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Nascosto dalle percentuali, il fenomeno delle esecuzioni immobiliari e delle vendite all'incanto delle abitazioni rivela dimensioni molto grandi per una piccola regione

Un borgo, di dimensioni molto più grandi di molti che costituiscono comune, passa di mano ogni anno in Umbria, perché i proprietari non sono più in grado di pagare le rate del mutuo.
La stima per il 2007 prevede almeno 488 pignoramenti immobiliari e conseguenti esecuzioni immobiliari, con un aumento del 21% rispetto al 2006 (404). L’aumento non è da record perché vi sono situazioni nell’Italia centrale che hanno fatto di peggio (L’Aquila + 41%) ma i numeri sono di tutto rispetto se si considerano i dati di circoscrizioni giudiziaria di bene altre dimensioni: ad esempio Firenze ha 645 pignoramenti immobiliari, non molti se si considera la sua dimensione.
L’esecuzione immobiliare: ovvero la vendita all’asta del bene pignorato è una procedura che crea molti danni in quanto ad essere sottoposti ad ipoteca sono beni il cui valore stimato è superiore al mutuo concesso anche del doppio, senza considerare il capitale rimborsato e perché la procedura è molto costosa per cui si mangia una buona parte del capitale che residuerebbe dopo il “rimborso forzato” del mutuo.

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