Condividi su facebook
Condividi su twitter

31 ottobre 2007
Centrale di Bastardo: la Regione ha dato un "alt" ma non ha messo la parola "fine"

Il Comitato per l’Ambiente di Gualdo Cattaneo esprime soddisfazione, sia pure parziale, per l’esito della votazione di ieri in Consiglio regionale sulle mozioni di Zaffini e Dottorini relative al progetto biomasse.
E’ pur vero che la mozione approvata dal centrosinistra intima un "alt" chiaro al progetto, ma è altrettanto vero che non è stata ancora messa la parola "fine" su questa ennesima e triste vicenda che vede coinvolta la nostra comunità, la quale è stata ancora una volta costretta a difendersi dalla solita spada di Damocle.
Il Comitato esprime profonda gratitudine all’On. Dottorini il quale ha portato nelle sedi istituzionali il problema della nostra comunità, adoperandosi affinché la maggioranza, pur composta da soggetti politici aventi "diversi livelli di sensibilità" in materia ambientale, approvasse la mozione presentata ieri.
Esprimiamo anche perplessità circa le posizioni assunte dall’On. Zaffini e condivise dai suoi compagni di schieramento: lo stesso Zaffini rivendica di essere stato il primo, nel 2001, ad aver sollevato il problema della preoccupante incidenza di tumori e leucemie nelle nostra zona, peccato nel 2007 non abbia ritenuto opportuno menzionare il problema ed abbia posto l’accento sulla presunta "importanza strategica" dell’impianto il quale – va detto per onestà – non è e non è mai stato il fulcro su cui ruota l’economia del nostro comprensorio.
Se in tutto il mondo si parla dell’Umbria non è certo grazie alla centrale di Bastardo, ma grazie al Sagrantino DOCG e all’olio d’oliva DOP: queste sono le grandi risorse su cui puntare per il futuro, sviluppatesi nonostante l’attività dell’impianto ed il cui incremento è nettamente incompatibile con la presenza dell’impianto stesso.
In tal proposito vorremmo ricordare al sindaco di Giano Morbidoni, il quale ci accusa di voler contrapporre strumentalmente lo sviluppo del settore agroalimentare alla centrale a carbone, che il Comitato ha organizzato nei mesi scorsi due convegni dall’alto valore scientifico in cui scienziati del calibro di Mauro Mocci e Gianni Tamino (solo per citarne un paio) hanno spiegato e dimostrato con dati inconfutabili alla mano i motivi per cui centrali termoelettriche e produzione agricola di pregio non possono coesistere.
Peccato che Morbidoni, il quale aveva a suo tempo accolto in pompa magna Oreste Scalzone a Giano dell’Umbria, li abbia disertati entrambi: avrebbe potuto imparare qualcosa che gli avrebbe evitato di incappare in posizioni a dir poco imprudenti. 
Sviolinare la centrale glissando sui problemi che essa causa, correre a stringere la mano a Oreste Scalzone e snobbare Gianni Tamino non appare, a nostro avviso, una condotta che si addice ad un primo cittadino.
                                                    Comitato per la salvaguardia dell’Ambiente e della Salute Pubblica 
                                                    di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria 

31 ottobre 2007
Perchè non spostare le scuole nel vecchio ospedale di Todi?

Da sempre il centro storico di Todi è stato motivo di aspre discussioni e polemiche da parte dei cittadini, commercianti e politici, ognuno secondo il proprio punto di vista.
L’ultima in ordine di tempo è scaturita dalla questione scuola: pullman si pullman no, auto si auto no, problema che non si risolverà mai se non si arriva a drastiche decisioni: "decentrazione" e non solo delle scuole. 
A tale proposito vorrei lanciare una provocazione-ipotesi e lasciare agli esperti le valutazioni di fattibilità: Secondo i programmi fra circa due anni sarà pronto il nuovo ospedale di Pantalla, di conseguenza sarà necessario riadattare l’edificio ospedaliero ad un uso diverso…
Perchè non trasportarci la scuola? Ha a disposizione tutto il parcheggio di Porta Romana rimesso a nuovo, addirittura con l’ascensore, i pullman hanno lo spazio sufficiente per le loro manovre senza ingombrare il centro storico. 
Visto che sono anni che si parla di nuovo edificio scolastico ma non si è riusciti a fare niente, forse conviene utilizzare l’esistente così si eviterebbero le solite lungaggini dei progetti, studi, discussioni eccetera che procrastinerebbero il disagio chissà per quanti anni.
                                                                                    Elio Andreucci

30 ottobre 2007
La celebrazione religiosa della DC

Devo confessare che ho provato un certo fastidio nel leggere il manifesto della celebrazione organizzata dalla D.C. a Todi. Perchè strumentalizzare un ricordo collegandolo ad un simbolo partitico di cui non è chiara nemmeno l’esistenza?
Si vuole fare propaganda cavalcando le celebrazioni religiose (continui approcci da più lati al mondo cattolico) e sbandierando ai quattro venti un’azione che avrebbe solo bisogno di riservatezza e raccoglimento (vero)?
                                                                                
Maurizio Pierdomenico 

30 ottobre 2007
Il PD tuderte e Duarte

Bello ed abbastanza esaustivo l’intervento del Partito Democratico Todi… Al di là del ridondante concetto di apertura “Al partito del sindaco di AN”, verrebbe, anzi viene spontanea una domanda: l’opinione della forza politica (così si definisce il neonato PD che non ha ancora né statuto né altro) sarebbe stata la stessa se sindaco e maggioranza fossero stati di centro-sinistra? Credo proprio di no!
E’ un po’ come su scala nazionale in cui in questi giorni assistiamo ad un imbavagliamento di Giudici e PM (a partire dal caso Mastella) a cui il Governo “consiglia” di non apparire sui media per esternare le loro posizioni perché non è “decoroso” e contrasta con i loro doveri istituzionali. Cosa che invece veniva consigliata e ben accettata quando le loro esternazioni avvenivano durante il governo di centro destra…
                                                                                                                            Luca Cardaio

29 ottobre 2007
Dov’è finita l’aquila, simbolo di Todi?

Dov’è finita l’aquila, il simbolo della nostra città di Todi, il nostro riferimento metereologico mattutino, che dà l’avvio alle nostre giornate fino a condizionare l’umore e l’organizzazione giornaliera. 
Da sempre orienta le nostre scelte, ci suggerisce l’abbigliamento idoneo, essenziale orientamento dei cacciatori, speranza e timore per gli agricoltori. Ha sempre rappresentato il nostro bollettino metereologico nelle varie ore del giorno e se cambia tempo è all’aquila che chiediamo conferma. 
Le sue ali aperte come in protezione, rappresentano per tutti noi un’indicazione climatica come l’orologio per l’orario, avvertiamo la sua mancanza ed inoltre stravolge il profilo caratteristico della nostra città, del famoso campanile, da molti immortalati per la loro bellezza unica. Ridateci la nostra aquila per favore. 
                                                                                                                    Elio Andreucci

29 ottobre 2007
A proposito di Duarte, al partito di Ruggiano spieghiamo che…

Al partito del sindaco di AN (e scusate se abbiamo pensato anche questa volta che il sindaco fosse di tutti) diciamo, con la massima tranquillità possibile, senza falsi sorrisi sulle labbra , ma con la massima serietà che tali situazioni richiedono, che non si è inteso in alcun modo attaccare questa amministrazione né questo Sindaco in merito alla venuta a Todi del Presidente Duarte, per diversi semplici motivi:
1. siamo convinti e più che certi che i doveri istituzionali sono di primaria importanza per ogni istituzione pubblica, di qualsiasi livello essa sia;
2. siamo convinti per il motivo sopra esposto che chiunque ci fosse stato a ricoprire il ruolo di Sindaco di Todi, in questa circostanza, avrebbe dovuto assolvere tale compito come riteniamo ed immaginiamo abbia doverosamente ed egregiamente fatto il Sindaco Ruggiano;
3. altrettanto siamo convinti che una forza politica possa e debba dire la propria opinione sulla presenza a Todi di una autorità di un altro Paese, perché sentiamo e crediamo profondamente alla libertà di pensiero;
4. se si fosse letto con attenzione quanto è stato, nemmeno scritto, ma riportato in merito a Fernando Lugo ed al Paraguay, si sarebbe potuto tranquillamente evincere che non c’era nemmeno la più lontana parvenza di un attacco a questa amministrazione, che non solo non è stata nominata, ma che non riteniamo responsabile nemmeno di questa visita. Se poi invece questa visita fa parte di un progetto che in futuro coinvolgerà altri capi di stato stranieri, saremo grati a questa amministrazione per il nuovo ruolo che sono riusciti a ritagliare alla città di Todi;
5. onestamente dobbiamo dire che quando lo stesso Presidente Duarte è stato invitato alla Giornata Mondiale dell’Alimentazione organizzata dalla FAO, dal momento che questa è una Agenzia specializzata delle Nazioni Unite, che dipende dal Consiglio dei Paesi Membri ed ha solo la sede per metà del suo personale a Roma, per cui non dipende dal Governo Italiano, riteniamo che quest’ultimo avrà avuto gli stessi doveri istituzionali che ha avuto, seppur proporzionalmente, il Sindaco di Todi in questa occasione. Possiamo dire però che non ne siamo stati informati, ma siccome siamo altrettanto convinti di quello che pensiamo, possiamo dire oggi per allora, che anche per quella occasione siamo stati e stiamo dalla parte di Fernando Lugo;
6. a fronte dell’ultima “battuta” sui vari “don” dobbiamo far notare che il vescovo Fernando Lugo non lo abbiamo mai chiamato così perché quello che c’interessava sottolineare era il fatto che una persona di qualunque estrazione politica o religiosa in un Paese a noi lontano migliaia di miglia, si sta battendo per una causa che noi riteniamo giusta e degna di rispetto. Ma soprattutto abbiamo voluto sottolineare che in qualche parte del mondo ci sono persone che per difendere un’idea e gli interessi dei più deboli e diseredati della terra sta mettendo in gioco la propria vita. Tutto qui!
7. alla parola collaborazione rispondiamo solo in un modo: si collabora, per il bene della città, sempre e non solo quando ci fa comodo, mentre quando è scomodo si diventa insolenti ed arroganti e si accusano gli altri di disfattismo tanto da travisare anche le cose più semplici e banali. A noi, anni ed anni di politica hanno insegnato il rispetto per gli altri e soprattutto abbiamo imparato che ci sono avversari e non nemici, il tutto sempre nel massimo rispetto delle regole, delle leggi, delle Istituzioni e dei ruoli istituzionali, sia quando eravamo d’accordo che quando eravamo in disaccordo.
Tutto questo molto seriamente.
                                                                                                        Partito Democratico Todi

