Condividi su facebook
Condividi su twitter
Il progetto, in fase di applicazione industriale, porta il rendimento degli impianti dal 15% al 40%

La concentrazione dei raggi solari è un sistema vecchio, quasi, come il mondo moderno. Torna d’attualità adesso che il problema energia ed emissioni nell’atmosfera sta divenendo drammatico.
Già, su progetto del premio Nobel Rubbia, è in avvio la costruzione di una centrale di produzione dell’energia elettrica mossa dal vapore prodotto dal calore solare, immagazzinato da un liquido riscaldato da un sistema di specchi che concentrano i raggi solari. Questo, in definitiva, non è altro che una diversa applicazione dello stesso metodo (solare termico) usato, secondo la leggenda, per incendiare le navi assedianti il porto di Siracusa nell’antichità.
E’, invece, un radicale miglioramento del “solare fotovoltaico”, il progetto tutto italiano, guidato dal professor Giuliano Martinelli dell’Università di Ferrara, radicalmente diverso anche dal fotovoltaico al silicio, proprio per risparmiare sui costi (il silicio è scarso e costoso) e che partecipa al progetto del ministero dello Sviluppo Economico Industria 2015 con partner quali STMicroeletronics, Eni, Enel e molte altre piccole e medie imprese italiane.
Si tratta di una parabola fotovoltaica con una lente che concentra la luce fino a duecento volte su un sistema di microspecchi, la suddivide in quattro lunghezze d’onda e le invia a quatto diverse celle fotovoltaiche ottimizzate per lavorare su quelle lunghezze.
La sua efficienza, al contrario del 15% del silicio, è già del 40% e, entro qualche anno, potrebbe arrivare fino al 50%.
Il progetto ha già superato la fase teorica e sperimentale ed adesso si sta operando per mettere a punto un sistema di produzione industriale di massa.
”Un progetto in grado di produrre il 10% dell’energia elettrica in Italia, cioè 35 106 MWh/anno – ha spiegato il professore – costa alcuni miliardi di euro, ma meno del risparmio annuale del solo costo del petrolio per 1 anno, ottenendo energia a costo quasi nullo per almeno 10 anni. Ogni italiano consuma circa tre tonnellate di petrolio l’anno per un costo complessivo di 63 miliardi di euro. Risparmiando il 10% – conclude Martinelli – si guadagnerebbero ben 6 miliardi di euro l’anno”.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter