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Sulla vicenda della riqualificazione dell'area dell'ex villa Bocchini l'Amministrazione comunale passa al contrattacco chiedendo considerazione per la qualità del progetto della Residenza per anziani
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Il Comune di Marsciano pianta ogni anno, ormai da lungo tempo, circa 160 nuove alberature in tutto il territorio, in ottemperanza alla Legge Rutelli del 1992 che prevede la piantumazione di un albero per ogni nuovo nato nel comune. Il servizio avviene in convenzione con la Comunità Montana.
La norma prevede la semina di alberature molto piccole (25/30 cm) e riconosce un contributo regionale di poco meno di 5 euro per ogni pianta, ma concede ai Comuni la possibilità di incrementare le dimensioni delle piante da mettere a dimora.
Il Comune di Marsciano ha sfruttato questa facoltà e ha, da anni, inserito nella convenzione sopra ricordata l’obbligo di piantumazione di alberi di almeno 2 metri integrando il contributo regionale, con risorse proprie, di oltre 55 euro ogni nuovo albero, con obbligo di attecchimento. Mettiamo piante più grandi, pagando di più, per accelerare la loro funzione sia in termini paesaggistici che ambientali.

Tutto ciò per dire che se per realizzare un’opera fondamentale per la nostra comunità occorre sopportare il sacrificio del taglio di alcuni alberi (non delle querce secolari e pochissime semmai di quelle più giovani), tutto ciò è ampiamente compensato dalle nuove piantumazioni che ogni anno vengono appunto effettuate e che garantiscono un accrescimento costante del patrimonio arboreo del territorio comunale con un saldo, tra quanto si taglia e quanto si mette, che è esponenzialmente in attivo da anni.
Tendenza che potrà essere rafforzata e qualificata anche grazie alla collaborazione già annunciata con la Facoltà di Agraria dell’Università di Perugia e da altri progetti su cui l’Amministrazione sta lavorando proprio su questo versante.

D’altra parte sappiamo bene che la vegetazione e gli alberi sono elementi naturali in grado di assorbire CO2 e rilasciare ossigeno e danno un contributo molto importante sul terreno del contenimento delle emissioni inquinanti in atmosfera. Sottolineo anche che le specie messe a dimora sono specie autoctone inserite nell’apposito elenco regionale.
Inoltre va messo in evidenza un altro aspetto fondamentale: il progetto è stato concepito in chiave di edilizia sostenibile e di risparmio energetico. Ciò vuol dire una combinazione tra materiali adottati, fonti di energia pulite e rinnovabili ed anche, in fase di progettazione, uno studio specifico sul soleggiamento, la ventilazione e le distanze tra i vari edifici (elemento che incide sul taglio di poche alberature, la grande maggioranza delle quali peraltro resinose, non autoctone, non di pregio e non in buona salute).

È un progetto di qualità, innovativo ed anche con aspetti sperimentali, molto qualificato proprio sul versante ambientale ed energetico, oltre che su quello sociale, redatto da soggetti tecnici ed universitari la cui competenza è fuori discussione.
Il tutto in linea con l’attenzione che a queste tematiche l’amministrazione dedica quotidianamente con risultati e apprezzamenti che sono sotto gli occhi di tutti e che fanno di Marsciano un comune di eccellenza nel panorama regionale e nazionale.
Le considerazioni di uno dei promotori della petizione sulla qualità ambientale del progetto non tengono conto di questi decisivi aspetti di merito e sono quindi largamente incomplete, fornendo un quadro della situazione parziale e distorto. Una lacuna che speriamo si vorrà colmare per rispetto della verità e dei cittadini a cui è stato chiesto di firmare la petizione”.

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