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Le soprese del decreto "milleproroghe": in alcuni casi si fanno già pagare le tasse per servizi che non ci sono, in altri la salute dei cittadini viene trattato alla stregua dell'ultimo dei problemi

Due cattive sorprese per quanti credono sia necessario avere un mondo più pulito
Nel decreto “milleproroghe” di fine anno per l’ambiente è previsto infatti, tra l’altro, all’articolo 30, la proroga dei termini di cui al decreto legislativo 25 luglio 2005, n. 151, in materia di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche.
L’obbligo dei distributori, (art. 6, comma 1 lettera b del decreto legislativo n. 151/2005) di ritirare gratuitamente, al momento della fornitura di una nuova apparecchiatura elettrica ed elettronica (AEE) destinata ad un nucleo domestico, l’apparecchiatura usata, e di trasportare quelle valutate non suscettibili di reimpiego, che si configurano come rifiuti, presso i centri di raccolta comunali o organizzati dai produttori di AEE è prorogato al 31 dicembre 2008.
Ovviamente nel frattempo il prezzo delle apparecchiature elettriche è aumentato per effetto di una apposita tassa destinata a finanziare il riciclaggio.
Nello stesso decreto è prevista anche, all’articolo 32, la proroga per emissioni da impianti. Il termine perentorio per la presentazione delle domande per gli impianti soggetti ad autorizzazione alle emissioni ai sensi degli articoli 269 e 272 del decreto legislativo n. 152/06 è prorogato di due anni.
Nel frattempo potremo pure tranquillamente respirare aria quanto meno sospetta, nella migliore delle ipotesi.

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