28 ottobre 2007
Parificazione indiscriminata tra stampa tradizionale e informazione on-line

Dopo il via libera da parte del Consiglio dei Ministri, lo scorso mercoledì 24 ottobre è partito alla Camera l’iter parlamentare del disegno di legge sull’editoria. Il DDL arriva alla Commissione Cultura della Camera non senza polemiche, anche perché lo stesso Gentiloni ha affermato che "il disegno di legge sull’editoria […] va corretto perchè la norma sulla registrazione dei siti internet non è chiara e lascia spazio a interpretazioni assurde e restrittive".
A quanto pare, il fatto che siano esclusi dalla normativa i blog e tutti i soggetti che non svolgono attività editoriale a livello professionale, è ormai acclarato: il sottosegretario Levi ha recentemente dichiarato che la legge si rivolge agli operatori del mercato dell’editoria, "tutti quelli che professionalmente producono giornali, riviste, libri e dunque esclude, per definizione, i blog o i siti individuali".
Questa precisazione, purtroppo, non è però ancora sufficiente a tranquillizzare gli operatori della stampa online e a far cessare l’allarme. Questo DDL, infatti, attua una parificazione indiscriminata tra le regole della stampa "tradizionale" e le pubblicazioni online, con particolare riguardo alla disciplina della responsabilità per omesso controllo per i direttori dei giornali. Al punto 1 dell’Art. 7 ("Attività editoriale su Internet"), si specifica infatti che "L’iscrizione al Registro degli operatori di comunicazione dei soggetti che svolgono attività editoriale su internet rileva anche ai fini dell’applicazione delle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa." La norma è quantomai imprecisa, ma pare comunque ritenere applicabile la responsabilità per omesso controllo anche ai soggetti che svolgono attività editoriale online.
                                                    Associazione nazionale stampa on-line

28 ottobre 2007
La petizione contro chi vuole imbavagliare l’informazione su Internet

Se non ne sei al corrente, è stato varato un disegno di legge che vorrebbe mettere il bavaglio ad internet, limitando la libertà di espressione dei cittadini e introducendo la registrazione al ROC (Registro Operatori della Comunicazione), e probabilmente anche una internet tax per tutti i blog italiani e per i forum a carattere informativo che sarebbero così assimilati ad organi di stampa, con la responsabilità civile e penale del creatore su tutti i contenuti e anche sui commenti. In questa pagina:
http://www.diggita.it/story.php?title=Salviamo_Internet_e_i_blog_firmiamo_la_petizione_contro_la_legge_Levi-Prodi_e_Obbligo_Iscrizione_Al_ROC
E’ presente l’articolo completo con il decreto legge insieme al link per firmare la petizione online, il video e tutti i link agli interventi piu’ autorevoli del web da Beppe Grillo a Repubblica.
Fermiamoli ora prima che sia troppo tardi, fate girare questa email, diffondila a tutti i tuoi contatti, pubblicala online attraverso siti, blog, forum dobbiamo in ogni modo essere uniti contro questo grave attacco alla democrazia.
                                                                                    

27 ottobre 2007
Nulle le multe elevate con "velox" su auto civetta delle società appaltatrici

Come a molti automobilisti è tristemente noto, molte Amministrazioni comunali sono solite utilizzare apparecchiature autovelox in appalto a ditte fornitrici per la rilevazione della velocità nei propri territori.
Non è raro, infatti, che tali apparecchiature vengano istallate su autovetture non di proprietà dei Comuni, che affidano in appalto il servizio a società terze le quali dovrebbero svolgere solo le operazioni diverse dall’accertamento che spetta, in maniera esclusiva, solo agli Organi di polizia stradale, come il Codice della Strada prevede.
Ai fini della trasparenza e del corretto agire amministrativo, le procedure di rilevazione ed accertamento dovrebbero essere svolte, quindi, dai soli organi deputati a farlo, mentre l’utilizzo improprio di autovetture cosiddette “civetta” di proprietà di società appaltatrici che ospitano a bordo operatori diversi dagli agenti di polizia municipale sembrerebbe un’attività a dir poco impropria e irrispettosa di quelle regole fondamentali dettate dal codice della strada ma ancor più del corretto agire e della trasparenza amministrativa. 
La suindicata prassi a dir poco scorretta, se non illegale, è stata più volte segnalata.
L’ultima nota dell’ANCI, che ha un valore meramente persuasivo, illustra in maniera illuminante le modalità di svolgimento dell’attività di rilevazione con autovelox mediante apparecchiature in appalto e l’entità del corrispettivo da versare alle società appaltatrici, il quale per ovvie ragioni non dovrebbe essere costituito da una percentuale sull’importo delle multe. 
                Giovanni D’Agata – Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore”

25 ottobre 2007
Quanto è urgente il problema dei rifiuti per Todi?

Vorrei ringraziare i capogruppo de “L’Ulivo-per il Partito Democratico” e dello “SDI-MRE-UDEUR per la risposta esaustiva fornita.
Mi hanno permesso di capire, al di là delle schermaglie sulle tempistiche che:
– come richiamato nel punto 3 "è evidente comunque come 5 giorni si debbano ritenere insufficienti alla preparazione di un Consiglio di tale importanza." Il tema del Consiglio meritava una adeguata preparazione (quanto?) vista l’importanza. 
– e come riportato nel punto 4 "è altrettanto evidente che non ricorressero condizioni di urgenza tali da giustificare l’anomalia e la precipitazione nella convocazione stessa". E’ importante ma non urgente.
Quando è urgente un problema vista che il contratto con GeSeNu dovrebbe scadere il 31.12.2007? Come mai un mese fa sembrava cadesse il mondo all’ipotesi di uscire dall’ATO 2? Considerati i tempi necessari per preparare un Consiglio "importante" quando si pensa di affrontare il problema RIFIUTI? Nel 2010?
Visti gli obblighi di legge come e quando pensiamo di raggiungere le percentuali di raccolta differenziata?
Ancora grazie dell’averci detto che il problema rifiuti non è urgente. Questa è la politica del fare……..
                                                                                        Maurizio Pierdomenico

25 ottobre 2007
L’ex consigliere comunale Castrini sul servizio ferroviario

Intervengo in merito alla soppressione dell’ultima corsa Perugia-Terni con partenza dalla Stazione di S. Anna alle ore 20.08, arrivo previsto a Todi alle ore 21.00 circa. “Credo che questa decisione sia di una assurdità incredibile, tanto da gettare nello sconforto più totale molti studenti, che avendo le lezioni fino a tarda ora non sanno come fare ritorno nelle proprie abitazioni. Il problema esiste anche per gli impiegati che facendo il turno di pomeriggio sono costretti a prendere il permesso anzitempo. A mio avviso il problema va affrontato con la massima celerità, altrimenti ritengo che il tutto possa degenerare. Gli altri anni gli studenti che usufruivano di questo treno erano talmente pochi, tanto da indurre la dirigenza Fcu a prendere questa amara decisione. Quest’anno le cose sono cambiate, gli studenti come gli impiegati sono aumentati notevolmente. Poi per concludere questo spinoso problema, voglio evidenziare ancora la soppressione da dicembre del treno diretto per Roma, che transita a Todi alle ore 8.15. arrivo a Roma alle 10.15. Credo fermamente nel buon senso della dirigenza Fcu, sono fiducioso che il tutto si risolva per il verso giusto. Sottolineo come il sottoscritto sia stato in passato, anche in qualità di consigliere comunale, sempre un sostenitore di questo servizio. Per ultimo vorrei far presente l’urgenza di ultimare i lavori all’interno del piazzale antistante la stazione, asfaltando tutta l’area ed inserendo i relativi lampioni, al fine di permettere un migliore collocazione alle circa 120 auto che vi sostano giornalmente. La Stazione di Ponterio tutto questo credo che lo meriti, è l’unica aperta tutto il giorno tanto da far aumentare gli abbonamenti del 20 per cento”.
                                                                           
