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Il gruppo industriale massetano si lancia anche in un nuovo settore per la produzione di energia, dove ha già acquisito un significativo know-how

Massa Martana è il nome di una cittadina dell’Umbria che presto sarà associata, anche dai comuni cittadini, all’industria per produrre in modo nuovo energia.
Le industrie Angelantoni, finora notissime a livello internazionale per tecnologie del freddo e spaziali, si stanno lanciando in una nuova avventura.
Dopo le commesse ottenute nell’ambito del progetto per la realizzazione della prima centrale solare a concentrazione, il gruppo massetano, partecipa ad una cordata, che vede insieme enti di ricerca, l’Università di Perugia e imprese umbre e marchigiane per portare sul mercato sistemi italiani per la “microgenerazione”, la generazione combinata di calore ed energia elettrica, nelle case e nelle attività del terziario e del commercio.
Al progetto è denominato “Efeso”, partecipano anche un’industria umbro-marchigiana ,”Merloni TermoSanitari” e l’”Enea” (Ente nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e l’ambiente), “Cesi Ricerca e “Stm Electronics”.
I dettagli del progetto sono stati illustrati dal coordinatore scientifico, l’ingegner Piero Lunghi, del Dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università degli Studi di Perugia.

Della durata di tre anni, con un costo stimato in 25 milioni di euro, “Efeso” ha come obiettivo “di sviluppare due famiglie di prodotti per la microcogenerazione di calore ed elettricità grazie alla tecnologia ‘Solide oxide fuel cell’, celle a combustibile ad ossidi solidi. Una – ha spiegato – dedicata all’utenza monofamiliare e l’altra per utenze di tipo residenziale multifamiliare e commerciale.
I vantaggi sono di “elevate efficienza, ridotti impatti ambientali, silenziosità e affidabilità”. Da questa sperimentazione si attendono “interessanti ricadute industriali” e inoltre il progetto “consentirà – ha detto l’ingegner Lunghi – di capitalizzare il know-how costruito negli ultimi anni dai vari partner, cui potranno unirsi imprese umbre e nazionali. Gli sbocchi industriali consentiranno di colmare il ‘gap’ con Paesi quali Germania, Usa, Giappone e Australia consentendo la produzione in ambito nazionale di prodotti ad elevata tecnologia altrimenti acquistabili solo all’estero”.

Dai promotori iniziali, si punta a realizzare “la filiera produttiva di un mercato globale la cui parte europea è stimata in 150 mila sistemi per le abitazioni monofamiliari e 75 mila sistemi per le utenze multifamiliari e commerciali nel 2013”.
“La tecnologia a celle a combustibile – ha sottolineato l’ingegner Angelo Moreno, responsabile nazionale Celle Alta temperatura dell’Enea – sarà quella del XXI secolo, perché estremamente pulita.
La Regione Umbria vanta già, a questo riguardo, il fatto di avere un impianto unico in Europa e secondo al mondo per la produzione di celle a combustile e può, con questo progetto, diventare un polo di rilevanza non solo nazionale”.

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