Acea Onlus, associazione per la tutela dei diritti dei cittadini, e Cobas Poste hanno inviato all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali un esposto avverso alle nuove prassi dettate dalle condizioni di servizio definite fra il Governo Italiano e Poste Italiane in merito alla macerazione della corrispondenza inevasa o giacente.
Con la riorganizzazione di Poste Italiane conseguente alla privatizzazione dell’Ente (attualmente una Spa), il Codice Postale ed il Regolamento sono stati sostituiti dalle nuove Condizioni di servizio che non tutelerebbero più in modo appropriato la riservatezza di dati personali dei cittadini destinatari.
In sintesi, mentre in passato era in vigore una procedura controllata di distruzione dei dati sensibili sotto la diretta responsabilità di funzionari postali, le nuove Condizioni di servizio prevedono invece che tutta la corrispondenza non consegnata (a partire dall’assicurata alla raccomandata, dalla corrispondenza ordinaria voluminosa al pacco postale), venga portata al macero senza alcun controllo sull’avvenuta distruzione e senza più garantire alcuna misura cautelativa sulla privacy dei cittadini.
Tale pratica, divenuta ormai norma, apparirebbe chiaramente difforme da quanto prescritto dalla legge sulla privacy ed in pratica esporrebbe molti cittadini al rischio di “far sapere i propri affari” a quanti si attrezzeranno per “lavorare” la corrispondenza non evasa al fine di trarne preziose informazioni.
- Redazione
- 18 Marzo 2008
Condividi su facebook
Condividi su twitter