Nell’ambito dell’indagine Multiscopo “Aspetti della vita quotidiana”, condotta dall’Istat, sono state rilevate le difficoltà incontrate, in termini di lontananza o affollamento, dalle famiglie con bambini da 0 a 5 anni nell’utilizzo di servizi offerti da asili nido o scuola materna.
Poco meno del 20% delle famiglie interessate, in Italia, dichiara di avere avuto molte o qualche difficoltà; oltre il 50% riferisce di non aver avuto alcun problema, mentre il restante 27,8% non esprime opinione a riguardo.
La percentuale più elevata di famiglie che dichiarano di aver avuto questo tipo di problema si registra tra quelle residenti nel Centro (26,2%, contro valori inferiori al 19% sia nel Nord che nel Sud), tra le quali si osserva anche la percentuale più bassa di famiglie che non sanno dare un giudizio (23,7%, contro valori che si aggirano intorno al 29%). Le difficoltà sono maggiormente diffuse tra le famiglie residenti nel Lazio (33,2%), in Piemonte (27%), in Toscana (23,5) e in Campania (23,4%).
Le regioni, invece, con la maggior quota di famiglie che non hanno avuto alcuna difficoltà sono la Liguria (71%), seguita dal Trentino Alto Adige (60,4%) e dalla Calabria (60,2%).
Per l’Umbria il dato è sorprendentemente positivo. Tra le famiglie non ce ne sono che abbiano avuto difficoltà ad accedere ai servizi per l’infanzia. Anzi più della metà (56,3%) non ha avuto alcun problema.
E’ il dato migliore dell’ Italia centrale, seppur di poco rispetto alla Toscana (56,2%), dove però il 23,5% delle famiglie ha dichiarato di aver avuto problemi, e delle Marche (50,2%) anch’essa regione dove nessuno ha avuto problemi.
Peggiore la situazione del Lazio con un 33,2% di famiglie che hanno avuto problemi e 45,3% che invece non hanno avuto problemi.
In effetti, tra le famiglie residenti nella aree metropolitane e nelle loro periferie, le difficoltà di utilizzo dei servizi offerti da asili nido o scuola materna risultano più diffuse (oltre il 26%).
Nonostante le realtà metropolitane siano quelle che presentano l’offerta più elevata, è evidente come questa non riesca comunque a soddisfare la domanda, sia in termini di vicinanza del servizio, sia in termini di affollamento.
Anche la quota registrata tra le famiglie, italiane, residenti nei comuni fino a 2.000 abitanti è superiore alla media (23,6%); in questo caso, però, si può ipotizzare che sia l’effettiva assenza o la scarsità dei servizi nell’area a determinare la difficoltà di utilizzo, ma questa non sembra sia la realtà prevalente dei piccoli comuni umbri.
- Redazione
- 29 Novembre 2007
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