 Giancarlo Castrini

24 ottobre 2007
"Omicidio" del Consiglio comunale: per Epifani il "giallo continua"

Appassionante e coinvolgente prosegue il giallo sull’”assassinio” del Consiglio comunale del 24 ottobre. I Sinistri negano di essere stati gli autori del misfatto, magiustificano con quattro punti il rinvio.
Motivazioni risibili, considerato che sono oltre tre mesi che si parla dell’argomento. Dunque l’alibi non regge e gli indizi portano sempre più verso Sinistra. Si sono traditi ed anche se non li si sono trovati con la pistola fumante in mano: gli “assassini” sono loro! Il movente? Effettivamente manca! Ma per gli addetti ai lavori ci sono forti sospetti che, questa richiesta di rinvio, sia quasi una ripicca verso i transfughi dai loro ranghi. Volevano mettere in difficoltà il Presidente Pizzichini? Oppure togliere la paternità della richiesta a Caprini e Giorgi? Od ambedue le cose? A me si concretizza il pensiero che stiano attendendo qualche alto parere professionale che li metta in condizione di sapere che pesci pigliare: neanche loro sanno come comportarsi nel merito Se così fosse sarebbe come un delitto d’onore o per legittima difesa. Insomma, avrebbero anche delle attenuanti se avessero il coraggio di dire: “ Siamo stati noi a chiedere il rinvio al Presidente Pizzichini, perché blà, blà, blà.” Chi confessa ha sempre la possibilità di avere una riduzione di pena. Che lo dicano, i capi occulti dei Sinistri, che a volere il rinvio del Consiglio comunale sono stati loro. Bisogna avere l’etica di assumersi le proprie responsabilità.
                                                        Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore Todi

24 ottobre 2007
Io sto con chi vuole rompere certi meccanismi: bravo anche a Filippo Carini

Ho letto con molto interesse la lettera aperta di Filippo Carini e devo esprimere anche a lui la mia solidarietà (come in precedenza alla Sig.ra Breschi) perché è espressione di civile dialogo e trasparenza. Ribadisco che sono molto distante da Forza Italia. Quando ho deciso di appoggiare la candidatura di Maurizio Giannini e la lista Todi Viva l’ho fatto spinto proprio dal desiderio di rompere certi meccanismi partitici. Avevo avvertito la difficoltà a “fare”, a “proporre”, ricavando sempre più spesso la sensazione di essere un “rompi”. Era molto più importante la cultura del “dire” e dell’”agire” al coperto mai in prima persona, del “conservare” il proprio orticello alla faccia del ben comune. Per lo stesso motivo non ho aderito a questo PD dove ho faticato a trovare trasparenza, dialogo. 
Spero che la crescita dell’Italia dei Valori, anche a Todi, possa costituire quell’elemento di richiamo al dialogo, alla legalità, alla moralità, all’etica che purtroppo molti chiamano “antipolitica”
                                                                    
Maurizio Pierdomenico

23 ottobre 2007
Ancora congratulazioni per Mario Epifani: "una vita nella destra"

Vorrei esprimere, attraverso le pagine di questo giornale, le mie più sentite congratulazioni all’amico e collega consigliere Mario Epifani per il prestigioso incarico ricevuto in seno alla Segreteria Nazionale di Fiamma Tricolore. Sono felice perché questa carica è un riconoscimento alla sua carriera politica contraddistinta dall’impegno, dall’onestà e dalla passione dimostrate in tanti anni di militanza nella Destra Tuderte. Buon lavoro Mario.
                                                             
Claudio Ranchicchio – consigliere comunale AN

22 ottobre 2007
Messaggio ai naviganti: trasferitevi alle Isole Cayman

Questa cosa informe e al contempo multiforme che qualcuno si ostina ancora a chiamare "governo" sta pensando di mettere il bavaglio alla libera informazione che fluttua nella rete.
Il 
disegno di legge "Levi-Prodi" è finalizzato essenzalmente a questo: sancire l’obbligatorietà della registrazione al registro ROC dell’Autorità delle Comunicazioni per chiunque abbia un blog, in modo tale da porre limiti pressochè insormontabili a privati, comitati e associazioni civiche nell’uso dello strumento comunicativo più potente ed importante, ovvero internet. 
Nemmeno in Corea del Nord si potrebbe arrivare a tanto. 
Allora cosa abbiamo fatto? Siamo andati nell’area privata del nostro blog e abbiamo modificato il profilo: ora il nostro sito è ufficialmente domicilato alle Isole Cayman e sarà ufficialmente gestito da un nostro amico lì residente della cui identità non siamo tenuti a render conto a nessuno.
Perché anche un indigeno delle Isole Cayman può avere a cuore le problematiche ambientali di Gualdo Cattaneo e gestire un blog che denunci tutte le porcate che vengono fatte sulla testa della gente… c’è forse una legge che lo proibisce?
Oppure lorsignori vogliono isolare il Paese, come il regime birmano?
Levi, questo "Signor Nessuno" come lo ha argutamente definito Grillo, ha fatto male i calcoli: meglio sarebbe mettere fuori legge internet o decablare l’intera penisola. 
Nel frattempo, invitiamo tutti i bloggers a fare come noi, portando i loro blog laddove chi specula sulle nostre vite porta i "liquidi" guadagnati sulla nostra pelle. 
Da "paradiso fiscale " ad "avamposto della libera informazione". 
Comitato per la salvaguardia dell’Ambiente e della Salute Pubblica di Gualdo Cattaneo e Giano dell’Umbria 

22 ottobre 2007
Padoa Schioppa: si fa presto a dire bamboccioni!

"Familismo, male atavico italiano. Colpisce forse anche un integerrimo come il ministro Tommaso Padoa Schioppa. Nell’ultima Finanziaria avrebbe stanziato 50 milioni per la Beic di Milano, la Biblioteca europea dell’informazione e della cultura destinata a sorgere nell’ex scalo di Porta Romana. Ottima idea, se non fosse che l’encomiabile stanziamento coinvolge il presidente della Fondazione per la Beic, il quale altri non è è Antonio Padoa Schioppa, docente di storia del diritto medievale nonchè fratello di Tommaso. Appresa la notizia, il professore è caduto dalle nuvole. "Non ne sapevo nulla. Da mesi ho smesso di fare lobbying per non destare equivoci". Ma l’indomani il finanziamento è svanito, senza spiegazioni".
La notizia è apparsa su "A" nella rubrica "Sottotiro" di Marina Valensise. Unico commento: "si fa presto a dire bamboccioni agli altri".
                                                                                        Sergio Latorella                                                                                                        
22 ottobre 2007
Giorgi applaude Epifani per la sua carriera politica

Mi congratulo pubblicamente con il collega consigliere Mario Epifani per l’incarico politico a cui è stato chiamato a ricoprire a livello nazionale; al tempo stesso formulo i migliori auguri di buon lavoro.
                                                    Mauro Giorgi – consigliere comunale Gruppo Misto Todi

22 ottobre 2007
Aumentano le controversie tra cittadini e compagnie telefoniche

Aumenta vertiginosamente la mole di controversie fra gestori di telefonia sia fissa che mobile ed utenti, in particolar modo privati. 
Secondo alcune segnalazioni sembrerebbe che la Polizia Postale non sia in grado di ricevere le denuncie relative a tali controversie, tanto è grande il numero di privati-cittadini-consumatori che si sono rivolti agli uffici; ed è così considerevole che gli stessi uffici si sono dotati di apposita modulistica per la segnalazione delle questioni all’AGCOM (Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni) e per promuovere il rituale tentativo di conciliazione innanzi al Comitato Regionale per le Comunicazioni (CORECOM) competente, prima d’intraprendere qualsiasi azione giudiziaria, anche in via penale.
Tale tentativo obbligatorio di conciliazione introdotto il 19 aprile 2007 dal nuovo regolamento in tema di procedura per la soluzione delle controversie tra utenti ed operatori di comunicazioni elettroniche, nato allo scopo di favorire la composizione delle liti fra gli utenti che intendano agire in giudizio per la violazione di un proprio diritto, può essere svolto solo dinanzi al Co.Re.Com. (Comitato Regionale per le Comunicazioni) che ha sede solo in alcuni capoluoghi di regione e nella Provincia Autonoma di Trento, mentre, ad oggi, in Italia mancano gli uffici periferici che rendano più agevole per i privati cittadini la possibilità di tentare la conciliazione (obbligatoria). 
La distanza fra la sede regionale dei CORECOM ed i privati cittadini specie nelle grandi regioni ha quindi snaturato la funzione semplificatoria della procedura, che mirava in via principale a facilitare la composizione preventiva delle liti fra utenti e grandi aziende di telefonia fissa o mobile ed evitare i gravosi costi e le lungaggini dell’azione in giudizio, che prima poteva quantomeno essere spiegata direttamente innanzi alla vicina Autorità Giudiziaria competente per territorio.
Per queste ragioni e per tentare di comporre il naturale squilibrio tra le posizioni dominanti assunte dalle grandi società di telefonia avvantaggiate da questa nuova situazione e gli utenti–consumatori, pare opportuno un intervento dell’AGCOM, al quale abbiamo rivolto un appello, affinché provveda con un’apposita delibera alla creazione di uffici periferici su base provinciale per la promozione del tentativo obbligatorio di conciliazione oggi previsto innanzi ai CORECOM.
                            Giovanni D’Agata –  Componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore”

