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La zona presa di mira è al centro di una rete di strade che portano in tutte le direzioni: similitudini con la rapina di gennaio a Costano

Nonostante nei giorni precedenti a Foligno gli agenti del commissariato di polizia e della Polfer avessero sottoposto a particolari controlli i passeggeri ritenuti sospetti nella locale stazione ferroviaria, l’azione preventiva non ha scongiurato la rapina in villa.
Nel corso dell’operazione alla stazione ben 29 persone erano risultate pregiudicate per furti ed altri reati. Tutti erano stati fatti risalire sui treni con destinazione per le rispettive città di provenienza.
Ma qualcuno deve essere sfuggito ai controlli, infatti due rapinatori mascherati ed armati di pistola sono penetrati la notte del 24 aprile in una villa alla periferia di Foligno, lungo la cosiddetta la Corta di Colle (la strada che sale dalla frazione San Paolo a quella di Colle San Lorenzo ).
I malviventi, verso le quattro del mattino, sono entrati o dalla finestra di un bagno o più probabilmente forzando una porta sul retro dell’abitazione.
I proprietari, un avvocato e la moglie, sotto minaccia ma senza violenze fisiche, sono stati costretti ad aprire la cassaforte. Così gioielli e contanti hanno preso il volo insieme ai banditi.
Solo sommariamente legate, le vittime, sono riuscite quasi subito a liberarsi e a dare l’ allarme, ma a tutt’oggi i rapinatori sembrano scomparsi nel nulla.
Il “modus operandi” dei malviventi, tuttavia, richiama quanto accaduto nel gennaio scorso a Costano di Bettona.
In quella circostanza i banditi, che parlavano con accento slavo, anche in quella occasione avevano agito con grande decisione, ma senza violenze.

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