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In Umbria è in corso una prova all'avanguardia nel settore della produzione di energie pulite: la prova finale del progetto "F. Moon Generator" sarà visibile in buona parte della regione
montimartani

Il territorio della media valle del Tevere, in Umbria, (quello per intenderci tra Deruta, Marsciano, Todi e Massa Martana) si va rivelando ogni giorno di più un dinamico crocevia  dal punto di vista economico ed ora anche scientifico.
Alla notizia della conquista delle licenze Wi-Max da parte della locale Ariadsl e a quella ancor più recente dell’acquisto della Emicom Service da parte di una multinazionale francese, segue ora quella che vede la zona sede di un esperimento di assoluto rilievo sotto l’aspetto della ricerca nel campo dell’energia.
Seppur senza alcun clamore, infatti, sarà proprio la vetta dei Monti Martani a fare da palcoscenico nelle prossime ore ad un tentativo fra i primi a livello internazionale.

Appena passata la mezzanotte di oggi, un’apparecchiatura mobile dotata di laser, trasportata in giornata nei pressi della postazione dell’aeronautica militare, sarà utilizzata per tentare di dimostrare che è possibile ottenere energia anche dalla rotazione della Luna intorno alla Terra.
Il fatto che il satellite questa notte non sia visibile è ininfluente, in quanto la luna è comunque lì, anche se si trova nell’ombra del nostro stesso pianeta che la nasconde alla vista.

L’esperimento battezzato “F. Moon Generator”, per richiamarne uno analogo in corso in Piemonte, ma in questo caso basato sul vento alle alte quote, viene presentato come difficilissimo, in quanto la tolleranza ammessa nei calcoli è di pochi centimetri
Il tentativo, ad opera di un gruppo di ricerca che ha il suo riferimento in un noto ricercatore statunitense con ottimi rapporti con la comunità scientifica ed industriale italiana del settore, ne anticipa un altro pressochè analogo che verrà realizzato in una località del sud America.

Seppur inizialmente contrariati dalla “fuga di notizie”, il responsabile della logistica, accetta di spiegare alcuni dettagli di quanto avverrà stanotte. Un raggio di luce laser dovrebbe colpire (con strumenti ottici si potrà intravvedere la superfice lunare) la luna ed essere riflesso indietro, proprio alla base del punto di partenza. Qui, su uno scivolo inclinato, è posizionata una macchina protetta da uno scudo termico.
Il raggio laser riflesso dovrebbe colpire lo scudo termico e generare una pressione  in grado di produrre lo spostamento della macchina e quindi attivare un generatore di corrente.
Lo spostamento della macchina, tuttavia, per non comportare la perdita di contatto col raggio laser riflesso, deve essere in perfetta sintonia con lo spostamento della Luna e quindi appositi computer dovranno assicurare che la macchina generatrice di corrente ed il satellite terrestre restino sempre allineati.

Massa Martana, che già vanta una realtà di prima grandezza nell’industria aerospaziale e da ultimo anche nel campo della produzione dell’energia solare, potrebbe dunque legare il suo nome anche ad una possibile nuova scoperta.
I risultati, ci informa il delegato alle relazioni esterne, dottor Patrik Arimbo – verranno resi comunque noti nei prossimi giorni alla comunità locale nel corso di una conferenza stampa, invitando indirettamente interessati e curiosi a non interferire stanotte nell’esperimento con la loro presenza sui Monti Martani, aggiungendosi agli appassionati che già nel pomeriggio si sono recati in loco.
Qualora l’esperimento non dovesse ottenere i risultati sperati verrà ritentato nella notte di martedì.

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