21 ottobre 2007
Colpe bipartisan per la morte di quell’uomo

Vorrei puntualizzare alcune cose visto che, quando si parla di morte, il proprio pensiero è meglio che non venga equivocato, o magari utilizzato per riciclare le solite accuse contro chi la pensa diversamente.
Il suicidio di quel povero uomo, che rende bene il senso tragico della società contemporanea, mi ha fatto pensare molto. Le mie, caro Gervasi, non sono lacrime di coccodrillo per dare addosso agli avversari.
Ho sottolineato, come causa non secondaria di questo terribile fatto, la mancanza di un vero sistema di ammortizzatori sociali. Qui le colpe sono assolutamente bipartisan: infatti non sono stati varati né durante la precedente legislatura (rendendo così incompiuta la Legge Biagi) né durante questo anno e mezzo di Governo Prodi.
Chi ha mai detto che Prodi sia responsabile di questo suicido? Ho cercato di evidenziare però una sua grande colpa politica: quella di tutelare i garantiti e di abbandonare a sé stessi i giovani e i poco garantiti. Il pacchetto welfare parla chiaro: stiamo 10 a 1. Un regalino alla sinistra comunista, che il giorno lotta e la notte governa.
Paolo non si è mai domandato se forse la nostra generazione riuscirà ad andare mai in pensione?
Spero che accetti questa domanda, anche se posta da un estremista di centro, erede della più subdola tradizione cossighiana, come è il sottoscritto.
                                                                                                            Umberto Magni

20 ottobre 2007
Un uomo che muore così meriterebbe più "silenzio"…

Un uomo che muore impiccandosi sul luogo nel quale lavora è la tragica metafora della società in cui viviamo. Di fronte ad un grido muto eppure così assordante dovremmo fare tutti un passo indietro, fermarsi, pensare. Restare in silenzio. Dovremmo mettere radicalmente, integralmente in discussione l’esistente, tanto a livello collettivo quanto individuale. 
Perchè quello che c’è intorno a noi oggi è disumano, perchè l’umanità che c’è dentro di noi è costretta a tacere, e a lasciare attivo solo l’automa/animale che lotta per la sopravvivenza, pronto a sacrificare se stesso fino all’esaurimento e pronto a sbranare i propri simili che insidiano il poco, più spesso niente, che ha. Abbiamo sostituito la vita con il sostentamento, e i mezzi (il lavoro, il denaro) sono diventiati l’unico fine, perchè oltre il lavoro e il denaro non c’è tempo, non c’è respiro.
Abbiamo sostituito il mercato alle relazioni umane, la compravendita allo scambio affettivo, il contratto televisivo al patto sociale. L’equilibrio precario costruito sopra questo movimento frenetico eppure apparente, sopra questo correre da qualche parte senza sapere dove, questo equilibrio che è così fragile per ognuno di noi anche se non ce ne accorgiamo perchè ci hanno tappato gli occhi e le orecchie, questo equilibrio fittizio qualche volta si rompe. Tutto precipita, e un uomo che, semplicemente, non ce la fa più, si uccide.
Questa è la condizione in cui TUTTI NOI viviamo, costantemente. Ed è nauseante che qualcuno provi, con un po’  di retorica e una lacrima facile, a sfruttare tutto questo per attaccare la parte politica che gli è avversa. E’ offensivo collegare una morte, della quale l’umanità intera è responsabile, a quello che fa il governo Prodi. La politica (questa politica) è qualcosa di immensamente meschino di fronte alla morte di un uomo che è tutti gli uomini.
Chi milita poi in una forza politica che predica ormai da tredici anni l’imprenditorializzazione della vita farebbe bene a tacere. E a guardare la morte in silenzio, con il rispetto sacro (umanamente sacro) che le è dovuto.
                                                                                    
Paolo Gervasi

20 ottobre 2007
Caro Pepi… a proposito di Giorgi, Todiviva e Italia dei Valori

Egregio Signor Pepi, scrivo a titolo personale in merito al suo intervento circa le dimissioni di Giorgi per esprimere il dissenso su alcuni passaggi. 
Come mai i “molti” non hanno pensato di chiedere allo stesso Giorgi spiegazioni della scelta? In merito al fatto che l’IDV si sia posto come avversario non mi risulta; primo perché non era presente secondo perché la lista che sosteneva (TodiViva) era una lista civica che non si è posta contro nessuno ma ha “proposto” del suo. Anche attribuire all’IDV colpe di una sconfitta mi sembra esagerato e se il Suo riferimento è a TodiViva la ringrazio (come candidato) della considerazione. 
Cerchi di essere felice della mancata elezione di un rappresentante di TodiViva (o come dice Lei di IDV perché penso confonda le due cose) in quanto sicuramente sarebbe stata persona critica, pensante, propositiva e molto poco accomodante. 
E’ proprio sicuro che il signor Giorgi non sia più vicino alla gente? Le persone che hanno creduto il “lui” continueranno a crederci. Non è la poltrona che fa l’uomo. Non capisco, inoltre, da cosa deriva la paura manifestata; dal “ricatto” (espressione infelice) o dalla capacità di far valere le proprie idee? 
                                                                        
Maurizio Pierdomenico

19 ottobre 2007
Disabili di tutta Italia uniamoci!

Il M.E.D.A. indice una protesta nazionale pacifica a Roma il 27-10-07 a Piazza SS. Apostoli alle ore 10; protestiamo contro le esigue pensioni d’invalidità, ed invitiamo tutte le associazioni dei disabili ad unirsi alla protesta.
Vi preghiamo cortesemente di divulgare questa piccola informazione, sarebbe una grande cortesia per chi non ha la voce di poter dire che non si può assolutamente vivere con pochi euro al mese ed esser costretti ad elemosinare. L’equazione è ormai questa: "invalido civile + disoccupato = persone alla fame. 
Vi invitiamo dunque, pensionati, a raccolta per protestare contro la vostra misera pensione, non vogliamo l’elemosina, ma la dignità di poter vivere tutti in maniera decente. 
                                                                           Francesco Ferrara                                                      

19 ottobre 2007
Non la penso come la Breschi, ma mi batto perchè la Breschi possa parlare

L’intervento di Primieri mi porta ad alcune considerazioni. 
Nello specifico non comprendo il passaggio: “Riteniamo pertanto opportuno, se non altro per evitare ai lettori il tedio di una eventuale terza pubblicazione …” Cosa è una minaccia? La Breschi ha scoperto qualche nervetto? Chi ha detto che sarebbe tedioso conoscere un punto di vista diverso? Lasci giudicare ai lettori se ciò che scrive la Breschi è tedioso o meno. Cosi come penso abbia diritto di scrivere quante volte lo desideri e mi auguro che ci siano sempre testate disponibili e LIBERE di accettare commenti di tutti.
Un elemento più generale mi porta a constatare che, cosi come è avvenuto nelle primarie del PD, si parla sempre ed esclusivamente di numeri e poco di contenuti. Ciò che le stanno dicendo è: “Cara Breschi con 34 iscritti dove crede di andare?” Le idee, la partecipazione sono sempre sbandierate e poco considerate se non supportate da iscritti. Cosi come è sempre più viste con “disturbo” posizioni critiche e non conformi con gli apparati. Pur essendo molto lontano dal “pensiero” di Forza Italia esprimo la mia solidarietà alla Sig.ra Breschi affinchè possa mantenere la possibilità di esprimere le sue critiche e divergenze.
                                                                        Maurizio Pierdomenico


18 ottobre 2007
Lettera aperta a Pepi sulla richiesta di dimissioni a Giorgi

Caro Marco Pepi, alle comunali di solito si vota la persona e non il partito, chi ha votato GIORGI ha scelto lui non l’ULIVO e penso che se avesse partecipato ad altre liste i voti che ha preso li avrebbe comunque confermati. 
Per uno buono che avevete a sinistra adesso perchè ha deciso, in Consiglio, di votare di testa sua lo volete "far fuori"? Veramente, con voi di sinistra, uno deve essere per forza ROSSO perchè se è ROSE’ è un eversivo; poi voi parlate di bavagli che vi mette la destra? Non è la destra a metterli ma ve li mettete da soli. Che dovete far rientrare il grande compagno escluso? (Getulio) 
Penso che fate rimpiangere i voti che vi hanno dato i vostri "sostenitori".
                                                                            Federico Bocchini

