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L'Emilia Romagna, seppur di pochissimo, risulta essere la regione italiana con la maggiore densità arborea

Per un solo albero ad ettaro in meno, rispetto alla vicina Emilia Romagna, l’Umbria ha perso un primato invidiabile, che non sarebbe sfuggito se tutti i Comuni avessero seguito la regola di piantare un albero per ogni neonato.
Sono circa 12 miliardi gli alberi che costituiscono il polmone verde del nostro Bel Paese, quasi 200 per ogni italiano, con un valore medio di circa 1.360 alberi ad ettaro. E’ questo il risultato dell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio realizzato negli ultimi tre anni dal Corpo forestale dello Stato con il coordinamento scientifico del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

L’Emilia Romagna vanta la media più alta per ettaro con 1.816 alberi, seguita dall’Umbria con 1.815 e dalle Marche con 1.779
, mentre le meno popolate di alberi per ettaro sono la Valle d’Aosta con 708 e la Sicilia con 760.
Tra le specie di alberi più diffuse il primato spetta al faggio con oltre un miliardo di esemplari che ricoprono quasi tutti gli Appennini.
I boschi italiani presentano un volume legnoso di oltre un miliardo e 260 milioni di metri cubi, mentre la biomassa presente supera gli 870 milioni di tonnellate di legname, pari a circa 435 milioni di tonnellate di carbonio stoccato.

Il numero degli alberi che ricoprono il nostro territorio assume un ruolo strategico all’interno dei meccanismi del Protocollo di Kyoto che impegna l’Italia a ridurre le emissioni dei gas serra responsabili del surriscaldamento del Pianeta.
L’anidride carbonica assorbita dai boschi può essere contabilizzata e contribuire al raggiungimento degli impegni assunti dall’Italia.
La componente di carbonio forestale calcolata dal Protocollo di Kyoto è quantificata in circa 750 milioni -1 miliardo di euro per il primo periodo di impegno 2008-2012 per la sola parte relativa alla gestione forestale a cui si potrà aggiungere la quota relativa all’espansione naturale dei boschi.

Il Protocollo di Kyoto consente di scaricare dal totale delle emissioni di gas serra il volume di legno che si trova nelle nostre foreste
, compresi gli alberi morti.
Un volume che cresce dello 0,3% l’anno, di 4 metri cubi per ettaro. In questo modo potremmo detrarre dalle nostre emissioni circa 25 milioni di tonnellate di carbonio, risparmiando due miliardi e mezzo di euro di sanzioni.
Anche per questo la conoscenza puntuale e dettagliata degli ecosistemi forestali assume un valore di straordinaria importanza, mai considerata prima. Oltre 300 mila i punti inventariali esaminati e più di 400 i Forestali impegnati nella realizzazione dell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei serbatoi forestali di Carbonio.

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