A Massa Martana si sta delineando un progetto di ricerca sul Vicus Martis Tudertium, che fu un’importante stazione di cambio e di posta lungo l’antica Via Flaminia, a circa 70 miglia da Roma.
L’ubicazione di tale Vicus si localizza al Vocabolo di Santa Maria in Pantano e precisamente nei pressi dell’omonima abbazia.
Il progetto, che vede attori la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, la Società Intrageo di Todi e la Drew University del New Jersey, sotto il patrocinio logistico e il supporto finanziario del Comune di Massa Martana, è finalizzato alla ricerca delle origini del Vicus, all’individuazione dell’organizzazione dell’insediamento nelle sue varie fasi, al recupero di eventuali strutture e materiali archeologici, alla musealizzazione e valorizzazione dell’area del Vicus stesso.
La ricerca prevede lo scavo archeologico dell’area retrostante la Chiesa di Santa Maria in Pantano, costituendo un vero e proprio cantiere scuola per gli studenti della Drew University e non solo, e procederà gradualmente, secondo rigorosi criteri scientifici.
Va da sé che una volta terminata si offrirà a Massa Martana un’ulteriore opportunità di valorizzazione culturale e turistica, in un contesto storico-archeologico già ricco di preziose testimonianze.
I primi lavori, sotto la direzione scientifica del dottor Paolo Bruschetti della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria, del Dott.John Muccigrosso della Drew University per la direzione dello scavo e dell’Impresa Archeologica Intrageo per il coordinamento generale, dovrebbero iniziare nel prossimo mese di maggio e prevedere attività collaterali quali lezioni teoriche e pratiche presso il sito nonché in un laboratorio appositamente organizzato.