18 ottobre 2007
Un’altra morte bianca: non è stato schiacciato da una gru ma dai debiti

È tragico, ma siamo abituati a sentir parlare di "morti bianche", di morti sul lavoro. Un bollettino di guerra con il quale l’Italia deve fare i conti ogni anno. Questa volta peró, l’operaio morto non è stato schiacciato da una gru o da un carico pendente. È morto schiacciato dai debiti. Stavolta non sono mancate regole o dotazioni di sicurezza, ad uccidere è stata la mancanza di ammortizzatori sociali. Se vogliamo, la mancanza di una speranza. Padre di un bambino di sei anni, assunto con contratto a tempo indeterminato, grazie al suo stipendio ed a quello da precaria della moglie è sempre riuscito a fare fronte agli impegni finanziari. Primo tra i quali il mutuo per l’appartamento nella palazzina dove abitano i suoceri. Sogni e speranze normali, in un paese normale. Il licenziamento della moglie, rimasta poi disoccupata, ha infranto questi sogni. Intanto, con l’accordo sul welfare il governo stanza per i pensionati di oggi 10 volte le risorse destinate ai giovani. La sinistra radicale ringrazia, i lavoratori un pó meno.
                                                                                                    Umberto Magni

18 ottobre 2007
Il Partito Democratico nasce con 7 rappresentanti della Sinistra Giovanile

A nome di tutta la Sinistra giovanile esprimo grande soddisfazione per il risultato raggiunto dai compagni e dalle compagne nelle primarie di domenica scorsa. Nell’assemblea costituente regionale, infatti, troveranno posto ben 7 rappresentanti della Sinistra giovanile (3 ragazze e 4 ragazzi), ovvero l’8% della platea. Un risultato importante e, per certi versi, inaspettato che, sommato alla presenza di un nostro compagno nell’assemblea nazionale, ci attribuisce grandi responsabilità. Gli 81mila umbri che hanno partecipato al voto chiedono al Partito democratico l’inizio di una nuova stagione politica e, ovviamente, ai noi giovani consegnano un ruolo di primo piano. 
Nella costituente metteremo tutto il nostro impegno e cercheremo di dare il nostro contributo sulla scorta dell’esperienza che la nostra organizzazione ha messo insieme in questi anni. Voglia di rompere gli schemi, di riformare la politica rinnovandola nella proposta, nei programmi e nei gruppi dirigenti, ridare slancio a una visione più passionale dell’impegno politico. Questo porteremo nel Pd umbro. 
Ovviamente, il nostro primo obiettivo (anche e soprattutto a livello nazionale) è quello di dotare il Pd di un’organizzazione generazionale capace di parlare con i giovani attraverso i giovani e di diventare una palestra politica per i tanti ragazzi e ragazze che hanno dimostrato di credere in questo progetto. Lo è stato la FGCI per il Partito comunista, lo è ancora la Sinistra giovanile per i DS. Un grande partito di massa, legato alla società e strutturato nel territorio e tra i cittadini non può fare a meno di avere un’organizzazione generazionale.
Un ringraziamento particolare, inoltre, va al gruppo dirigente dei Democratici di Sinistra che in questi anni ha saputo credere e investire nei giovani, li ha fatti crescere dando loro spazio in organismi importanti di partito e, in quest’ultima fase, ci ha dato anche la possibilità di contribuire con le nostre forze al progetto Pd, scommettendo su una nostra robusta presenza nelle liste prima e nell’assemblea poi. Un grazie, in particolare, va al compagno Fabrizio Bracco che, con un gesto di estrema generosità e di grande fiducia politica dei nostri confronti, ha voluto lasciare il suo posto in assemblea a un nostro compagno.
                                                   
 Roberto Vicaretti – Segretario regionale Sinistra giovanile dell’Umbria

17 ottobre 2007
Io ignobile? Voi cattocomunisti rancorosi!

Ignobili sarete voi che avete stilato il documento dei DS (PD). Poiché è chiaro che vi riferite (vedi lettera pubblicata sotto) alla mia legittima azione politica, tesa a portare allo scoperto i vostri clientelari metodi amministrativi, sia del Comune sia degli Enti, non posso tacitamente accettare la definizione di ignobile che mi volete "appioppare". Non sarete più dell’Ulivo o della Margherita, ma restate sempre gli stessi: dei cattocomunisti rancorosi, ai quali non piace essere contraddetti, né controllati. Ignobile è il vostro atteggiamento a fronte dell’espletamento delle proprie funzioni di un consigliere comunale. Non mi sono mai permesso di offendere nessuno, usando termini così inappropriati, come chi ha redatto questo documento. Se ignobiltà significa scoprire i vostri altarini, sappiate che ho appena cominciato. 
                                            Mario Epifani – consigliere comunale di Fiamma Tricolore

17 ottobre 2007
I Ds di Todi ringraziano Ferracchiati e festeggiano l’ingresso nel Pd 

Ringraziamo i tantissimi cittadini di Todi che hanno partecipato domenica scorsa alle primarie del Partito Democratico, regalandoci uno straordinario segno di partecipazione e di incoraggiamento. Queste persone ci hanno detto che vogliono essere coinvolte nelle decisioni, che vogliono partecipare, che nella nostra città c’è ancora voglia di fare politica a sinistra. Un tesoro straordinario quello ragalatoci dai cittadini, che chi guiderà il Pd non dovrà disperdere. Sarà nostro compito portare la voce di ogni singolo elettore nel nuovo soggetto politico, per creare un Partito nuovo, nei metodi e nelle persone, aperto e vicino ai cittadini, veramente Democratico. 
Vogliamo ringraziare i vecchi simpatizzanti e i tanti giovani che per settimane hanno lavorato all’organizzazione di questo evento, e i volontari, anche qui giovani e meno giovani, che dalle 7 della mattina fino alle 10 della sera di domenica hanno assicurato con la loro presenza la riuscita di un evento di democrazia straodinario, unico in Europa. Vedere militanti di lunga data lavorare accanto ai ventenni per un progetto comune, per una nuova pagina di storia, è stata una dimostrazione di vitalità impressionante.
Un ringraziamento particolare ci sia permesso di esprimerlo a Paolo Ferracchiati, che ha gestito il partito nella difficile fase della transizione, dalle elezioni amministrative alle primarie: l’ignobile campagna cui è stato sottoposto in queste settimane non può scalfire il valore morale e politico della sua persona, nè la trasparenza e l’onestà con le quali ha ricoperto ogni incarico politico ed istituzionale.
Con la nostra storia entriamo nel Partito Democratico, ci entriamo da sinistra, ci entriamo più forti!
                                                            Coordinamento Democratici di Sinistra – Todi

16 ottobre 2007
A Todi è tempo di cose concrete e di tornare a parlare con la gente

Vorrei inserirmi nell’aspro dibattito che sulle colonne di "tamtam" si è sviluppato nelle ultime settimane tra consiglieri comunali, segretari di partito ed ex candidati.
L’esito delle ultime elezioni comunali ha prodotto una situazione impensabile: chi era all’opposizione da 50 anni è andato al governo della città e chi da sempre aveva le leve del potere è passato nei banchi dell’opposizione. Siamo sinceri: è un evento che ha meravigliato tutti, gli elettori che avevano scordato di avere tanto potere nelle loro mani, ma anche i candidati di destra, speranzosi ma incattiviti da decenni di logorante opposizione, e di sinistra preoccupati ma già protesi a indicare i nomi dei futuri assessori.
Bene, anche Todi è entrata nel novero delle città dove vige la democrazia dell’alternanza. Viva la democrazia.
Ho voluto fare questa premessa per catapultare i nostri politici nella vera fase politica in cui viviamo, quella post-elettorale. Basta insinuazioni, colpi bassi, accuse, delegittimazioni reciproche, le elezioni sono finite. Vi invito a fare un salto di qualità, smettetela di parlare di voi stessi e iniziate a discutere di fatti concreti, di scelte che hanno a che fare con la vita di tutti i giorni della nostra città. 
Nel dibattito su queste colonne gli interventi dei consiglieri Perni e Marchetti mi hanno colpito per la pacatezza e la voglia di ragionare al di là delle differenze politiche. Prendiamo esempio da loro, il reciproco rispetto è una virtù e se a volte la lingua corre più veloce del pensiero vi sono sempre le pubbliche scuse che rendono più grande chi le porge specialmente se siede sul seggio più alto. 
Vediamo alcuni fatti concreti.
1. Il sindaco Ruggiano ha lanciato una serie di iniziative per rilanciare l’attività turistica tuderte, organizzando incontri con operatori e l’iniziativa Agriturismi a porte aperte. Sono azioni apprezzabili che vanno nel senso della valorizzazione del nostro patrimonio artistico, naturalistico, ambientale e che permettono di mettere in mostra i prodotti della nostra terra come delle attività artigianali. Al sindaco chiedo di sviluppare una proposta organica in questo campo confrontandola con gli operatori del settore. All’opposizione chiedo cosa ne pensa e cosa farebbe per rilanciare lo sviluppo turistico? 
2. Guardando il sito di Epifani mi ha colpito il rendering dei Giardini Oberdan: trovo la proposta interessante anche se credo siano più urgenti interventi nel Parco della Rocca. Discutiamone.
3. Contratto di Quartiere di Ponte Rio: a che punto siamo e quando inizieranno i lavori?
Se la politica, di destra o di sinistra che sia, vuole essere capita deve tornare a parlare con la gente con semplicità e trasparenza di fatti concreti facendo capire le diverse opinioni.
                                                                          
