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L'impresa della piccola e giovane società umbra è stata possibile grazie all'incontro fortuito con il finanziere israeliano David Gilo che ha casa nel tuderte; Chiacchieroni ha già intessuto contatti per ospitare la nuova sede
ariadsl

L’asta per l’aggiudicazione delle frequenza Wi-max, la tecnologia che permette la diffusione della banda larga su frequenze radio (che permette il collegamento ad Internet senza fili in tutte le aree d’Italia), ha per protagonista assoluta un’azienda con sede in Umbria, attualmente a Torgiano, ma con “connessioni” forti, come spiegheremo in seguito, sia con Todi che con Marsciano.
Stiamo parlando di una gara che ha permesso al Ministero delle Comunicazioni di incassare la cifra, record in Europa, di 140 milioni di euro, dopo una serie di rilanci furibondi che hanno visto artefice, insieme a Telecom e Mediaset (che si è poi ritirata per i valori troppo alti raggiunti dall’asta!), proprio la piccola ma aggressiva ARIADSL, la quale si è aggiudicata per 45 milioni di euro totali, un terzo dell’offerta totale, una licenza in tutte le sette macroaree regionali in cui era stata suddivisa l’Italia e che potrebbe perciò dare vita in teoria ad una rete wireless a copertura nazionale.

La società umbra, che è quella che ha contribuito più di altre a far lievitare le offerte, può contare sui fondi di David Gilo, una magnate di origine israeliano che da anni ha acquistato una casa nei dintorni di Todi per venirci in vacanza.
Il caso ha voluto che avesse problemi per disporre di un collegamento ad Internet decente e si è rivolto tempo fa proprio all’ARIADSL, provider locale, per risolvere il problema. I tre giovani soci dell’allora piccola impresa hanno così scoperto che il loro cliente era lo stesso che negli Stati Uniti, in piena new economy, aveva ceduto una sua creatura alla Intel per qualcosa come 1,6 miliardi di dollari.
Dopo quel primo contatto, il finanziere israeliano ha prima affiancato e poi rilevato il 75% della società con il suo fondo Gilo Ventures, iniettando ingenti risorse e spingendo sull’accelleratore per partecipare all’asta, decisione presa a novembre, a ridosso della pubblicazione della gara per le frequenze Wi-max.

Fin qui il collegamento con Todi, limitato purtroppo per la città di Jacopone a semplice luogo di incontro e di inizio di un’avventura imprenditoriale da film americano, ma cosa c’entra Marsciano? Per il momento apparentemente ancora niente, ma secondo alcune informazioni in possesso di TamTam, potrebbe essere proprio il Comune governato dal sindaco Chiacchieroni ad ospitare la nuova sede di quello che a questo punto diventa un colosso nel settore delle telecomunicazioni.
Da quanto ci risulta, infatti, nei mesi scorsi si sarebbe tenuta una riunione proprio presso il municipio di Marsciano nel quale l’Amministrazione ha favorito l’incontro di ARIADSL con un gruppo di imprenditori locali potenzialmente interessati a rilevare piccole quote di capitale della società che si apprestava ad andare alla guerra delle licenze.
Alla richiesta di una partecipazione marginale, più che altro rappresentiva del territorio, avrebbero risposto affermativamente primarie aziende marscianesi, interessate alle possibili prospettive e ricadute indirette del businness.
Informalmente Chiacchieroni avrebbe dato la massima disponibilità, come già fatto con successo in passato, per favorire l’insediamento nelle aree industriali di Marsciano della sede centrale della ARIADSL (i cui uffici sono ora ospitati lungo la E45 nei pressi dell’uscita di San Martino in Campo): si parla ovviamente di investimenti significativi in capannoni e di una ricaduta economica ed occupazionale rilevante per la città del laterizio, che diventerebbe anche una piccola capitale delle telecomunicazioni.
Al momento si tratta di congetture giornalistiche, ma i presupposti ci sono tutti, tanto che c’è chi racconta che la riunione sia terminata con il sindaco a servire in prima persona a tutti i presenti caffè ed aperitivi, quasi a sugellare tacitamente l’accordo raggiunto.

Adesso comunque, come scrive anche la più autorevole stampa nazionale, sarà interessante scoprire come ARIADSL intenderà utilizzare le molte licenze conquistate, con l’incognita legata alla necessità di rientrare dei grossi investimenti fatti con l’asta, considerato che il Wi-max è soprattutto una tecnologia per il digital divide, dove il mercato è solo una nicchia. Ma, ovviamente, David Gilo e i suoi soci i loro piani li avranno già fatti.
Le licenze avranno una durata di 15 anni e potranno essere rinnovate, ma non potranno essere cedute a terzi senza l’autorizzazione del Ministero.

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