Condividi su facebook
Condividi su twitter
Gli incentivi per gli enti pubblici stanno facendo muovere il mercato, ma l'industria nazionale si attarda ad accendere i motori

Effetti positivi in termini di riduzione dell’inquinamento ambientale, ma risultati ”modesti” per quanto riguarda gli obiettivi in campo economico-sociale. Queste le valutazioni della Corte dei Conti circa l’esito del programma ‘Solare termico’, promosso dal ministero dell’Ambiente per favorire tecnologie solari ai fini della riduzione delle emissioni di gas serra, secondo gli obiettivi indicati dal Protocollo di Kyoto.
Le valutazioni sono contenute nella Relazione relativa all’indagine di controllo “Realizzazione del programma solare termico”.
Il grado di realizzazione delle opere – si sottolinea – è stato pari al 58,6% essendosi concretizzato nella ultimazione di 88 impianti, di cui 87 collaudati, mentre 59 impianti sono in fase di realizzazione, con l’installazione di 3.813 metri quadrati di pannelli solari sui 6.505 metri previsti’.

Per la Corte vanno viste in ”un’ottica positiva le iniziative del Ministero volte ad utilizzare le risorse residue del ‘Comune solarizzato’ e del ‘Solare termico’
al fine di realizzare interventi nel settore delle fonti rinnovabili, come è dimostrato dall’avvio del nuovo ‘Programma energia solare”.
Ma fino ad ora le tecnologie utilizzate non hanno innescato uno sviluppo industriale nel settore anche se nel fotovoltaico, ”vengono ormai collegati in rete più di mille impianti ogni mese”, secondo il Kyoto club, e ”si sta assistendo a una fioritura di iniziative imprenditoriali sul fronte delle rinnovabili, con molte nuove imprese impegnate nella produzione di tecnologie solari radicate nel nord del Paese”.
In Germania in pochi anni il settore ha creato un’industria delle rinnovabili con 250.000 addetti con investimenti che nel solo 2007 hanno sorpassato i 10 miliardi di euro e con una quota di energia verde raddoppiata tra il 2002 e il 2007 (dal 3,0% al 6,7% di energia primaria), dimostrando che una politica seria può indurre in tempi rapidi ricadute occupazionali, industriali e innovazione.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter