I cambiamenti climatici, specie in Italia che si è vista mettere “dietro la lavagna” dagli esperti mondiali, sono visti spesso solo come una curiosità scientifica, un mutamento a cui bisognerà adattarsi (quasi tutti pensano: gli altri, non i contemporanei). Ben pochi si preoccupano di capire come preparasi al cambiamento.
La vite da almeno cinquemila anni si adatta al clima che cambia ma l’azienda Caprai, che produce il celebre “Sagrantino” di Montefalco, ha deciso di studiare come le oscillazioni climatiche incidano sulla produzione viticola per continuare a migliorare la qualità dei suoi vini.
In ambito viticolo – ha spiegato Marco Caprai – il problema dei mutamenti climatici è molto sentito non solo per la qualità dei prodotti che dalla vite si ottengono ma soprattutto per la caratterizzazione delle uve stesse che potrebbero con piccole oscillazioni climatiche subire forti diversificazioni delle loro caratteristiche”.
Una stazione automatica di ultima generazione ha misurato da quest’anno temperatura, umidità relativa, precipitazioni, velocità e direzione del vento e radiazioni solari arrivando a monitorare anche il singolo acino di un campione di grappoli.
La sperimentazione, condotta in collaborazione con la facoltà di Agraria dell’ Università di Milano, durerà per almeno altri due anni per potere raccogliere risultati scientifici statisticamente significativi.
- Redazione
- 16 Dicembre 2007
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