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Un fortunato libro di Stefano Morosi, alla sua seconda edizione, racconta la leggenda che riguarda la piccola frazione di Marsciano e le origini storiche del paese

Un’antica leggenda etrusca tramandata di padre in figlio da molte generazioni intorno alla storia delle origini del castello di Monte Vibiano Vecchio, piccola frazione di Marsciano. E’ filo conduttore del libro “La gallina dai pulcini d’oro” di Stefano Morosi (Guerra edizioni, 128 pagine, 10 euro), alla sua seconda edizione.
Le pagine, che uniscono rigore storico e avventura fantastica, narrano la vicenda di un popolo etrusco spintosi nell’entroterra, fino ad arrivare all’attuale Monte Vergnano, a seguito della parziale distruzione della città di Caere.
I “forestieri” si insediarono nell’altura che oggi si erge sopra la frazione di Mercatello, fondando la città di Faleria e portando con sé un tesoro comprendente oggetti d’oro massiccio con pietre incastonate di rara bellezza, utilizzato per la cerimonia annuale in onore della dea dell’amore Turan.
La leggenda vuole che, a seguito di un attacco da parte dei predoni che mise a ferro e fuoco la città di Faleria, i superstiti dettero sepoltura al tesoro, comprendente una stupenda gallina dai pulcini d’oro, in un luogo della città dei morti che l’avrebbe preservata in eterno.
Ancora oggi molti credono che l’antica montagna conservi gelosamente il suo tesoro, nonostante numerose siano state le ricerche archeologiche effettuate nella zona.
In appendice al libro è presente una selezione di documenti storici e letterari che ricostruiscono le origini delle frazioni di Monte Vibiano Vecchio e Nuovo e di Mercatello fino ad arrivare ai giorni nostri.

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