Silvano Spada, Walter Attanasi, Enrico Vaime, Lamberto Sposini, Barbara Alberti, Amanda Lear (oppure Luxuria o Eva Robbin’s), Glauco Mari, Dario Cassini, Pierfrancesco Poggi, Umberto Broccoli, Pupi Avati, Alex Britti, Loredana Cannata: sono alcuni nomi degli artisti, parte dei quali appena contattati o ancora soltanto “pensati”, con i quali il nuovo direttore artistico del Todi Arte Festival sta lavorando per allestire il cartellone della prossima edizione, illustrata in occasione della conferenza stampa svoltasi presso i palazzi comunali tuderti.
Un’edizione che avrà come sottotitolo “La memoria e il territorio” e che punterà al recupero di storie locali e al coinvolgimento di artisti che hanno un rapporto privilegiato con l’Umbria e con Todi in particolare.
Il programma definitivo verrà presentato solo a fine maggio, ma Costanzo ha concesso molte anticipazioni. Si partirà l’8 giugno con “Presagio d’Estate”, giornata nella quale si vorrebbe dar vita ad una sorta di “processione laica”, con la città accesa da tante e diverse rappresentazioni (giocolieri, mimi, danzatori, comici, ecc.), senza necessariamente alcun filo conduttore tra loro, con i tuderti ed i turisti invitati a riprendere il tutto con delle videocamere per poi convergere nella piazza centrale dove dovrebbe esserci ad aspettarli Lamberto Sposini, al quale si vorrebbe demandare un particolare utilizzo di tale e tanto variegato materiale.
Dopo questa anteprima, che è ancora in via di definizione, il festival vero e proprio tornerà nelle più tradizionali date di settembre (fu la Marchini ad anticiparlo a luglio): da domenica 7 a domenica 14.
L’apertura sarà appannaggio nel pomeriggio della Fanfara della Polizia di Stato, partner di Costanzo già nelle edizioni del festival di Benevento, mentre all’imbrunire alcuni veri frati minori (non degli attori, quindi) daranno lettura dei “Fioretti di San Francesco” sulla scalinata di San Fortunato, con un allestimento drammaturgico che sarà curato dal regista Pupi Avati.
Confermata l’indiscrezione su una rappresentazione dedicata alla Strega di Matteuccia, al cui testo il direttore artistico sta lavorando insieme ad Enrico Vaime partendo dagli atti del processo pubblicati qualche decennio fa dall’avvocato Domenico Mammoli. La protagonista sarà probabilmente Loredana Cannata, nota al grande pubblico per la partecipazione alla fiction televisiva “Un caso di coscienza”.
Altra scelta di punta è quella che prevede il ri-coinvolgimento di Silvano Spada, primo direttore del festival, al quale Costanzo ha chiesto di curare una e del quale verrà messo in scena “La discarica”, un testo che avrebbe per protagonisti una contessa (per la quale è stato fatto il nome di Barbara Alberti) e un trans (e qui sono stati buttati lì i nomi di Amanda Lear, Luxuria o Eva Robbin’s).
Altro appuntamento di richiamo sarà “Il vangelo secondo Pilato”, con l’attore Glauco Mauri, che verrà rappresentato in prima nazionale al Comunale di Todi prima di andare in tour nei più importanti teatri italiani.
Un ulteriore ritorno dovrebbe essere quello del Maestro Walter Attanasi che, pur impegnato con il suo Umbria Music Fest, sarebbe disponibile a dirigere un concerto il 12 di settembre. Altre date saranno occupate da un recital del comico Dario Cassini e da uno spettacolo su Alberto Talegalli che Costanzo ha chiesto di scrivere ad Umberto Broccoli.
Ci sarà poi anche una sezione “L’Umbria è poesia” con letture pomeridiane di versi, un concerto con protagonista Alex Britti e, su pressione del sindaco Ruggiano, una striscia notturna (titolo provvisorio “Si è fatta notte”) che potrebbe essere affidata al comico Pierfrancesco Poggi e che andrebbe a rinverdire un’altra fortunata scelta dell’epoca di Spada.
“Una ricetta con tanti sapori ben mescolati da loro”, ha commentato Costanzo, ribadendo l’assoluta volontà di coinvolgere le risorse del territorio.
“Una scelta questa – ha spiegato – che vuol dare al Festival una sua funzione genuina, fuori dagli esotismi nazionali ed internazionali della maggioranza delle manifestazioni. Siamo alla ricerca di ciò che è alle nostre spalle, ma ci chiediamo anche quali aperture per il futuro ci possono riservare il teatro, la musica e la danza»
Riguardo ai luoghi da utilizzare per le rappresentazioni, il nuovo direttore artistico ha detto che in una città come Todi chiudersi all’interno di un teatro sarebbe “da delinquenti”.