenith – non ha diritto ad avere il film in uscita al limite se lo deve conquistare. Come? pagando un minimo garantito che tanto minimo non è).
Perché? Perché come è facile immaginare a regolare il mercato del cinema non è l’arte e la sua diffusione, ma l’economia. Il sistema cinema (produzione, distribuzione, esercizio) è fatto prevalentemente di ragionieri che poco hanno a che spartire con il cinema ma sanno fare di conti. I loro miti sono gli americani, non perché sono bravi a fare cinema ma perché sono bravi a fare soldi, insomma sono dei super ragionieri.
Ma in questo caso c’è qualcosa di più. C’entra l’egoismo personale, l’indifferenza agli altri, ma anche, probabilmente, la volontà di colpire. Il nostro caro distributore di zona e l’esercizio Turreno/Turrenetta questa volta si sono coalizzati per compiere una inutile scorrettezza.
Mentre scrivo penso alle foto esposte nell’atrio dello Zenith tra le quali ci sono quelle di Garrone per l’’Imbalsamatore’ e per ‘Primo amore’ (e non eravamo in tanti allora) e quelle di Sorrentino per ‘Le conseguenze dell’amore’ e mi sento ingannato. Ecco la cosa che non riesco ad accettare non è tanto il mancato incasso (che sinceramente in questo periodo ci avrebbe aiutato molto) è il senso di ingiustizia e di impotenza che provo. Un’ingiustizia perpetrata contro la quale non si può fare niente, che passa silenziosa e viscida, che scava nello stomaco e fa emergere una rabbia latente.
Come reagire. No alla violenza, ma denunciare e rendere pubblico, parlarne. Qui a Perugia, a Roma e ovunque possibile. E questa azione simbolica della chiusura anticipata dello Zenith.
Bene in questo stato di impotenza mi sono risoluto a scrivervi questa lettera, convinto che possiate capire la decisione della chiusura anticipata, sperando in una solidarietà che mi ha aiutato molto in passato. Riccardo Bizzarri

4 giugno 2008
"Cattivi maestri" e "vecchia politica" nell’Amministrazione di Todi

Alcuni comportamenti “politici” dei giorni scorsi da parte di figure dell’attuale Amministrazione di Todi mi hanno lasciato a dir poco basito, ancor più perchè attuati da quelli che, dalla campagna elettorale delle passate amministrative, si sono eretti a nuovi moralizzatori e maestri della politica cittadina; comportamenti che non fanno parte, nè mai lo faranno, della mia visione del come fare politica a qualunque livello.
Non ci si “DIVERTE” nel fare una seria e costruttiva opposizione, ma si onora, nel migliore dei modi possibili, chi ha deciso di votare una parte politica, anche se uscita perdente ,invece di un’altra.
Non si definisce un “MANIPOLO” chi crede in un nuovo progetto politico sia a livello nazionale e ancor a maggior ragione a livello locale. Non si “SVICOLA” dalle attuali responsabilità ricordando le presunte irresponsabilità di passate amministrazioni solo perchè è politicamente conveniente cercare di far passare come agganciata a vecchi schemi politici un nuovo corso a tutti livelli del maggior partito di opposizione tuderte.
Non si “ATTACCA A LIVELLO PERSONALE” chi rappresenta un partito per sminuire i tanti che si adoperano con passione e disinteresse insieme a lui: è politicamente ed eticamente scorretto.
Tutto questo è sembrato un mal riuscito, scomposto, arrogante tentativo di rigettare una sana opposizione; di gettare fango su chi con impegno, dedizione e disinteresse svolge il proprio ruolo politico a Todi.
Lungi da me dare lezioni di politica a qualcuno. Questa è una lezione per me: di cosa non si deve fare e dire per una sana e costruttiva dialettica politica, ben lieto che da questi atteggiamenti, scorretti anche nel vecchio modo di fare politica e a maggior ragione oggi, non ho niente da imparare; da questi “maestri” niente si può imparare!
Manuel Valentini – coordinatore circolo Pd Collevalenza

