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Ancora ridotta la portata delle sorgenti appenniniche, con l'acquedotto che parte da Baschi fondamentale per evitare a Perugia la crisi idrica

Non fosse stato per l’acquedotto della “Pasquarella” i perugini quest’anno se la sarebbero vista brutta per ciò che riguarda i rifornimenti d’acqua. La crisi idrica, infatti, si sta aggravando in Umbria, ma il sistema integrato realizzato sulla base dell’esperienza e di fondi stanziati dopo la crisi del 2003 “sta reggendo bene”.
Il sistema – è stato detto – ha retto perchè è stato fatto tesoro dell’emergenza del 2003, sono state costruite grandi opere, come il sistema della Pasquarella, a Baschi, che ha consentito di superare la crisi nel Perugino”.
Ulteriori garanzie vengono da un programma di recupero delle perdite, attualmente in corso. È il cosiddetto “Progetto perdite” finanziato dalla Regione con un milione di euro, che in diversi comuni ha permesso di recuperare fino a 80 litri di acqua al secondo.
È questo, in sintesi, il quadro tracciato da Ato1 e Umbra Acque spa.
In una conferenza stampa è stato rivolto un appello ai cittadini a contribuire al risparmio dell’acqua, ricordando che, dato il perdurare della siccità, restano in vigore le ordinanze dei sindaci della scorsa estate: è quindi tuttora vietato utilizzare acqua potabile per lavare le auto o innaffiare i giardini.
Nelle sedi di umbra Acque sono inoltre ancora in distribuzione i Kit anti-spreco.

A Todi, in particolare nella zona collinare fuori dalla città
, che non è collegata all’acquedotto principale, entrato in funzione nel 2004, è stato messo in atto un sistema di integrazione con le autobotti che ancora oggi sta funzionando.
Intanto, è stato reso noto che a parità di periodo confrontato, i valori di pioggia che sono stati registrati in questo ultimo anno rispetto alla media storica degli ultimi 85 anni indicano un andamento di piovosità medio inferiore di quasi il 25% con punte, per esempio, nel mese di aprile, che raggiungono l’82% in meno.
Da questa striminzita piovosità deriva la ridotta portata delle sorgenti appenniniche mentre sembra non abbiano risentito eccessivamente quelle delle zone centrali dell’Umbria. Infatti, la sorgente Scirca, a Costacciaro, attualmente ha una portata di 35 litri al secondo, rispetto ad una media di 90-100. La sorgente di Bagnara, a Nocera Umbra, ha raggiunto un litro al secondo: si tratta dei minimi storici per le due grandi sorgenti appenniniche che riforniscono anche Perugia.
L’acquedotto che parte dalla sorgente di Nocera Umbra tuttavia non è secco, per la presenza di altre opere di captazione che permettono di drenare altra acqua a valle della sorgente. In questo momento, comunque, lo stesso acquedotto ha una portata di 120 litri al secondo contro i 390 che sono ammessi dalle concessioni.
In particolare, quindi, la sorgente di Scirca fa registrare una diminuzione della portata di circa 30 l/s; Bagnara San Giovenale è a meno 150 l/s.; Pasquarella, a Baschi, è a più 70 l/s; Petrignano-Cannara più 220 l/s. L’acquedotto per il Trasimeno fa registrare una portata inferiore di 95 litri al secondo rispetto alla media.

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