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Il capogruppo di Rifondazione respinge senza appello la struttura del documento contabile che "non garantisce alla città quel rinnovamento, fondato sulla serietà, sulla competenza e sulla credibilità, di cui Todi ha bisogno"
caprini

“Non stupisce l’interesse dei cittadini  di Todi palesato anche su “IlTamTam” in merito alla vicenda del bilancio che da qui a pochi giorni il Consiglio Comunale sarà chiamato a valutare.
È inutile nascondere che le conseguenze politiche di un eventuale approvazione o bocciatura del documento avranno ripercussioni importanti per il futuro della città di Todi e per gli equilibri politico-istituzionali che si delineeranno.
Chi scrive, in quanto membro del massimo consesso cittadino, vuole assumersi la responsabilità del voto con assoluta consapevolezza e con la massima trasparenza per il rispetto dovuto ai cittadini e per l’amore nutrito nei confronti della città. Per questo dispiace che il tempo impiegato per l’analisi e gli approfondimenti necessari di un ordine del giorno corposo e complesso anche sotto il profilo tecnico venga scambiato per reticenza, per paura di esternare le proprie valutazioni.

Il sottoscritto tra l’altro ha già avuto modo di intervenire pubblicamente sul bilancio evidenziando quello che, a parere de La Sinistra L’Arcobaleno di Todi, sono le maggiori criticità dei documenti contabili depositati dalla Giunta Ruggiano.
Va chiarito naturalmente un aspetto dirimente dell’intera questione: il bilancio di un ente non è solamente un mero atto di gestione contabile, il bilancio rappresenta la spina dorsale e la carne della azione politica di un amministrazione.
Il progetto, l’idea di città e di territorio di una classe dirigente è tutto lì, in quelle tabelle fatte di voci e di numeri, che con la loro freddezza traducono, o tentano di tradurre, le roboanti dichiarazioni di intenti o gli ammiccanti slogan lanciati in campagna elettorale.

Partendo da questa auspicabile aderenza di programmi e gestione amministrativa quale primo paradigma di valutazione il giudizio non può essere che negativo.
Già dalla relazione del Sindaco, più adatta ad una introduzione di un bel romanzo che ad un vero e proprio atto amministrativo, si evincono le contraddizioni di una gestione costretta a fare retromarcia sui punti cardine del proprio programma elettorale.
Il centrodestra ha trovato sostanzialmente un bilancio comunale sano, in equilibrio contabile e finanziario (merito anche della professionalità dei dipendenti comunali e dei tecnici che vi hanno lavorato) con un consistente fondo di riserva, una capacità di spesa corrente ed una agibilità politica notevole.
A questa situazione fa eco invece un bilancio inspiegabilmente ingessato, in cui è assente qualsiasi tipo di programmazione per quel rilancio della città invocato dal Sindaco e che opera interventi pesanti sotto il profilo della fiscalità locale.
La relazione ricorda come la riduzione del carico fiscale fosse un obiettivo delle destre ma intanto aumenta del 10% la Tarsu; ed è degno di nota che mentre nella stessa l’incremento viene addebitato al mancato passaggio da tassa a tariffa del servizio per la nettezza urbana contemporaneamente sulla stampa locale lo stesso Sindaco dice che la scelta è stata obbligata da quattro assunzioni della precedente amministrazione.
Se a questo si aggiunge quanto fatto nei mesi precedenti con particolare riferimento alla vicenda dell’ICI la città non ha di che sorridere.

In realtà quello che preoccupa è che a fronte di un ulteriore prelievo dalle tasche dei cittadini c’è l’assoluta assenza di prospettive concrete per la nostra città e nessun aumento dei servizi.
Niente di nuovo sotto il profilo degli investimenti che anzi rischiano di arenarsi nella assoluta incertezza dei finanziamenti pubblici messi in bilancio. Stesso discorso per le politiche culturali e le grandi manifestazioni che nel bilancio si riducono ad una elencazione di eventi già inaugurati dalle precedenti amministrazioni senza però specificare né il costo (vedi il Todi Arte Festival) né quali prospettive la città deve aspettarsi per la centralità in ambito artistico culturale che merita.
A proposito ma Tuderock non doveva avere un capitolo ad hoc nel bilancio di previsione?

Un altro punto su cui le destre hanno investito molto in termini elettorali è quello relativo alla macchina amministrativa ed alla dotazione dell’ente. Come testimoniato anche dall’intervento del capogruppo di Alleanza Nazionale però calano le unità lavorative per pensionamenti e mentre vengono tagliate alcune figure apicali nell’ottica di una fantomatica razionalizzazione; la politica di contenimento delle spese sul personale si trasforma in realtà in un alibi per incardinare due consulenti esterni (tre se si considera Costanzo anche se al costo simbolico di 3 mila euro all’anno).

Sono questi solo alcuni degli aspetti che vedono La Sinistra L’Arcobaleno critica nei confronti del bilancio di previsione della Giunta Ruggiano e che avremo modo di approfondire nel dettaglio anche con la città nei prossimi giorni. Il nostro giudizio non nasce da condizionamenti politici o di appartenenza di sorta anche se i primi mesi del governo delle destre hanno offerto più di uno spunto.
Occorre invece lavorare per quel rinnovamento che la città ci chiede, ma un rinnovamento fondato sulla serietà, sulla competenza e sulla credibilità, un rinnovamento che questo bilancio non garantisce.
Questo al di là dei gossip giornalistici che fino a prova contraria rimangono tali”.
                                                  Andrea Caprini – capogruppo Rifondazione comunista

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