4 giugno 2008
Fame nel mondo: si predica bene e si razzola male

Credevo di non riuscirmi a stupire di fronte a nulla, invece ho fatto una piccola ricerca sui quotidiani on-line ed ecco che si può sempre trovare qualcosa che riserva sorprese…
In questi giorni oltre 4.000 delegati FAO si sono ritrovati a Roma per parlare di fame nel mondo e di come risolvere il principale problema che affligge il nostro pianeta e la sua popolazione. Spesso, anche a ragione, si punta il dito verso i paesi industrializzati, Italia compresa, ma viene taciuto che l’Africa da sola, se dedicasse il 10% di quello che spende in armamenti per le continue guerre interne risolverebbe gran parti dei suoi problemi alimentari.
Il problema di fondo è che la stessa FAO, che predica bene e razzola male, ha assunto sempre più sembianze filogovernative e burocratiche come qualunque governo nazionale, quasi sempre pilotato da lobby ed interessi personali, dimenticando gli obiettivi iniziali, perseguiti al momento, purtroppo, solo dalle associazioni volontarie e apolitiche che con meno parole conseguono più fatti.
La stessa FAO che conta di spendere nel 2008/2009 quasi 800 milioni di euro per la “fame nel mondo”, ne “divora” da sola più della metà: quasi 200 milioni vengono spesi per la studi, rapporti, progetti e viaggi; oltre 200 milioni vengono spesi tra funzionari e personale; 40 milioni vanno all’ufficio del direttore generale. E per contrastare la fame? Appena 90 milioni pari al 15% del bilancio; pensate che la sede di Bangkok costa solo di mantenimento 18 milioni!
Luca Cardaio

3 giugno 2008
Un conto sono i "Verdi", un altro i veri "Ambientalisti"

I due ultimi interventi sull’ ambientalismo dimostrano come sia divenuta una Torre di Babele questa sezione del Tam Tam. Uno dice A, l’altro capisce B e risponde C.
Entrambi partono da un pensiero schierato, su versanti opposti, ma giungono alla stessa errata conclusione: Considerare ambientalisti i nostrani "Verdi", coloro che hanno cavalcato tutte le battaglie faziose ed errate dell’ambientalismo italiano degli ultimi 15/20 anni. La questione rifiuti campana ne e’ un lampante esempio. Non voglio certo negare l’apporto deill’imprenditoria sanguisuga e della camorra a questa situazione ma chi, con veti, occupazioni e ricatti politici, ha fatto il danno maggiore sono loro: i Verdi (che grazie a Dio sono usciti dal parlamento e si spera possano sparire dalla politica italiana, per lasciare spazio ai VERI ambientalisti, apartitici e veramente amanti del pianeta e non dellla poltrona).
Matteo L.

3 giugno 2008
E io mi domando chi siano i veri "terroristi"

