Condividi su facebook
Condividi su twitter
Nel settore pubblico il valore degli appalti banditi è diminuito del 70% mentre l'edilizia privata è stretta nella morsa dal rialzo dei mutui

Dall’assemblea generale dell’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) di Perugia trovano conferma i segnali preoccupanti emersi nel settore edile, anche se l’associazione sembra sia espressione dei “grandi- nani” più che delle numerosissime imprese artigianali della regione.
Quello che lamenta l’Ance è in particolare il “fenomeno del gigantismo degli appalti, che danneggia palesemente il tessuto imprenditoriale regionale”.
Il riferimento è chiaramente a quegli appalti pubblici recenti, ivi compreso quello per l’Ospedale comprensoriale Deruta-Todi-Marsciano che hanno visto prevalere imprese di ben altra dimensione in virtù di costi largamente inferiori a quelli che la Regione ha determinato come base d’appalto.
Il monitoraggio dei bandi di gara nel 2007 registra una diminuzione del 60% del numero degli appalti e la riduzione del valore degli stessi di quasi il 70%.
Ma l’anno corrente è sicuramente quello in cui diverrà più evidente anche la frenata nella costruzione di nuove abitazioni, attività che riguarda tutto il mondo imprenditoriale umbro, sopratutto se l’accesso ai mutui non tornerà ad essere più agevole.
Secondo il presidente di Ance Perugia, “siamo di fronte al possibile inizio di una fase recessiva dai risvolti pesanti anche sul piano occupazionale e sociale“, vista la massa consistente di operatori, spesso stranieri, occupati nel settore.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter