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Il problema è nazionale: negli ultimi quindici anni solo un nuovo stadio a Messina e due impianti coperti a Bologna e Pesaro

L’edilizia sportiva in Italia è praticamente ferma da anni e questo testimonia sia quanto la gente non creda più molto allo spettacolo sportivo dal vivo, sia quanto la pratica sportiva sia patrimonio di troppi pochi.
Negli ultimi 15 anni è stato costruito ex novo soltanto lo stadio di Messina, mentre, a livello di impiantistica al coperto (arene e palazzi dello sport) negli ultimi due anni sono state realizzate solo due strutture, i palazzi di Pesaro e Bologna.
Questi alcuni dei dati resi noti dall’Anci, nell’analisi preliminare condotta dal Gruppo di Lavoro Impianti Sportivi e presentata dal Presidente del Comitato Italiano Paralimpico e Vice Presidente del Coni, Luca Pancalli, al Tavolo governativo per l’impiantistica sportiva riunito al ministero per le Politiche giovanili e le Attività sportive.
Per il gruppo di lavoro è necessario sviluppare un percorso che renda disponibili strumenti di azione e risorse finanziarie per i soggetti pubblici e privati che desiderino investire in progetti sugli impianti sportivi in sinergia con le esigenze del territorio.
Il programma dovrà essere mirato a: garantire la sicurezza in occasione delle manifestazioni sportive (l’Italia evidenzia in questo caso un ritardo di almeno 15 anni); favorire la fruibilità allargata dell’impianto e riavvicinare i cittadini allo spettacolo sportivo; promuovere una nuova cultura di partecipazione e avvicinamento allo sport nel rispetto dei suoi valori primari.

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