Il progetto “Produzione e strategie di utilizzo dei wildflowers per la valorizzazione estetico-paesaggistica e la riqualificazione ambientale di aree urbane, peri-urbane e marginali” coordinato dall’Istituto per lo studio degli ecosistemi (Ise) del Cnr di Pisa per proteggere le diversità delle specie e delle varietà spontanee, può essere un valido riferimento per talune realtà urbane ove spesso ( Todi ne è un esempio) vi sono vaste aree abbandonate all’incuria.
Un esempio di tal genere sono le banchine che costeggiano la “discesa del cimitero”, strada che ha assunto la caratteristica di principale collegamento tra la zona di Ponte Rio – Pian di Porto ed il capoluogo. Banchine che non sono sfruttate come passaggio pedonale, data anche la pendenza, ma che non vengono utilizzate per abbellire quella che è ormai divenuta una strada cittadina a tutti gli effetti.
Tra gli obiettivi del progetto l’individuazione di specie erbacee spontanee caratteristiche di ambienti aridi o sassosi che si sviluppano in associazioni vegetali.
“La tecnica dell’impianto di prati fioriti”, spiega Beatrice Pezzarossa dell’Ise-Cnr, “si avvale della semina di specie erbacee spontanee, in miscuglio, su suoli di bassa qualità, quali i suoli di aree antropizzate e marginali. La capacità di crescere su terreni a ridotta fertilità fisico-chimica è dovuta al fatto che sono piante spontanee, adattatesi in natura a situazioni di stress o disturbo”.
Tale sistema permette la costituzione di comunità vegetali auto-sostenibili ad alta biodiversità, contribuendo così alla conservazione della natura.
“Il punto di forza di questa tecnica riguarda la riduzione degli interventi da parte dell’uomo”, continua Pezzarossa, “la manutenzione è infatti limitata a uno o due tagli l’anno e non vi è necessità di irrigare, fertilizzare o impiegare fitofarmaci. Tuttavia, la semina in miscuglio deve rispettare alcuni criteri: l’epoca di fioritura, il colore e le forme differenti per creare contrasto estetico, lo sviluppo di biomassa e l’entomofilia (il trasporto di polline e l’impollinazione per mezzo di insetti)”.
La presenza di prati fioriti, inoltre, può generare interessanti risvolti sociali: i fiori spontanei in città possono suscitare curiosità o nostalgia per i luoghi campestri e tranquilli, lontani dalle atmosfere industriali e caotiche delle metropoli.
Ma è soprattutto la natura a beneficiare della tecnica: “La presenza di fioriture favorisce la frequentazione da parte di insetti impollinatori e nettarifagi e crea un habitat anche per i volatili (insettivori e granivori), trasformandosi così in un ‘corridoio ecologico’. Anche il suolo trae beneficio da questa tecnica e la pedofauna (i microrganismi che vivono nel terreno) ha la possibilità di trovare un ambiente più adeguato”.
- Redazione
- 20 Febbraio 2008
Condividi su facebook
Condividi su twitter