Maria Prodi, l’assessore alla formazione della Regione Umbria, ha bacchettato pesantemente il Cnos-Fap dell’Umbria, una cui sede è attiva anche a Marsciano.
“La transizione verso una nuova stagione della formazione triennale legata alle norme sull’innalzamento dell’obbligo scolastico ed al nuovo Programma del fondo sociale europeo – ha detto Maria Prodi – ha richiesto da parte dei Centri di formazione professionale una capacità di evoluzione che non tutti hanno dimostrato. Alcuni Centri hanno lavorato molto bene sui percorsi triennali sperimentali, altri sono rimasti fermi. La Regione – ha concluso l’assessore – ha fatto e farà tutto il possibile per permettere ai Centri di continuare a svolgere la loro preziosa funzione”.
Fatta questa premessa sul problema specifico, la richiesta avanzata dall’assessore è quella di “permettere una ricognizione oggettiva dello stato attuale delle richieste di formazione pervenute al Cnos-Fap dell’Umbria, al di là della ridda di notizie, spesso contraddittore, apparse sulla stampa”: infatti la risposta ai bandi triennali integrati ha visto da parte del Cnos-Fap di Perugia la presentazione di un solo progetto (su più di 30 sottoposti), riguardante solo 8 ragazzi in obbligo di istruzione.
Anche nel corso dei recenti incontri con le associazioni di categoria ed i sindacati – è stato ricordato durante l’incontro – la Regione ha dato assicurazione sulla piena volontà di dare immediata attuazione ad azioni di formazione iniziale per la prima qualifica, utili a recuperare parte della dispersione scolastica ed indispensabili per fornire lavoratori qualificati.
“Alle risorse del Programma operativo regionale, utilizzabili solo dopo la fascia di età in obbligo di istruzione – ha ricordato l’assessore – si è recentemente aggiunto un milione di euro messo a disposizione dal Governo nazionale e finalizzato al successo formativo ed alla lotta contro la dispersione”.