  Eros Giorgio Modolo

16 ottobre
Caro Giorgi, dimettiti, te lo chiede il segretario della tua ex sezione

Carissimo Mauro, con te, in questi ultimi mesi, ho condiviso e discusso su tutti i problemi organizzativi e politici: dalla costituzione della sezione di Ponte Rio Pian di Porto, alla rappresentatività nell’Unione Comunale, alle primarie, ai congressi, alla partecipazione come volontari alla Festa dell’Unità Nazionale, alla costituzione delle liste, alle aspettative elettorali, alle elezioni, al ballottaggio, alla sconfitta, al primo Consiglio, alle nomine dei consiglieri alle Comunità Montane, alla costituzione del gruppo misto. 
Ora però voglio esprimere tutta la mia amarezza per il tuo preannunciato ingresso nell’Italia dei valori, ingresso che coincide con la nascita di questo soggetto politico nuovo “Il PD” in cui ci siamo subito riconosciuti per le idee, per i modi in cui è nato. 
Ho sempre compreso il tuo stato d’animo nei giorni passati,quando dicevi “La situazione è figlia di sbagli passati dovuti a persone che hanno gestito il partito come se fosse una cosa loro”. Ora però tu sei diventato il problema per tutte quelle persone che hanno voluto, accordandoti la loro fiducia, eleggerti a consigliere della città di Todi. Non puoi dire di essergli comunque vicino; tutti coloro che hanno dato a te la loro preferenza, l’hanno fatto con la convinzione di eleggere un consigliere appartenente al gruppo dell’ulivo e non all’Italia dei Valori. Sono stati in molti a chiedermi una spiegazione al tuo comportamento, alle tue azioni; ho sempre cercato di rassicurare tutti perché credevo che dal gruppo misto da te creato all’ingresso nel partito democratico sarebbe stato realizzabile, breve.
Sei entrato in un partito che alle ultime elezioni amministrative non ha voluto condividere il nostro programma, le nostre iniziative, il nostro operato, che tu invece, nel bene e nel male, hai sempre appoggiato. E’ stato un partito che si è posto, in ogni momento della campagna elettorale, come un avversario, non un alleato e forse questo è stato anche uno dei motivi che ha portato tutta la coalizione del centrosinistra a una bruciante sconfitta.
Vorrei ricordarti che a Todi i cittadini non hanno voluto che l’Italia dei Valori avesse un proprio rappresentante in Consiglio comunale ed è qui che nasce la contraddizione. Hai sempre sostenuto con fermezza e convinzione che la politica deve essere vicina ai cittadini, che deve dare voce ai problemi della gente, per ora, con il tuo operato la politica cittadina si è allontanata da tutti quelli che credevano in te, nelle tue idee, e che ti hanno voluto in consiglio comunale.
Pertanto, come segretario della sezione politica di Pian di Porto Ponte Rio Pian di San Martino a cui tu sei iscritto, ti chiedo di rassegnare le dimissioni da consigliere comunale dell’Ulivo, in quanto gruppo in cui, a quanto pare, non ti riconosci più.
Permettimi poi una considerazione sul tuo improvviso passaggio all’Italia dei Valori arrivato in un momento, quanto mai difficile per la politica della nostra città. E’ evidente da ciò che accade anche e soprattutto, nella politica nazionale come un governo che si regge sull’appoggio dei partiti politici più piccoli, appartenenti alla sinistra più o meno radicale, sia profondamente instabile. Spesso si rischia che le forze politiche più grandi debbano subire quasi un “ricatto” per poter garantire a tutti i cittadini un governo forte e per poter raggiungere traguardi importanti che altrimenti sarebbero impossibile da realizzare. 
Spero che a Todi ciò non accada, spero che per te tutto ciò non valga perché su questo, come amico, conto. 
                                                                                     Marco Pepi – segretario sezione Ds

15 ottobre 2007
In merito alla visita a Todi del presidente del Paraguay Oscar Nicanor Duarte
Il presidente del Paraguay Duarte visita la nostra città: gradito a Todi, sgradito in patria. Lascio spazio alle parole del vescovo Fernando Lugo, il quale ha scosso la scena politica locale un anno fa guidando una grande manifestazione contro il governo del presidente Oscar Nicanor Duarte, ha scomodato la stampa che ha preso ad attaccarlo come «il Chavez paraguayano» e il natale scorso ha sfidato il Vaticano abbandonando la vita religiosa per poter competere alle presidenziali. Tutti i sondaggi lo danno favorito per le elezioni del prossimo anno. 

“Questo posto è un paradiso per cinquecento famiglie circondate da milioni di miserabili. Io voglio cambiare tutto questo, ma potrebbero uccidermi”
I fantasmi della dittatura volano ancora sul Paraguay 18 anni dopo la caduta di Alfredo Stroessner. Come in Cile con i nostalgici di Pinochet, in questo paese conficcato nel cuore del Sudamerica continuano a vivere i figli dello stroessnerismo (1954-1989), il regime che accolse i gerarchi nazisti in fuga negli anni Cinquanta e che poi si sottomise a Washington per gestire, insieme alle altre dittature regionali, la desaparicion di migliaia di dissidenti politici. Si chiamava Operazione Condor
Negli ultimi mesi una spietata quanto ridicola campagna del partito Colorodo e del presidente Oscar Nicanor Duarte, cerca di fermare questo esperimento di democrazia partecipata in Paraguay, dopo 37 di dittatura e 17 anni di democradura (democrazia + dittatura come chiamano qui la transizione) cercando di sbarrare il cammino di Lugo verso l’elezione alla presidenza della Repubblica, ma i movimenti sociali paraguaiani i moderati del Partito liberale che sostiene la sua candidatura fino a settori progressisti della Chiesa cattolica, lo impediranno. 
Per Fernando Lugo, l’attuale presidente Oscar Nicanor Duarte, molto legato ai potenti coloni tedeschi, sotto accusa per le arbitrarietà commesse ai danni dei campesinos, gestisce molto bene la sua agenda mediatica. E’ un giornalista, pronuncia discorsi che interessano all’estero, però noi che viviamo in Paraguay sappiamo che la sua teoria e la sua pratica vanno per linee separate. E’ il personaggio politico che ha il più alto tasso di rifiuto.
“Il nostro Paese vive uno dei suoi momenti più critici, afferma Lugo. I dati statistici del Mercosur ci dicono che il Paraguay ha un tasso di povertà simile ai Paesi dell’africa equatoriale. Il popolo vuole un cambio, non ne può più di morire per stupide malattie come il dengue che il governo per inettitudine ha sottovalutato falsificando anche le statistiche. Non vuole essere costretta a dover emigrare all’estero per mantenere le proprie famiglie. Non vuole più essere ucciso dai grandi proprietari terrieri o dalla polizia perché chiede un minimo di equità sociale. Non ne può più di una giustizia totalmente dipendente dal potere politico della cupola colorada, che da 65 anni governa nella totale impunità. Io lavoro per costruire un programma politico convincente che metta ai primi posti questioni come una crescita equa in un Paese dove 500 famiglie vivono nel lusso, circondati da una mare di povertà, una giustizia giusta e indipendente, e un processo di verità e riconciliazione. Per noi la questione della giustizia è centrale poiché senza giustizia aumenterà l’emigrazione, diminuiranno sempre più gli investitori stranieri che non hanno più fiducia del sistema Paese, e peggioreranno le condizioni economiche della popolazione in un Paese diviso che rischia un processo di decomposizione del tessuto sociale, a me interessa unire forze diverse”.
                                                                                                           
Carlo Zoccoli

14 ottobre 2007
Perchè tutti quei ritardi per il cimitero di San Venanzo?

