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Allo scandalo per le sofisticazioni che vede coinvolta una struttura della regione, si sono aggiunte le indagini legate all'otteniento di finanziamenti comunitari gonfiati

Sarebbero una trentina le cantine sotto inchiesta in Umbria da parte della Procura della Repubblica di Perugia per aver ottenuto dei finanziamenti dall’Unione Europea per il tramite della Regione finalizzati alla realizzazione di nuove cantine.
Secondo l’ipotesi di reato, le aziende finite nel mirino avrebbero ingigantito i progetti e gonfiato i dati per ottenere contribuiti economici a fondo perduto più sostanziosi.
Le indagini, che sono state fatte dai Carabinieri del Nucleo speciale anti frodi comunitarie di Roma, vanno ad aggiungersi all’altro fronte giudiziario che vede coinvolta una cantina della regione nello scandalo riferito alla sofisticazione del vino.
Un brutto momento quindi per il settore, anche se i controlli e la pulizia vengono sollecitati dagli stessi operatori che praticano l’attività viti-vinicola puntando sulla qualità del prodotto e che sono chiamati a confrontarsi con una concorrenza sleale fatta di prezzi insostenibilmente bassi.

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