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L'assessore all'ambiente Cristofani ha fornito i dati: nell'Ato 1 (quello che ricomprende anche la media valle del Tevere) ci sono 86 impianti, di cui solo 58 autorizzati allo scarico

I depuratori attualmente in funzione sul territorio provinciale all’Ato 1 del perugino – di cui fanno parte anche i Comuni del comprensorio della media valle del Tevere, da Massa Martana a Deruta, inclusi Todi e Marsciano – sono 86 di cui 58 con autorizzazione allo scarico e 28 con istruttoria in corso.
Per l’Ato n. 3 (che comprende i Comuni di Bevagna, Campello sul Clitunno, Cascia, Castel Ritaldi, Cerreto di Spoleto, Foligno, Giano dell’Umbria, Gualdo Cattaneo, Montefalco, Monteleone di Spoleto, Nocera Umbra, Norcia, Poggiodomo, Preci, S. Anatolia di Narco, Scheggino, Sellano, Spello, Spoleto, Trevi,Vallo di Nera, Valtopina) i depuratori sono 96, di cui 59 con autorizzazione allo scarico e 37 con istruttoria in corso”.
A fornire i numeri è stato l’assessore provinciale all’ambiente, Sauro Cristofani intervenuto nell’ultima seduta consiliare in risposta ad una interrogazione presentata dal capogruppo Luigi Andreani (Udc), che voleva saperne di più in merito “all’inquinamento delle acque della nostra provincia.
“La competenza in ordine al rilevamento, disciplina e controllo degli scarichi di acque reflue in precedenza era in capo ai Comuni – ha spiegato Cristofani – e pertanto per quanto riguarda le autorizzazioni allo scarico dei depuratori pubblici (scarico urbano), dal primo gennaio 2005 è stato necessario un lungo e difficoltoso lavoro di ricognizione”.
Andreani si è dichiarato “non soddisfatto” della risposta ricevuta dall’assessore ed è per questo che presenterà un’altra interrogazione più specifica. “Riguardo alle autorizzazioni necessarie l’assessore – ha detto – non ha chiarito come stanno realmente le cose poiché avere ‘l’istruttoria in corso’ significa non essere in regola”.

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