I consiglieri della Casa delle Libertà di San Venanzo hanno inviato al sindaco, in data 11.10.07, una risentita interrogazione a risposta scritta, relativa ai lavori di ampliamento del civico cimitero di San Venanzo. 
Il motivo che ha spinto i consiglieri della “Lista civica per il Cambiamento” a presentare questo atto è quello di sensibilizzare l’Amministrazione a intervenire per porre fine alla lungaggine della realizzazione di un’opera molto a cuore dei cittadini. Per la minoranza è inammissibile accettare una tempistica di circa dieci anni per l’ampliamento del civico cimitero, quando già da tempi remoti era manifesta la necessità della sua estensione per carenza di loculi. 
Incomprensibile rimane che i lavori si siano “arenati” solo appena dopo lo sterro del terreno, quando le adempienze burocratiche e giuridiche risultano espletate, gli anticipi per le costruzioni delle edicole sono state già da tempo “prontamente” incassate, il “fastidioso” palo dell’ENEL è stato spostato, le condizioni climatiche permettevano ampiamente l’esecuzione della costruzione. 
Tutte le condizione erano pertanto ottimali per l’esecuzione dei lavori e questo improvviso arresto appare quanto mai inspiegabile nelle “normali” amministrazioni.
                                                            I consiglieri della “Lista Civica per il Cambiamento”

13 ottobre 2007
In bocca a lupo a Giorgi e al partito del fare

Vorrei rivolgere un augurio di buon lavoro a Mauro Giorgi oltre che a condividere la sua scelta.
Alle parole di Leoluca Orlando, alle quali spero si dia un seguito veramente concreto vorrei aggiungere quelle di Antonio Di Pietro.
"Ci vuole la costruzione di un dialogo su temi concreti. Qual è la ragione per cui noi, ogni volta che gli altri propongono qualcosa che può andare bene dobbiamo dire di no? E’ veramente una logica che il cittadino comune non sopporta più, la logica del veto che serve solo a dimostrare che l’altro non è capace di fare qualcosa. Ma al cittadino non importa di chi è la colpa, ma che si risolvano i problemi.
Il partito del fare si costruisce attraverso un dialogo con coloro che sono nelle istituzioni. Questo è il primo impegno dell’Italia dei Valori, e non è una cosa che abbiamo inventato noi."
                                                                            
Maurizio Pierdomenico


13 ottobre 2007
Ringrazio per la satira: chissà che non faccia ritrovare il sorriso e la parola a qualcuno

Sono particolarmente compiaciuto di essere stato oggetto del volantino satirico pubblicato su questo portale perché finalmente ha interrotto, spero non per breve tempo, il continuo stillicidio bipartisan nei confronti dei partiti e soprattutto l’accanimento verso le persone con toni effettivamente fuori di ogni logica e morale politica. 
Non sono ovviamente soddisfatto per me ma perché tutto questo rappresenta un segnale che giudico particolarmente positivo in quanto fortunatamente c’è ancora chi utilizza la satira e la goliardia per sdrammatizzare situazioni divenute artatamente davvero penose. 
Credo che tutti dobbiamo trovare la giusta tranquillità, quella tranquillità che necessariamente deve prendere il posto della presunzione, dell’arroganza e della cattiveria. Chi non la pensa alla stessa maniera va comunque ascoltato e non sentito, perché una cosa è ascoltare un’altra è sentire. Chi ascolta ha la capacità di capire, chi sente no. 
Quindi onore al “Maestro” che ha voluto così, forse senza voler provocare questo effetto positivo, sdrammatizzare situazioni e condizioni che stanno facendo scivolare sempre più in basso i modi ed i metodi della politica tuderte. 
Almeno servisse a qualcosa ritrovare un po’ di serenità, soprattutto in quanti da un po’ di tempo non sembrano avere più il sorriso e le parole (le hanno mai avute?) e sono crudi in volto, d’altra parte si dovranno rassegnare che esistono cittadini che la pensano in maniera diversa da loro. D’altronde se la tornata elettorale ha avuto il risultato che ha avuto e la “gente di sinistra” ha preferito dare un forte segnale, sicuramente senza sapere di darlo così evidente e nonostante tutto ancora colpevolmente disatteso, non credo che questo debba per forza di cose intralciare il cammino di qualsiasi città, tanto più di Todi, perché comunque si deve andare avanti e non fossilizzarsi su prese di posizioni intransigenti e pretestuose le cui finalità si dicono essere rivolte unicamente all’azzeramento dell’attuale Consiglio comunale.
                                                      
Mauro Giorgi – consigliere comunale Todi

12 ottobre 2007
Senza chiarezza il centrosinistra di Todi non ripartirà mai: via da tutti gli incarichi!

Dalla lettura del comunicato stampa diffuso dai partiti che compongono il centrosinistra tuderte, sembra finalmente farsi avanti un tentativo di ricomporre quello che è il composito mondo dell’opposizione al Sindaco Ruggiano. In questa situazione però ritengo siano legittime alcune riflessioni:
1. Con quale spirito le forze politiche del centrosinistra, che hanno determinato l’attuale situazione, intendono confrontarsi con i propri elettori? Saranno disponibili ad un mea culpa o ancora una volta vorranno spiegarci che la colpa è di chissà chi?
2. Nel comunicato che dovrebbe ridare slancio all’opposizione si continua a mettere in cattiva luce l’operato di due consiglieri che hanno deciso di votare in maniera difforme dai diktat dell’Ulivo, non sarebbe forse il caso di finirla con le polemiche? Visto che tra l’altro in questo momento non mi sembra che qualcuno possa dare lezioni a qualcun altro.
3. Se si vuole veramente ripartire, a mio avviso tutti devono fare un passo indietro e rimettersi in discussione, ecco perché ritengo necessario che se si vuole veramente coinvolgere il proprio elettorato in un percorso politico lo si debba fare con uno spirito critico, senza tentare di giustificare l’ingiustificabile e individuando chiaramente su chi grava gran parte delle responsabilità della sconfitta. Solo dopo tale percorso tutti insieme, compresi i responsabili si potrà riprendere il cammino in comune.
4. Infine ritengo necessario politicamente, anche per non dare spazio a speculazioni da parte del centro destra che tutti gli eletti del centro sinistra in Enti (tipo Etab e Veralli Cortesi) diano le dimissioni così come ha tardivamente fatto Paolo Ferracchiati.
5. Concludo con un sfogo….. è ora che i “compagni dei DS” quelli storici!!! per intenderci abbassino la cresta e la smettano di pensare che chi non si allinea al loro pensiero sia un loro avversario, i tempi del centralismo democratico sono finiti da un pezzo e in molti hanno le capacità, le competenze e permettetemi di dire l’intelligenza, per analizzare autonomamente la situazione senza il bisogno di seguire Professori o Maestre!!!
Solo su queste basi, e riportando al centro del dibattito la nostra città e il ruolo dei cittadini, il centro sinistra potrà riprendere un cammino politico che sarà certamente difficile e tortuoso, non voglio dettare condizioni, ma se si lavorerà con lo spirito che ho cercato di descrivere potrete contare(qualora lo vogliate) sul mio contributo. Ripartiamo da Todi! 
                                                                                                      
 Valerio Natili

12 ottobre 2007
E io metto i puntini sulle "i" del consigliere Romina Perni!

Anche io di solito tendo a mantenere un tono calmo e pacato. E’ proprio ciò, guarda caso, che mi porta a mettere i puntini sulle i sulle dichiarazioni del consigliere dell’Ulivo Romina Perni, della quale ho la massima stima sia umana che politica, a quanto sembra poco ricambiata. Me ne farò una ragione, sarò più attento nelle prossime occasioni ad esprimermi sulla sua persona.
1) Il consigliere Perni non può negare che il centrosinistra abbia assunto ultimamente un atteggiamento vittimista. La tendenza a considerarsi gli unici paladini della democrazia, vessati dal tiranno e dal “tribunale del popolo della Fiamma Tricolore”, è sotto gli occhi di tutti e rappresenta un falso costruito ad arte. Io l’8 Ottobre ho visto un confronto di idee aspro, duro, che ha delineato nettamente il diverso profilo delle due coalizioni che si confrontano. Non ho sentito queste terribili offese personali, ho assistito invece ad un godibile spettacolo comico quando il consigliere Cappelletti, dopo l’esternazione del Sindaco e l’applauso del pubblico, ha chiesto l’intervento della Polizia Municipale per sgombrare l’aula consiliare.
2) La Perni ha travisato leggermente il mio pensiero. A me va benissimo che l’opposizione svolga il suo ruolo, ci mancherebbe altro (non vorrei che anche lei mi scambiasse per sporco fascista), sarei anzi molto preoccupato se succedesse il contrario. Ho solamente espresso più di un dubbio sull’atteggiamento assai poco costruttivo e livoroso tenuto da gran parte del centrosinistra fino ad ora, perché incapace di elaborare il lutto elettorale. So bene che la democrazia funziona così, non deve essere lei ad insegnarmelo. Certo è che quando è Mario Epifani ad aprire certi cassetti, le cose cambiano…
3) L’emendamento del centrosinistra era a doppio taglio. Lo si voleva far passare per migliorativo, in realtà si configurava come una vera e propria riscrittura del bilancio, magari con qualche favorino agli amici di sempre. Noi, cara Romina, da qui ai prossimi anni, cercheremo di fare gli interessi generali dei cittadini, e siamo parti al contributo di tutti. Al bene dei propri militanti e dei propri amici hanno provveduto i nove anni di scorsa amministrazione. Quella strada, ti assicuro, non la seguiremo proprio.
4) Ultimamente mi sono accorto che devo stare un più attento alle parole che uso, ma certo che non riesco proprio a comprendere cosa intenda la Perni per post-populista e post-demagogico. A me sembra che la demagogia e il populismo coabitino a destra come a sinistra. Comunque io mi batto, nel mio piccolo, per un centrodestra moderato con contenuti seri e credibili. Te lo assicuro, cara Romina, con il sorriso sulle labbra.
                                                                                            Umberto Magni – Forza Italia Todi

