Conto alla rovescia per il ritorno dell’ora legale: domenica 30 marzo, alle 2 del mattino, si dovranno spostare le lancette dell’orologio un’ora in avanti. Finisce così il periodo di ora solare in vigore dall’ultima settimana di ottobre, con l’obiettivo di recuperare un’ora di luce in più a fine giornata.
L’ora legale resterà in vigore per 7 mesi, fino al 26 ottobre prossimo, quando verrà ripristinata l’ora solare.
Nell’Unione Europea l’adozione dell’ora legale è ormai una prassi, ma non dappertutto è così, tanto che in alcuni Paesi non vi si fa neppure ricorso.
A parte il caso dell’emisfero australe, dove l’ora legale segue per ovvi motivi un calendario invertito rispetto a noi, in Africa lo spostamento di lancette è poco praticato, così come in Asia, dove si usa nelle Repubbliche dell’ex Unione Sovietica, ma non in molti Stati in quanto i calendari non sono omogenei.
L’estremo oriente, e più precisamente il Giappone, ha ripudiato l’ora legale (imposta a forza dalle truppe USA dopo la fine della seconda guerra mondiale) per rispettare la tradizione e le esigenze degli agricoltori.
Esistono poi nazioni che, dopo averla sperimentata, hanno deciso di non adottarla più, come le Fiji dove l’ora legale è stata abolita nel 2000 e la Mongolia che l’ha fatto nel 2002.