Chi non sopporta il “gracchiare” della gente al cellulare ha una speranza in più anche se accoppiata ad una dose di rischio. Un vicino che chiacchiera indisturbato al cellulare durante un viaggio in treno può far scoppiare di esasperazione. E così in spiaggia. O al ristorante. O quando l’inconfondibile suoneria di uno spettatore distratto interrompe un film o uno spettacolo.
Ma ora una nuova generazione di vigilantes anti-telefonini ha deciso di sfidare la legge, che sembra non consentire ostacoli artificiali all’uso dei cellulari, per amore del silenzio, fidando anche della possibilità di farlo senza farsi capire.
I ribelli anti-cellulare sono armati di un gadget, che presto sarà in circolazione anche in Italia, il quale disabilita i telefonini nel raggio di una decina di metri mandando un segnale radio così potente che li sopraffà e impedisce di comunicare con le torri della telefonia mobile.
La tecnologia non è nuova, la si può importare dalla Gran Bretagna o dall’India. Tra gli acquirenti, proprietari di caffè e ristoranti, negozi di parrucchieri, albergatori, gestori di cinema e teatri, ma anche autisti di bus e privati cittadini, pendolari che non sopportano più di dover subire le conversazioni private di altri nel proprio raggio di ascolto.
Ci sono modelli per tutte le tasche: da circa 40 euro a parecchie centinaia. Alcuni tipi di anti-cellulare possono essere lasciati sempre accesi, creando di fatto una zona di ‘vietato telefonare’.
Il raggio d’azione varia a seconda del prezzo: da pochi metri a alcune decine.
- Redazione
- 7 Novembre 2007
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