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In un anno sono state effettuate circa 545 mila ispezioni lungo tutto la filiera che va dal produttore al consumatore e presi per analisi più di 107 mila campioni

A garanzia della sicurezza alimentare, in un anno sono state effettuate circa 545 mila ispezioni lungo tutto la filiera che va dal produttore al consumatore e presi per analisi più di 107 mila campioni, con maggiore frequenza nei settori della ristorazione, della lavorazione delle carni e negli allevamenti, della produzione di pane e pasta.
In pratica è stato sottoposto a controllo il 40% delle aziende esistenti sul territorio nazionale.
E’ quanto risulta dalla Relazione al Parlamento sulla “Vigilanza e controllo degli alimenti e delle bevande in Italia – Anno 2006”, trasmessa solo il dicembre scorso dal Ministero della Salute .
I dati confermano le attività di controllo e vigilanza sui prodotti alimentari svolte dall’Italia tra le più efficaci nell’ambito del panorama internazionale.
Più in dettaglio, le ASL nel 2006 hanno ispezionato ben 509.199 aziende, pari al 38,6% rispetto alle strutture segnalate sul territorio (1.316.967), rilevando 53.670 (10,5%) infrazioni, soprattutto nel settore della ristorazione e nella categoria dei produttori e confezionatori, con irregolarità prevalentemente a carico dell’igiene del personale e delle strutture.
Il Comando dei Carabinieri attraverso l’operato dei NAS ha effettuato 35.138 ispezioni notificando 4.189 infrazioni penali.
Le attività ispettive del 2006 hanno prodotto un’enorme mole di campioni, derivanti da prodotti alimentari, per un totale di 107.383. Gli accertamenti analitici sono stati svolti presso laboratori pubblici, che attraverso l’applicazione di metodiche accreditate e all’avanguardia, hanno potuto rilevare non conformità in 3.557 campioni, pari al 3,3% del totale, prevalentemente a causa di contaminazioni biologiche.

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