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Una ricerca ha dimostrato che è possibile aumentare dal 20% al 60% la percentuale di giovani che sono più prudenti alla guida

L’amministratore delegato del gruppo Zurich Italia sostiene che “per la prima volta siamo riusciti a incidere su quella dissonanza per cui i giovani, pur conoscendo le regole della guida sicura, non le applicano, perchè non le fanno proprie e confidano ciecamente nelle proprie abilità”.
Una ricerca, condotta da Fondazione Iard, che la società assicuratrice intende mettere gratuitamente a disposizione delle amministrazioni locali, dei provveditorati e dei ministeri per le loro politiche di prevenzione, avrebbe mostrato di poter realmente modificare i comportamenti dei giovani.
In fase di analisi preliminare dei comportamenti di guida, è emerso che il 25% dei giovani non avrebbe alcun problema a far guidare un amico ubriaco, dopo una serata in discoteca e che la presenza in auto di un coetaneo tende ad abbassare i livelli di prudenza di guida.
Al termine degli interventi suggeriti dalla ricerca, però, “l’86,3% dei giovani coinvolti con un ruolo di leadership nel veicolare i messaggi ai coetanei aveva fatto suo un atteggiamento più consapevole verso la guida sicura, e il 53% del campione aveva concretamente modificato i propri comportamenti di guida”.

La ricerca, condotta alla fine del 2006, ha coinvolto più di 800 studenti tra i 14 e i 19 anni in sei scuole di Brescia e Bergamo, province dove il tasso d’incidenti stradali è tra i più elevati in Italia (ed è la seconda fase di un progetto che ha già coinvolto studenti di Roma, Milano e Napoli) avrebbe rivelato che “ giovani sono sordi alle raccomandazioni degli adulti, ma estremamente sensibili all’atteggiamento dei coetanei, in positivo e in negativo”.
Per questo la chiave di volta per ridurre i morti sulle strade sta nella metodologia  ‘peer to peer’, cioè nell’educazione tra pari.
I ricercatori hanno applicato la logica ‘peer to peer’ a un intervento di tipo psico-pedagogico rivolto agli studenti di sei scuole superiori di Bergamo e Brescia, con risultati incoraggianti: l’attenzione ai comportamenti di guida è aumentata dal 22 al 60%, a seconda del ruolo assunto dai giovani nel corso della sperimentazione.

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