Nuvole nere si addensano sulle farmacie. Il coordinatore degli assessori regionali alla sanità, Enrico Rossi, ha presentato un esposto alla Procura di Firenze e ha segnalato all’Antitrust il caso di alcuni farmacisti che lucrerebbero sui rimborsi dei farmaci generici.
La vicenda sarebbe stata scoperta dagli esperti della Commissione salute della Conferenza delle regioni e delle province autonome dopo una lunga e minuziosa indagine.
Ma i farmacisti potrebbero essere solo l’anello finale di una operazione che potrebbe coinvolgere anche l’Agenzia per il Farmaco (AIFA) da qualche giorno presa di petto dal procuratore della Repubblica Guariniello per episodi di corruzione.
Il là a quella che potrebbe essere solo una operazione speculativa di alcuni farmacisti attenti ai loro costi, la causa sta in effetti nell’alto prezzo con il quale lo Stato rimborsa taluni prodotti farmaceutici generici.
Il prezzo sarebbe estremamente alto se, come accertato, le offerte promozionali che i grossisti (che a loro volta acquistano dai produttori) applicano ai farmaci generici prevedono sconti che arriverebbero anche fino all’80% del prezzo iniziale.
I farmacisti ovviamente avrebbero acquistato i prodotti super scontati, e si sarebbero trovati in tasca un gruzzolo di un miliardo di euro, pari a un quarto del mercato annuale del farmaco generico.
Poiché il guadagno è fortissimo, qualcuno ipotizza che il consiglio sul “generico” potrebbe rivelarsi non proprio disinteressato.