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E' stato inaugurato in Germania il primo impianto in Europa che produce biodisel dal legno: sollievo per l'abbandono dei cereali come materia prima ma timori per gli alberi

Biocarburanti: atto secondo. Inaugurato il primo impianto di raffinazione al mondo capace di ricavare combustibile liquido dal legno e altre biomasse non alimentari: lo stabilimento, della Choren Industries, si trova a Freiberg, in Sassonia (est della Germania), e produrrà 13.500 tonnellate di diesel(denominato ‘SunDiesel’) l’anno.
All’inaugurazione, per sottolineare l’importanza di questa iniziativa per la Germania, presente anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, oltre ai vertici di Mercedes, Volkswagen e Shell.
Mentre il petrolio segna record su record ed i biocarburanti tradizionali (quelli ricavati da produzioni agricole) vengono sempre più criticati, la Choren Industries è pronta così a segnare l’inizio di una nuova era.

La molta enfasi nell’annuncio di questa seconda fase nella corsa ai carburanti alternativi al petrolio ricorda molto quella che fu messa in campo per i biocarburanti di prima generazione.
Ed in effetti molti sono perplessi e temono che si passi da uno sfruttamento improprio ad un altro.
Come il cibo anche l’ossigeno è un elemento essenziale per la vita sulla terra. Risparmiare i cereali per l’uso alimentare è sicuramente saggio, ma questo non deve significare una distruzione sistematica e veloce dei boschi e delle foreste.
Ma si riuscirà a contenere l’utilizzo del legno a quello ricavabile dalla normale manutenzione dei boschi oppure si procederà a disboscamenti incontrollati come in tante altre occasioni? 

Anche l’Umbria potrebbe avere il suo impianto alimentato dagli scarti di legname derivanti da una superfice boschiva di tutto rispetto.
Al posto dei semi oleiferi, come la soia e il ravizzone, l’impianto utilizza come materia prima il legno (o la paglia) e, per arrivare al combustibile liquido (con il processo Btl, ‘Biomass to liquid’, cioe’ la seconda generazione del biodiesel), utilizza la cosiddetta ‘Sintesi Fischer-Tropsch’, inventata 80 anni fa dagli ingegneri tedeschi Franz Fischer e Hans Tropsch.
Secondo alcune stime, attraverso il Btl si possono ricavare circa 4.000 litri di diesel per ettaro, cioè fino a tre volte in più rispetto alle produzioni di biocarburanti realizzate con i metodi tradizionali.
All’impianto di Freiberg, che sarà operativo verso la fine di quest’anno, ne seguiranno altri con capacità ben superiori.
Il primo di questi, che dovrebbe essere pronto nel 2012, produrrà 200 mila tonnellate di ‘SunDiesel’ l’anno.

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