Non voglio svegliare il sig. Germino dal suo sogno, la sua visione di un mondo ideale basato su legge e ordine non esiste e non è mai esistito storicamente in nessun luogo del mondo e non sarà certo questo governo a realizzarlo in Italia. Vorrei solo replicare che l’ambientalismo inteso come movimento civile, che lei così freddamente quanto semplicisticamente liquida e denigra ingiustamente, nasce esattamente nel 1972 con la presentazione in anteprima al Club di Roma, del Rapporto sui limiti dello sviluppo, del Massachusetts Institute of Technology (MIT), una delle più importanti università di ricerca del mondo.Il rapporto indica le conseguenze della continua crescita della popolazione sull’ecosistema terrestre e sulla stessa sopravvivenza della specie umana. Prediceva che la crescita economica non potesse continuare indefinitamente a causa della limitata disponibilità di risorse naturali, specialmente petrolio.
In estrema sintesi, le conclusioni del rapporto sono:
“Se l’attuale tasso di crescita della popolazione, dell’industrializzazione, dell’inquinamento, della produzione di cibo e dello sfruttamento delle risorse continuerà inalterato, i limiti dello sviluppo su questo pianeta saranno raggiunti in un momento imprecisato entro i prossimi cento anni. Il risultato più probabile sarà un declino improvviso ed incontrollabile della popolazione e della capacità industriale. “
L’andamento dei principali indicatori ha sinora seguito piuttosto bene quanto previsto nel Rapporto sui Limiti dello Sviluppo, e l’umanità è destinata a confrontarsi nei prossimi decenni con le conseguenze del superamento dei limiti fisici del pianeta. Questo, in sintesi e senza tanti giri di parole, è quello che dicono gli ambientalisti da trenta anni.
Leggendo l’attuale crisi petrolifera, arrivata prima di quanto previsto nel rapporto, mi domando chi siano i veri terroristi.
Ps. Per quanta riguarda le centrali nucleari, prima di costruirne di nuove, pensiamo intanto a trovare i soldi per smantellare, rimuovere e decontaminare le strutture e i componenti degli impianti nucleari dismessi, sia delle centrali nucleari ex-Enel: Trino Vercellese (Vercelli), Caorso (Piacenza), Latina, Garigliano (Caserta), sia degli impianti del ciclo del combustibile ex-Enea: EUREX di Saluggia (Vercelli), FN-Fabbricazioni Nucleari di Bosco Marengo (Alessandria), OPEC in Casaccia (Roma), Plutonio in Casaccia (Roma), ITREC in Trisaia – Rotondella (Matera).
Carlo Zoccoli

2 giugno 2008
Gli ambientalisti sono i veri terroristi!

In questo Paese, finalmente è arrivata la vera democrazia. Una sorta di di rinascita libera benedetta dal POPOLO, unico giudice e "padrone". Orientati dalla calma e serenità raggiunta dopo anni di "guerra" mediatica contro chi ha salvato l’Italia dal Comunismo (1994, se non era per Berlusconi eravamo Bertinotizzati), molti di noi hanno risvegliato nella loro mente il senso del dovere, il senso del merito, il senso dello Stato, il senso dei più elementari diritti democratici, da tempo sopiti per dato fatto spazio alla clientelare pratica del FAVORE.
La gestione del fenomeno dell’emigrazione finalmente avrà la sua giusta valenza: chi delinque va in galera e/o a casa, chi è onesto resta e lavora per contribuire alla rinascita di questo tanto vilipeso Paese. Avremo strade prive di ubriachi che ammazzano persone innocenti, potremo lasciare di nuovo la chiave vicino alla porta, potremo far integrare gli emigrati con la nostra civiltà senza più il timore che questi ci derubino la notte in casa, non compreremo più pallottole per le nostre pistole…
Perchè fino ad oggi si è usata solo la parola IPOCRISIA. E come un rito ancestrale ecco la parola magica, che avvicina l’altro a noi, che lo accoglie nella sua ricerca di sopravvivenza e che risolve il problema con un semplice appellativo: FRATELLO.
La cosiddetta emergenza rifiuti è un’emergenza atavica, dovuta appunto all’IPOCRISIA di chi oggi si dichiara disponibile a collaborare. Ipocrisia di chi predica e condanna, ma che in 15 anni non è riuscito a creare un polo funzionale per lo smaltimento.
Allora oggi, festa della REPUBBLICA, è un giorno di auspicio, di augurio e di speranza anche per chi vive nel buio: contribuirà a non inquinare l’ambiente e soprattutto a pulirlo, e accetterà senza pregiudizi catastrofici il nucleare, accetterà che il Paese con la TAV resti economicamente in Europa ecc.
Gli amici ambientalisti devono capire che il progresso non lo decidono loro, sono loro i veri terroristi, con le previsioni apocalittiche che fanno da 20/30 anni: non è successo nulla di quello che avevano previsto negli anni passati.
Antonio Germino

2 giugno 2008
L’ultimo clandestino della democrazia

In questo Paese sta arrivando a compimento la militarizzazione strisciante della democrazia. Una sorta di golpe bianco benedetto dai poteri forti, ed al quale una parte consistente dei cittadini, ha dato un forte sostegno elettorale.
Disorientati dal caos regnante e tele-orientati dagli organi d’informazione utilizzati come carri armati culturali, molti di noi si stanno facendo progressivamente e consensualmente spogliare dei più elementari diritti democratici.
Allora, la necessaria gestione di un fenomeno come le migrazioni dei popoli poveri, che le società più opulente hanno sempre conosciuto, è stata trasformata nel problema sicurezza o meglio nella sua "percezione". Che forse dovremmo semplicemente chiamare col nome che il dizionario della lingua italiana le assegna: PREGIUDIZIO.
E come in un rito ancestrale ecco la parola magica, che allontana l’altro da sè, che lo isola nella sua ricerca di sopravvivenza, che elude il problema con un semplice appellativo: CLANDESTINO.
Si è sfruttata la cosiddetta "emergenza rifiuti" per varare i recenti provvedimenti che rendono illegali le proteste di qualsiasi comitato di cittadini in opposizione a decisioni prese senza il consenso delle comunità locali.
Attenti, non varrà solo in Campania. E nemmeno solo per l’individuazione dei siti delle discariche. Varrà in futuro per chiunque, in modo più o meno organizzato, vorrà contestare la politica del Palazzo, a prescindere dal suo occupante di turno.
Le elezioni si ridurranno sempre più ad una croce su di una delega in bianco. Sulla quale due uomini (non di più) scriveranno nome e cognome dei delegati e oggetto della delega, facendo valere il principio della maggioranza della metà+1 dei sudditi "aventi diritto".
E allora diventeremo tutti CLANDESTINI.
Chi proverà ad impedire l’avvelenamento dell’ambiente. Chi lotterà per difendere il proprio posto di lavoro.
Chi s’opporrà alla centrale nucleare e alla localizzazione delle sue scorie millenarie. Chi rifiuterà una base militare dentro città. Chi non vorrà prosciugare torrenti per imbottigliare acqua pubblica. Chi si schiererà contro una TAV costruita nei letti dei fiumi o dirà NO ai ponti faraonici e inutili.
Poi un giorno nemmeno tanto lontano, giunti all’epilogo di questa democrazia da operetta, lo sarà anche chi cercherà di difendere il residuo brandello della Costituzione.
L’ultimo clandestino.
Roberto Celani – curatore del blog "scritture di confine"

2 giugno 2008
Domande e suggerimenti per la raccolta differenziata a Todi

Alla presenza degli assessori Todini e Menghini è stata presentata nei giorni scorsi la nuova campagna informativa sulla raccolta differenziata nel Comune di Todi.
E’ stata presentata una locandina che sarebbe stata in distribuzione in tutta la città, dove sono riportate informazioni generiche. Ho provato a vedere dove fossero state affisse queste locandine e ne ho trovata qualcuna sparsa qua e la. Locandine di difficile lettura dove di evidenziano alcune date di punti informativi che dicono poco o nulla.
Dovremmo portare, ad esempio, in piazza un sacchetto di rifiuti per ottenere un probabile biglietto del cinema. Ma non è spiegato quali rifiuti sarebbe preferibile portare e come li avrebbero stoccati durante l’evento. Non mi sembra molto carino accatastare rifiuti in piazza per presentare la raccolta differenziata…
Perchè, ad esempio, non pensare ad una raccolta simbolica come portare carta, lattine e indifferenziato (no umido per evidenti problemi igienici) e in piazza mettere a disposizione una batteria di contenitori colorati spiegando a noi cittadini come conferire correttamente?
Si è parlato di una sperimentazione del servizio “porta a porta” in centro storico che sarà attivato in futuro. Bene, ho pensato! Finalmente!
A parte il non condividere sperimentazioni, che come ampiamente dimostrato hanno risultati discutibili, non si è parlato di incontri pubblici con i cittadini, di coinvolgimento degli stakeholder, di associazioni ai quali illustrare lo spirito del progetto, cosà accadrà in quei giorni, se passerà qualcuno a consegnare dei materiali a domicilio.
Si è parlato di buste per conferire i rifiuti. Immagino che dette buste dovranno avere un colore diverso per identificare il rifiuto e consentire agli operatori una ispezione visiva della correttezza del rifiuto contenuto, le buste saranno consegnate o acquistabili a parte? Saranno consegnati anche bidoni, cassonetti e quanto altro? Eventuali posizionamenti sono stati concordati con i cittadini? Il “porta a porta” sperimentale coinvolge anche i commercianti? Sono stati fatti incontri con gli stessi, spiegando loro che i cartoni (ad esempio) vanno piegati e non gettati a occupare tutti i contenitori? Saranno previsti punti informativi/incontri presso le parrocchie? Ricordiamoci che nel centro storico è abitato da anziani che spesso è più facile coinvolgere attraverso le parrocchie. E’ presente una analisi territoriale delle presenze straniere e della loro integrazione, oppure è necessario un intervento ad hoc?
Non sarà sufficiente un opuscolo o un pieghevole a spiegare quello che è un radicale cambiamento di stile di vita. Occorre una concertazione massiccia e continua.
Il mio intervento non ha spirito polemico ma veramente costruttivo avendo notato delle lacune nel procedere del progetto al quale plaudo,comunque, perchè è un segnale, ma facciamo in modo che questo non si perda nel vuoto.
Maurizio Pierdomenico

