Nel 2005 l’economia umbra ha registrato una crescita migliore di tutte le regioni del centro Italia e di buona parte di quelle del centro nord.
E’ quanto emerge dall’analisi condotta dalla Segreteria tecnica del Patto per lo sviluppo dell’Umbria sui dati relativi ai conti economici regionali del 2005 forniti dall’Istat.
“L’esame dei dati mostra per l’Umbria una crescita dello 0,7%, superiore a quella di tutte le altre regioni del centro e anche al dato italiano che, come noto, nel 2005 ha conosciuto un anno di stasi.
Ancor più interessante – secondo la Segreteria del Patto per lo sviluppo – risulta il contributo alla crescita del Pil che per l’Umbria si deve pressoché totalmente ad una ripresa degli investimenti cresciuti del 4,2% (dopo un biennio non positivo): un dato notevolmente superiore a quello italiano (dove si registra un calo dello 0,5%) e il più alto tra le regioni del centro nord insieme al Lazio.
Se si guarda alle ‘performance’ di medio termine, nel periodo 2000-2005 l’Umbria registra un tasso di crescita medio annuo lievemente superiore a quello del centro nord e dell’Italia.
Per i consumi finali interni vengono confermate le stime di gennaio che vedono una stasi dell’aggregato complessivo in cui si registra una riduzione dello 0,7% dei consumi delle famiglie.
Rispetto all’analisi settoriale, i settori che maggiormente hanno contribuito a tale risultato sono l’industria (con un +1,8%), anche in questo caso con una ‘performance’ in controtendenza con il dato nazionale e migliore di tutte le regioni del centro nord ad eccezione del Friuli, e le costruzioni (con un +5,1%).
Il dato dell’industria è dovuto in particolare – affermano alla Segreteria del Patto per lo sviluppo – al buon andamento dell’industria alimentare e dei metalli, alla significativa ‘performance’ del settore conciario e ad una ripresa della meccanica.
Positivo anche il contributo dei servizi (+0,4%) che, va ricordato, è un settore eterogeneo comprendente il commercio, ma anche le attività professionali, le banche e la pubblica amministrazione. Infatti il dato umbro registra una ‘performance’ migliore rispetto al dato italiano proprio nel settore commercio, alberghi, trasporti
In calo invece, ma era un dato già noto, il settore agricolo (-8,8%) che in ogni caso segue l’eccezionale risultato del 2004 quando si era registrato un incremento di oltre il 20%.
Aumenta anche la produttività del lavoro (+0,4%) al pari del dato nazionale, ma il dato dell’Umbria è più significativo in quanto avviene in presenza di un incremento delle unità di lavoro (+0,3%) rispetto alla riduzione di quelle nazionali (-0,2%), anche se tuttora permane una certa distanza dal dato nazionale.
- Redazione
- 6 Ottobre 2007
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