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Lo sprint dell'ultimo anno, con un accentuato impegno per le energie rinnovabili non è stato sufficiente per annullare il debito che monetizza il danno ambientale

Ammonta a 12,5 miliardi di euro il debito con cui l’Italia si presenta al via della contabilizzazione finanziaria del protocollo di Kyoto iniziata con il 2008 e, di questi, 1,6 miliardi sono potenzialmente a carico del settore imprenditoriale“.
Lo sottolinea il sottosegretario all’Economia Paolo Cento, il quale esprime preoccupazione per “le pesanti ripercussioni sul bilancio dello Stato del deficit ambientale accumulato dall’Italia” per i ritardi nell’applicazione del protocollo di Kyoto.
“È necessario intervenire al più presto – prosegue Cento – per sollecitare istituzioni, imprenditoria e opinione pubblica a dare concreta attuazione alle politiche messe in campo dal Governo con la finanziaria 2008, che ci potrebbero consentire di ridurre il debito a 6,3 miliardi di euro, rientrare nei limiti concessi e scongiurare così il pericolo ulteriore delle multe. Occorre fare di più”.
La questione ambientale è diventata soprattutto un problema economico-finanziario, una priorità nel programma di governo, “ed è per questo – conclude Cento – che dovrà essere un punto qualificante al tavolo dell’incontro del prossimo 10 gennaio per la ridefinizione degli obiettivi prioritari da raggiungere nel corso della legislatura”.

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