1 giugno 2008
La grande vittoria nella battaglia dell’acqua

Come Comitato Pro Acqua Gualdo siamo veramente felici che il TAR abbia annullato le Delibere Regionali con le quali si autorizzava IDREA s.r.l. ad un nuovo attingimento di acqua minerale dalle sorgenti del nostro territorio.
La vittoria, merito dei ricorsi presentati dal Comune di Nocera, Comitato di difesa del Rio Fergia, Italia Nostra e la Comunanza Agraria di Nocera Umbra, ha la connotazione di un evento straordinario:
E’ la rivincita dei cittadini che con grande senso di coscienza civica, tenacia e fiducia sono scesi per anni in prima linea in difesa del bene comune primario che le istituzioni hanno calpestato.
E’ la vittoria di tutti i Comitati sorti in difesa dei beni comuni.
E’ la vittoria contro un’imbarazzante atto di forza politica che la Regione ha fortemente voluto col sostegno incondizionato del Comune di Gualdo Tadino e che ora gli si ritorce contro, trasformandosi in un serio atto di accusa per le scelte scellerate fatte senza reali basi scientifiche e a discapito di un bene prezioso come l’acqua.
Abbiamo appreso che la Rocchetta ricorrerà al Consiglio di Stato contro questa sentenza basandosi principalmente sull’importanza del risvolto occupazionale dell’investimento per la città di Gualdo Tadino in forte crisi economica.
Ma noi non crediamo a questa favola, perchè la esigua se non ridicola ricaduta sul territorio l’abbiamo già vista con l’avvento di Rocchetta e siamo convinti che l’Amministrazione Regionale e Comunale siano state molto attente a tutelare a tutti i costi il profitto di pochi contro l’interesse di un’intera popolazione.
L’acqua non è una merce, non può essere venduta o comprata al pari di altre merci: va tutelata perchè elemento fondamentale della vita. Questo avrebbero dovuto garantire la Regione ed il Comune di Gualdo Tadino, come prevede la normativa, prima di fare qualsiasi altra considerazione o scelta.
Come Comitato, rendendo noto a tutti che siamo ancora in emergenza idrica, terremo sotto stretto controllo l’intera vicenda e continueremo ad opporci a qualsiasi eventuale attingimento.
Alla Regione ed al Comune di Gualdo Tadino, che hanno scelto di soffocare le legittime istanze dei cittadini, chiediamo di scegliere la via che avevano detto pubblicamente di voler perseguire, cioè di rimettersi al giudizio del TAR.
Sicuramente non avevano immaginato che il contesto in cui la promessa si sarebbe maturata era quello dell’annullamento delle Delibere, ma ora il topolino ha vinto contro l’elefante e questa è l’unica possibile scelta decorosa che ci aspettiamo.
Il consiglio direttivo del comitato Pro Acqua Gualdo

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