Abituati a combattere con esami da mille pagine, libri costosissimi, file chilometriche per potersi iscrivere, ingiusti test d’ammissione e professori assenti, con l’inizio dell’anno accademico gli studenti dell’Università di Perugia hanno trovato una sorpresa e un ostacolo in più.
Dal 1 settembre la Ferrovia Centrale Umbra ha soppresso l’ultima corsa serale da Perugia, quella che partiva dal capoluogo alle 20.05 e raggiungeva Terni alle 21.43, sostando a Marsciano e a Todi alle 20.53 e alle 21.06. Attualmente quindi l’ultimo treno lascia Perugia alle 18.58.
Problema non da poco per gli universitari, in particolare per quelli della media valle del Tevere, non troppo lontani da Perugia per affittare una casa, ma nemmeno troppo vicini per poter utilizzare quotidianamente l’automobile.
Da considerare poi che la semestralizzazione dei corsi universitari ha imposto lezioni nel tardo pomeriggio, in molte facoltà anche fino alle 20. Ma i disagi sono anche per i tanti pendolari che preferiscono il mezzo pubblico per recarsi a lavoro a Perugia, facendo ritorno a casa in serata.
Alcuni studenti della zona hanno provato ad organizzarsi con una raccolta firme e una petizione, e molte sono state le proteste dei ragazzi e dei lavoratori pendolari, che hanno costretto l’azienda a correre ai ripari: “La corsa verrà ripristinata a breve – ha assicurato il Responsabile Trasporto FCU Ing. Federici – sicuramente con i nuovi orari in vigore da dicembre, ma probabilmente anche prima, arrivando se non fino a Terni, almeno fino a Todi”.
Le motivazioni della decisione dell’azienda regionale di sospendere il servizio sono presto dette e facilmente intuibili: “Il provvedimento si inseriva in un piano di ottimizzazione più complesso – prosegue Federici – dall’inizio dell’anno abbiamo monitorato per vari mesi questo tipo di corse, registrando un utilizzo in netta diminuizione da parte degli utenti. Capiamo però le esigenze degli studenti e dei pendolari, soprattutto della media valle del Tevere, e stiamo per questo rispondendo alle loro proteste”.
Provvedimenti di “razionalizzazione” questo tipo non sono certo nuovi, anche in altri settori, ed investono sempre più spesso le aziende pubbliche, tramutandosi certo in un risparmio di risorse, ma anche in disagi non di poco conto per l’utenza.
Un servizio come quello del trasporto pubblico reso dalla Fcu, che attraversa verticalmente la nostra regione da Perugia a Terni in un tratto dimenticato dalla rete nazionale, è vitale per i cittadini.
E non c’è ottimizzazione che tenga.
- Matteo Di Bello
- 13 Ottobre 2007
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