L’affidamento della direzione artistica del Todi Arte Festival a Maurizio Costanzo sarà probabilmente oggetto della comunicazione da parte del sindaco Antonino Ruggiano al Consiglio comunale convocato per il 7 febbraio. Ma, dato ormai scontato da tempo il nome del successore di Simona Marchini, l’attenzione politica è adesso concentrata sul tipo di rapporto e di contratto che il Comune andrà a stipulare con l’anchorman romano.
Come si ricorderà, l’annuncio dell’arrivo di Costanzo a Todi fu preceduto dalla notizia della sua “analoga” nomina a capo della Fondazione Teatro d’Annunzio di Latina, realtà amministrata anch’essa dal centrodestra. E proprio oggi nella città laziale si discute oggi dell’approvazione del contratto stilato dai legali del Comune insieme a quelli del noto presentatore.
Viste le diverse analogie, è lecito pensare che alcuni termini dell’accordo di Costanzo con Latina e Todi possano avere degli elementi in comune proprio in forza del potere contrattuale del neo-direttore e, forse, di una sua strategia mirata a realizzare sinergie ed economie di scala fra i suoi tanti impegni sul territorio nazionale.
Vediamo allora cosa si dice a Latina in proposito… Si dice che l’apporto dell’anchorman non sarebbe limitato alla sola direzione artistica del festival. “La novità dell’approccio di Costanzo – scrivono nella città laziale – potrebbe essere anche quella di assumere un ruolo particolare nella programmazione complessiva di spettacoli ed eventi, come concerti, notti bianche, premi musicali, finora affidati ad una progettazione casuale e non inseriti in un percorso più ragionato”.
Parole queste che sembrano richiamare concetti espressi in alcune dichiarazioni fatte anche dal sindaco di Todi in occasione di varie conferenze stampa, così come quelle che seguono e riportate sempre dalla stampa di Latina.
“Più volte – si legge – si è parlato nei giorni scorsi di una gestione su due livelli. Da una parte quella di vagliare scelte prestigiose importando spettacoli dai teatri più importanti e dall’altra quella di istituzionalizzare la presenza in ogni stagione di un evento unico di livello nazionale“.
Ed ancora: “Si era parlato anche di eventuale inserimento di una clausola che preveda la visibilità di Latina su scala nazionale. Richiesta molto sostenuta dal sindaco Zaccheo per ribadire l’importanza di una programmazione che porti sul territorio spettacoli vari ed eventi di qualità che abbiano anche un ritorno di immagine. Un progetto che quindi non escluderebbe il contributo di enti ed imprenditori locali che finora sono mancati. Del resto questa potrebbe rappresentare quella svolta effettiva che si attende da tempo e che si potrebbe avere proprio con il presentatore e giornalista, esperto nel campo della comunicazione e del management”.
Se si toglie Latina e si mette Todi e se il nome di Zaccheo si sostituisce con quello di Ruggiano, si vedrà che le analogie con la situazione tuderte sono veramente impressionanti.
Tornando a Todi è facile immaginare che ormai la trattativa sia in fase avanzata e che la firma possa avvenire dopo i necessari passaggi istituzionali. Gli incontri interlocutori, oramai, devono aver lasciato il passo alla definizione tecnica ed economica del rapporto. E anche se è già trascorsa qualche settimana dall’annuncio che è stato dato ad inizio gennaio, tutto dovrebbe essere filato liscio.
Manca quindi solo l’ufficializzazione, ma anche qui potrebbe esserci una sorpresa se si volesse continuare a seguire la strada di Latina, dove si dice che “per quanto se ne possa sapere finora, in Comune sarebbero orientati a trasformare questo momento in un evento in grande stile“. E non è escluso che a Todi Ruggiano voglia fare lo stesso, massimizzando così subito le positive ricadute per la città e per l’amministrazione da lui guidata.