Era noto che l’elevata concentrazione di allevamenti di suini nella zona fra Bettona e Torgiano prima o poi avrebbe creato problemi, in quanto i quantitativi di liquami, in termini di inquinamento ambientale, prodotti da ciascun animale sono enormemente superiori a quelli prodotti dal genere umano.
Nel territorio in questione esiste già un invaso dalla capacità di 90 milioni di litri destinato alla raccolta dei reflui zootecnici che ha raggiunto un livello di saturazione di materiale solido del 90% con una ridottissima capacità di stoccaggio residua.
Non esistendo alcun programma di smaltimento effettivo di tali liquami, la Cooperativa degli allevatori che gestisce il depuratore al servizio dei propri allevamenti intende ora realizzare un secondo invaso della capienza di altri 84 milioni di litri che dovrebbe sorgere a soli circa 30 metri dall’argine del fiume Chiascio.
Anzi, in attesa di ottenere tutte le necessarie autorizzazioni e quindi prima che siano portate a termine tutte le necessarie verifiche tecniche, il sindaco del Comune di Bettona ha emesso una ordinanza con la quale “si impone” al consorzio l’immediata realizzazione della laguna.
Già il fatto che la laguna dovrebbe avere una dimensione quasi uguale a quella che è stata sufficiente per anni, sembra far sorgere dubbi sulla congruità, riferita all’urgenza, della dimensione imposta.
Ma i consiglieri regionali Dottorini e Vinti, con una interrogazione in Consiglio regionale, con la quale chiedono di bloccare il provvedimento del sindaco, vanno oltre segnalando che “già in precedenza si sono verificati fenomeni di inquinamento a causa dello scarico di Iiquami nel fiume Chiascio e che l’ARPA regionale ha registrato nella propria centralina di rilevamento sul fiume Chiascio a Ponterosciano ben 61 allarmi di segnalazione di scarichi inquinanti” e che “nella zona di Bettona le indagini statistiche della ULS hanno evidenziato una presenza di malattie tumorali di molto superiore alla media e che è ormai scientificamente provato il rapporto tra ambiente degradato e malattie”.
Peraltro la suddetta zona, nota come “Strada del vino del Cantico”, è particolarmente importante dal punto di vista turistico ed enogastronomico, peculiarità che la realizzazione di una nuova laguna di liquami andrebbe a compromettere.
- Redazione
- 4 Ottobre 2007
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