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Per il sesto mese consecutivo l'Avis regionale denuncia il mancato raggiungimento degli obiettivi di raccolta

Non si inverte la tendenza negativa nella raccolta delle donazioni di sangue in Umbria e questo è un segnale preoccupante, più che sul versante sanitario, in quello sociale.
Sembra che gli umbri si stiano sempre più chiudendo in se stessi rinunciando ad un atto di solidarietà sociale che, peraltro, consente anche di usufruire, gratuitamente, di una serie di accertamenti sanitari.
Anche il mese di settembre ha segnato un saldo negativo in Umbria per le donazioni di sangue da donatori Avis. Sono state infatti 109 in meno rispetto al settembre dello scorso anno; salgono così ad oltre 1.250 le unità non raccolte rispetto alle necessità programmate.
È quanto sottolinea l’Avis in una nota nella quale ricorda che questo “è il sesto mese consecutivo in cui la raccolta è inferiore a quella programmata”. «Un fatto veramente eccezionale – sottolinea l’Avis – bisogna andare indietro nel tempo sino al 1997 per trovare una crescita così bassa come quella attuale».
Nei prossimi giorni sarà convocata anche la conferenza dei presidenti delle Avis della regione dell’Umbria per discutere sul problema ed individuare insieme soluzioni attraverso iniziative condivise che vedano impegnate anche tutte le istituzioni, le organizzazioni sociali e sindacali.
Da qualche giorno è stata avviata anche la programmazione di uno spot televisivo che invita tutti a diventare donatori periodici: l’appello, in varie lingue, si rivolge a tutte le etnie presenti sul territorio regionale.

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