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Il comandante della Polizia municipale, che a breve lascerà l'incarico, ha presentato il consuntivo del progetto di vigilanza e controllo attuato da luglio a novembre

Contribuire a migliorare nei cittadini la percezione della sicurezza attraverso una presenza più diffusa nel territorio: è quanto si proponeva il progetto attuato dalla Polizia Municipale del Comune di Todi tra luglio e novembre e che il comandante del Corpo, Nello Calandri, ha rendicontato nei giorni scorsi all’Amministrazione Ruggiano.
A fronte di prestazioni aggiuntive per oltre 500 ore, cui ha corrisposto una spesa di 10 mila euro, sono stati estesi e intensificati i servizi di polizia stradale anche in orario notturno, sia nel centro storico che nelle frazioni principali, soprattutto in occasione di manifestazioni e giornate pre-festive e festive, è stato esteso il controllo nei locali e nelle attività di intrattenimento aperte al pubblico e sono stati modulati gli orari di servizio per meglio aderire alle effettive esigenze sul territorio.
I risultati dell’iniziativa sono stati valutati positivamente sia da parte del responsabile del servizio che della Giunta, soprattutto per quanto riguarda la vigilanza sui locali pubblici, che ha permesso di “avere informazioni su eventuali situazioni di disagio o che suscitavano preoccupazione fra i residenti: è stata forse l’occasione più significativa – viene sottolineato nella relazione – di contatto diretto con le realtà frazionali”.
Il comandante Calandri (che a fine anno lascerà l’incarico per essere sostituito dal massetano Giovanni Barlozzari),  promuove dunque il progetto evidenziando che, “nonostante le difficoltà legate ad un modo troppo antico, ormai inadeguato, di pensare la funzione di un moderno Corpo di Polizia locale, le attività svolte hanno contribuito ad affermare l’idea che il controllo del territorio, in stretta collaborazione con gli altri organi di polizia, deve restare l’impostazione centrale dei servizi di vigilanza e che conseguentemente, pur nei limiti attuali imposti dalla normativa e dal contratto di lavoro, i servizi devono essere modellati sulle esigenze concrete che esprime il territorio”.

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