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Da un'indagine campionaria dell'Istat sui bilanci delle famiglie, la Cisl-Fnp ha tratto conclusioni che testimoniano il basso livello delle pensioni

L’indagine campionaria dell’Istat sui bilanci delle famiglie italiane è il punto di riferimento chiave di un’analisi del sindacato Cisl-pensionati e del centro studi Ceres, per focalizzare in particolare la condizione delle famiglie anziane nel nostro paese.
Il report sottolinea che il 37.5% delle famiglie (ovvero 2.913 famiglie considerate su un campione di 7.768 intervistate dall’Istat) aveva un capofamiglia pensionato.
Le informazioni raccolte sul reddito disponibile (grazie alle diverse fonti), tra cui i trasferimenti di reddito a titolo di pensione, nonché sul reddito e i consumi “equivalenti” (che tengono conto dei diversi carichi familiari), ha permesso di individuare la presenza o meno di condizioni di povertà “economica” delle famiglie indagate, specialmente attraverso il calcolo della presenza relativa di famiglie con reddito o consumi inferiori alla metà della mediana delle famiglie considerate.

Per lo studio Fnp-Ceres, ben l’8,6% delle famiglie condotte da anziani sopra i 65 anni di età e il 7,6% delle famiglie con pensionati come capifamiglia risultano in condizioni di povertà economica. Si tratta di una quota notevole, anche se inferiore al 13% della media generale delle famiglie italiane e all’11,3% delle famiglie con capofamiglia operaio.
Circa il 16% delle famiglie con capofamiglia pensionato e il 18% di quelle con capofamiglia “anziano” risultava disporre di un reddito nominale nettamente inferiore a 1.000 euro al mese.
Soltanto l’8% circa di famiglie, guidate da capifamiglia anziani e poco più del 10% di quelle guidate da pensionati avrebbero presentato un reddito mensile superiore ai 3.000 euro, contro quote ben superiori nel caso di capifamiglia tra i 41 e i 65 anni di età e/o impiegati, dirigenti o lavoratori autonomi.

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