L’Agenzia delle entrate si sforza di far capire che registrare i contratti di locazione è più facile e conveniente. Un invito garbato ma che è una specie di messa in guardia perché il meccanismo di incrocio tra utenze domestiche (gas, luce ed acqua) e contratti si è messo in moto e prima o poi nella rete cadranno anche gli affitti “in nero”.
È in distribuzione, infatti, il quarto numero per il 2007 del periodico bimestrale «l’Agenzia informa».
La Guida, disponibile gratuitamente presso tutti gli uffici dell’Agenzia delle Entrate, si occupa della registrazione dei contratti di locazione, illustrandone in dettaglio gli adempimenti che ne discendono e le agevolazioni che spettano sia ai proprietari che agli inquilini.
La pubblicazione spiega innanzitutto le modalità con le quali adempiere al principale obbligo fiscale conseguente alla stipula, ovvero la registrazione del contratto, sottolineando in particolare i vantaggi derivanti dall’utilizzo della procedura telematica. A questo riguardo è utile rammentare che, nell’anno in corso, i contratti di locazione registrati ricorrendo a questa specifica modalità, inclusi i relativi versamenti, hanno già oltrepassato il numero di 1.000.000.
Particolare attenzione è riservata ai vantaggi connessi alla registrazione del contratto di locazione, che dà diritto a diverse agevolazioni fiscali, sia per i proprietari che per determinate categorie di inquilini, tra i quali rientrano gli studenti, se fuori sede, e i lavoratori dipendenti.
Molteplici sono quindi le possibilità che aprono la via al vantaggio fiscale.
Detrazione d’imposta di 495,80 euro, che spetta all’inquilino con reddito al di sotto dei 15.493,71 euro che abbia affittato a canone concordato l’immobile che costituisce abitazione principale, detrazione che si riduce a 247,90 euro se il reddito supera i 15.493,71 euro ma non oltrepassa i 30.987,41 euro.
Detrazione Irpef di 991,60 euro di cui può beneficiare il lavoratore dipendente, ma per un periodo non superiore a tre anni, che stipula qualsiasi contratto di locazione, sempre di abitazione principale, a seguito di trasferimento della propria residenza nel Comune di lavoro, o in uno di quelli limitrofi. Anche in questo caso, la detrazione si applica in questa misura se il reddito complessivo dell’inquilino non supera i 15.493,71 euro. Qualora invece superasse questo tetto, senza però oltrepassare i 30.987,41 euro, allora la detrazione scenderebbe a 495,80 euro.
Per gli studenti fuori sede, lo studente stesso o il familiare cui risulta a carico può detrarre il 19% dall’Irpef da calcolare su un importo massimo di 2.633 euro del canone pagato per la locazione di un’abitazione situata nel Comune in cui si trova l’università o anche in Comuni limitrofi.
Un utile spazio è riservato, all’interno della Guida, all’indicazione degli adempimenti da porre in essere per rimediare ad eventuali errori e dimenticanze in caso di mancata registrazione del contratto. In chiusura, l’opuscolo completa le informazioni richiamando le particolari disposizioni introdotte per combattere il fenomeno delle locazioni sommerse dalla legge finanziaria n. 311 del 2004.
- Redazione
- 18 Ottobre 2007
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