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Dibattito in corso con pareri politici e tecnici: per l’Ente Irriguo Umbro Toscano i problemi idrici della regione sarebbero risolti soltanto con un'ulteriore diga sul fiume "Carpina"

Secondo il parere dell’Assessore Provinciale all’Ambiente di Perugia, Sauro Cristofani, le condutture provenienti dalla diga di Montedoglio, sul Tevere, serviranno non solo tutta l’area del Trasimeno ma arriveranno fino a Marsciano e a tutti i comuni limitrofi.
Il lago Trasimeno ha un emissario che si congiunge con il torrente Caina, il quale sfocia sul fiume Nestore. E il Nestore scorre nella piana di Marsciano
. “Se avremo l’acqua sufficiente il sistema potrebbe essere alimentato. Non a caso stiamo risistemando le paratie dell’emissario.”
Questo sarebbe per l’assessore “solo il primo grande passo in attesa del completamento dei lavori della diga di Valfabbrica sul fiume Chiascio, lavori che saranno conclusi entro il 2007. Completati questi interventi possiamo affermare che chiudiamo un ciclo di investimenti rilevanti per tutta l’area del Trasimeno e l’acqua ci sarà per tutti”.

Anche il Chiascio potrebbe tornare utile per la media valle del Tevere. Questo secondo il prof.  Lucio Ubertini, Docente di costruzioni idrauliche all’Università “La Sapienza” di Roma, Direttore dell’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR e Presidente del Comitato Italiano per il Programma Idrologico Internazionale dell’UNESCO.
Il Comitato ha recentemente presentato alla Regione Umbria uno studio
nel quale dimostra, appunto, che per fronteggiare l’emergenza nel settore dell’approvvigionamento idrico in Umbria è necessario gestire in modo ottimale le risorse idriche del Chiascio che possono essere di grande aiuto anche per la stabilizzazione dei livelli del Lago Trasimeno
L’Ente Irriguo Umbro Toscano sta attuando il proprio programma in un vasto comprensorio classificato di “bonifica integrale” che si estende per 837.000 ettari che interessa le quattro province di Arezzo, Perugia, Siena e Terni, un vasto territorio che si configura omogeneo per quanto riguarda bacini imbriferi, territori, caratteristiche fisiche e ambientali.

Le opere principali in programma interessano quattro dighe: di Montedoglio sul fiume Tevere; diga sul torrente Sovara; diga di Casanuova sul fiume Chiascio e diga del Calcione sul torrente Foenna.
La diga di Casanuova sul fiume Chiascio, che nel comune di Valfabbrica in provincia di Perugia garantisce una disponibilità di 145 milioni di metri cubi annui, è in grado di corrispondere alle necessità idropotabili della città di Perugia e di altre città minori, nonché alle esigenze idriche della maggior parte del territorio irriguo dell’Umbria: circa 65.000 ettari territoriali dislocati nella valle Umbra fino a Spoleto, nella valle del Tevere fino a Todi e nelle valli minori dei torrenti Nestore, Caina e Genna.
Lo sbarramento sottende un bacino idrografico di 471 Kmq e determina uno specchio lacustre lungo oltre 20 Km esteso su una superficie di 9.000.000 di metri quadrati.
Il volume accumulabile di acqua è di 224 milioni di metri cubi, 24 dei quali destinati alla regimazione dei deflussi, 14 agli interrimenti e 186 destinati alla regolazione pluriennale, con ampia elasticità nell’uso plurimo delle acque (irrigazione, uso civile, industriale, ecologico).

Per Diego Zurli, Direttore dell’Ente Irriguo Umbro Toscano, tuttavia per risolvere definitivamente tutti i problemi dell’Umbria occorre un’altra opera di sbarramento sul fiume Carpina. Il progetto giace in qualche cassetto o se ne parla ancora?
La diga sul Carpina, ove realizzata, sarebbe in grado di accumulare annualmente circa 35 milioni di metri cubi d’acqua.
Se si considera che l’intero fabbisogno dell’Umbria ammonta a circa circa 80 milioni di metri cubi d’acqua si capisce immediatamente l’importanza anche di questo invaso.

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