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L'analisi è della CGIA di Mestre, l'associazione degli artigiani di Mestre, che sposta il tiro sull''aumento dei prezzi dei carburanti e delle bollette

Su questo sito, giorni fa, avevamo sostenuto che le tasse non sono, da sole, responsabili della diminuzione del potere d’acquisto di lavoratori e pensionati.
Ora la stessa idea viene da una fonte insospettabile, che individua i responsabili proprio in quelle imprese, un tempo pubbliche, ma ora “privatizzate”, che gestiscono i servizi essenziali.
Certo ciò non consente alla Cgia di assolvere del tutto la tassazione che vede male, soprattutto, perché comporta una “redistribuzione” dei redditi dalle zone ricche d’Italia a quelle più svantaggiate, ma l’ammissione parziale è già tanto e dovrà far riflettere molti venendo da una zona della nazione non sempre tenera col sistema fiscale.
“Oggi ha commentato Giuseppe Bortolussi, segretario della notissima Cgia, associazione degli artigiani, di Mestre – paghiamo meno tasse sui redditi di qualche anno fa, ma purtroppo pochi se ne sono accorti.
L’aumento dei prezzi dei carburanti e delle bollette della luce e del gas hanno subito delle vere e proprie impennate
. Se sommiamo anche l’incremento delle tasse locali, tutto ciò ha prosciugato abbondantemente i tagli dell’Irpef. Anzi, il saldo è sicuramente negativo. Certo, senza le riforme fiscali fatte in questi ultimi anni la situazione sarebbe stata peggiore. Meglio di niente, ma obiettivamente molte perplessità rimangono anche per i prossimi anni se non interverrà una seria riforma fiscale in senso federale”.

Gli italiani hanno speso nel 2006 circa 333 euro solo per le principali tasse locali, e cioè per le addizionali regionali e comunali Irpef e l’Ici.
Tra il 2001 e il 2006 la crescita è stata pari a 70 euro. Una variazione, in questi 5 anni, del +26,3% contro un aumento dell’inflazione, sempre nello stesso intervallo di tempo, del 12% e del 3.7% del Pil nazionale.
A fotografare l’andamento delle tasse locali è stato l’Ufficio studi della Cgia di Mestre che da anni fa un monitoraggio molto attento sull’andamento delle tasse locali.
Dall’indagine emerge anche che l’Irap, l’altra importante imposta locale che viene applicata alle aziende, sempre nel 2006, è gravata mediamente su ciascuna impresa italiana per 7.278 euro. In questo caso, però, l’incremento, sempre tra il 2001 e il 2006, è stato del + 16,6%.
Gli incrementi maggiori riguardano l’addizionale comunale Irpef che in questi cinque anni è aumentata dell’81% raggiungendo la quota di 1.564 milioni di euro, quella regionale, invece, è incrementata del 28,7% portando, nel 2006, 5.954 milioni di euro nelle casse regionali.
Più contenute le variazioni registrate dall’Ici e dall’Irap. Se la prima nel 2006 ha raggiunto un gettito pari a 12.024 milioni di euro (con una variazione del + 24%), la seconda si è stabilizzata sui 37.542 milioni di euro (con una variazione del + 22,8%).

Sul problema, sia pure riferendosi a notizie de “Il Sole24Ore”, è intervenuto Leonardo Domenici, Presidente della Associazione dei Comuni Italiani (ANCI), per il quale “il problema è che dobbiamo constatare per l’ennesima volta che i criteri adottati per tali indagini sono superficiali, approssimativi e, in taluni casi, addirittura privi di senso”.
Secondo Anci e Ifel l’analisi della pressione fiscale, in particolare dell’andamento delle entrate fiscali conferma il forte senso di responsabilità degli amministratori locali che, di fronte ad un forte miglioramento del deficit (circa 2 mld di euro pari ad un miglioramento percentuale del 75%), hanno incrementato le entrate tributarie solo del 10%.
Tale aumento di gettito, è necessario rammentarlo, è inoltre dovuto anche all’aumento fisiologico della base imponibile, legato alla crescita nominale del PIL, pari all’8% (tenendo presente che il tasso d’inflazione programmato è cresciuto negli stessi anni in media del 2,5% l’anno) e alla grande azione di recupero dell’evasione fiscale.
Anci e Ifel ribadiscono che le aliquote ICI per l’abitazione principale sono diminuite (e solo leggermente aumentate quelle ordinarie): l’aumento del gettito è quindi in gran parte dovuto alla lotta all’evasione ed all’aumento delle unità immobiliari.
Quanto all’addizionale comunale Irpef, va ricordato che essa è rimasta bloccata allo 0,5 per mille per quattro anni e che solo nel 2007 essa può essere stata aumentata fino ad un massimo dello 0,8 per mille.

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