12 ottobre 2007
Alla ricerca della verità: intervento del capogruppo di AN Stefano Marchetti
Da: "non mi lascerò intimidire dal sindaco Ruggiano"
"Il centrodestra ha invece politicizzato la questione, negando la legittimità di modifiche apportate dal Consiglio alla proposta di giunta, minacciando le dimissioni del Sindaco. E’ bene che i cittadini sappiano che non c’era nessun collegamento tra il voto sul bilancio e le sorti della legislatura, qualunque fosse stato l’esito della votazione , persino se non si fosse approvato l’atto. Se ad ogni discussione , si minacciano le dimissioni, vuol dire che si vuole mettere il bavaglio al Consiglio e al centrosinistra."
                                                    Rita Petrazzoli – consigliere comunale L’Ulivo Todi
Da: "Il centrodestra è demagogico e populista e Ruggiano abusa del suo ruolo" 
"Non sono convinta che nessuno voglia “silenziare il centrosinistra”: se l’ostruzionismo non va bene, l’opposizione nuda e cruda neanche, l’opposizione propositiva nemmeno (perché il centrodestra è subito pronto a bluffare facendo finta di volersi dimettere e minacciando per questo l’opposizione)… cosa rimane? Il mutismo, che poco si confà alla democrazia dove invece è il dialogo, la “parola” a dover prevalere."
                                                     Romina Perni – consigliere comunale L’Ulivo 

Vorrei citare questi due brani, ripresi dalle lettere alla redazione pubblicate in questi ultimi giorni, per fare una breve analisi su un aspetto che francamente mi riesce difficile da comprendere.
Non entro nel merito della vicenda che ha scatenato tutte queste reazioni, ognuno ha la sua opinione, spesso condizionata dall’appartenenza politica, ognuno è libero di giudicare i fatti avvenuti come meglio crede e sulla scorta di ciò che conosce.
Quello che non comprendo è il riferimento ricorrente al fatto che il Sindaco e il centrodestra minaccerebbero le dimissioni per mettere il bavaglio e per ricattare il centrosinistra.
Io penso che a parti invertite, (con il Dott. Servoli al posto di Ruggiano e il centrodestra con la maggioranza consiliare), nel caso il sindaco si dimettesse noi del centrodestra faremmo una grande festa e ci prepareremo alla nuova sfida elettorale sicuri di battersi per la vittoria. 
Perchè per il centrosinistra questa eventualità è una minaccia? 
Forse perchè hanno il timore che un confronto elettorale in questo momento sarebbe fatale alle sorti del centrosinistra tuderte? Francamente sono fatti loro.
Io, come ho detto in Consiglio, sono convinto che se una Giunta non ha la maggioranza per sostenere le proprie scelte di politica economica debba rimettere il proprio mandato nelle mani degli elettori.
Condividere delle scelte non significa rinunciare alle proprie idee solo per stare su di una poltrona per qualche mese in più, non è per questa ragione che ci siamo battuti in campagna elettorale.
Il nostro sogno, il nostro obbiettivo è stato ed è quello di tracciare una nuova strada per Todi, se questo non è possibile tanto vale tornare a casa, con la coscienza a posto e senza avere il rimpianto per non averci provato fino in fondo.Nessuno pretende che il centrosinistra non faccia opposizione, ci mancherebbe, ma nessuno può cercare di imporci delle scelte e poi piangere se non ci riesce.
Vorrei ricordarvi che Antonino Ruggiano è stato eletto dalla gente di Todi, dalla maggioranza degli elettori e a questi deve rispondere, forse per i Consiglieri del centrosinistra questo è demagogia e populismo, per noi è coerenza. Tutto questo con la convinzione di lavorare negli interessi di Todi e di tutti i tuderti, senza pensare di favorire una parte a discapito dell’altra.
                                                        Stefano Marchetti – Capogruppo di Alleanza Nazionale
11 ottobre 2007
Il centrodestra è demagogico e populista e Ruggiano abusa del suo ruolo

Di solito tendo a mantenere un tono calmo e pacato ma alcune ultime dichiarazioni (in particolare quelle di Umberto Magni) mi spingono a mettere i puntini sulle i.
1. Nessuno piagnocula e fa la vittima per le ossa rotte in Consiglio comunale, casomai protesta per un atteggiamento poco consono al ruolo istituzionale che viene svolto. Il massimo consesso civico deve essere luogo di confronto e di discussione, di scambio di idee e non, come l’8 ottobre scorso, di attacchi personali, offese e quant’altro. Soprattutto se ad avere certo toni e a fare affermazioni infelici è il Sindaco in persona, che ha abusato del proprio ruolo (che lo tutela, in quanto nessuno può fargli niente nello svolgimento delle proprie funzioni…) per offendere un consigliere comunale. Non ha “giustamente svolto una considerazione”, ha offeso una persona con un tono che si addice più ad una discussione da bar neanche tanto piacevole che ad una riunione di Consiglio. 
2. L’opposizione non vuole “dettare legge” in Consiglio comunale: fà soltanto il suo dovere di opposizione, portando degli emendamenti, se lo ritiene opportuno, facendo interpellanze e interrogazioni, richiedendo atti, presentando mozioni. Se questo lavoro non va bene, mi dispiace: la democrazia funziona così. Se il centro-destra non è pronto a ricevere domande, attacchi e a mettere la propria idea di bene della città in discussione, in un confronto-scontro diretto con il centro-sinistra, mi dispiace ancora: la democrazia funziona così. Non sono convinta che nessuno voglia “silenziare il centrosinistra”: se l’ostruzionismo non va bene, l’opposizione nuda e cruda neanche, l’opposizione propositiva nemmeno (perché il centrodestra è subito pronto a bluffare facendo finta di volersi dimettere e minacciando per questo l’opposizione)… cosa rimane? Il mutismo, che poco si confà alla democrazia dove invece è il dialogo, la “parola” a dover prevalere.
3. Il centrodestra è chiaramente legittimato a governare… lo sarebbe stato anche se fosse passato l’emendamento del centrosinistra. Oppure si può governare solo se a “dettare legge” è il centrodestra? L’opposizione è ragionevole e funziona solo se accetta senza dire nulla le proposte del centrodestra? Forse ho capito quale sia l’idea di bene della città che viene proposto… unidirezionale e riservato ai militanti e simpatizzanti di una parte soltanto.
4. La stessa speranza in un centrosinistra postideologico (termine che comunque non adoro perché ambiguo e usurato tanto quanto quello di “ideologia”) la rigiro nei confronti di un centrodestra post-demagogico e post-populista, che non pensi solo ad attrarre consensi tramite la simpatia e la spavalderia, ma che sappia creare perlomeno un programma d’intenti definito e con contenuti veri e seri. Lo dico anche io tranquillamente, con il sorriso sulle labbra!
   
                                                                               
  Romina Perni – consigliere comunale L’Ulivo

11 ottobre 2007
Che c’entrano le offese del sindaco Ruggiano con le "quote rosa"?

Se il sindaco Ruggiano ha effettivamente offeso un consigliere (non c’ero, quindi non ho sentito le parole "incriminate"), credo sia giusto che chieda scusa. E questo deve valere sempre e per tutti.
Io credo che l’offesa, la sua gravità, sia più nella sensibilità di chi la riceve che nelle intenzioni di chi la fa. Se il sindaco avesse detto le stesse cose al cosiddetto ET, quello probabilmente lo avrebbe ringraziato per aver comunque parlato di lui.
Quindi dobbiamo il massimo rispetto verso la sensibilità ferita di un consigliere, anche come persona. Se qualcuno soffre per le nostre parole, c’è comunque qualcosa di cui rammaricarsi.
Con qualche precisazione.
1) Se le stesse cose che dice il sindaco si sentono quotidianamente nei bar o per strada, perchè nessuno si offende?
2) Cosa c’entrano le quote rosa? Io credo che dire a qualcuno che è un nullafacente sia gravissimo in se stesso, indipendentemente dal sesso dell’offeso. Perchè cercare di sollevare il classico polverone, ricordandosi solo ora che esiste un serio e reale problema che andrebbe affrontato alla radice? Le donne, di qualsiasi schieramento, dovrebbero combattere unite contro un sistema che permette solo a poche di loro di impegnarsi attivamente. E se si scoprisse che queste poche sono in prevalenza dipendenti pubblici, il problema sarebbe ancora più grave e meriterebbe ben altro impegno che una frase di circostanza di tanto in tanto.
                                                                                                       
 Maurizio Giannini

11 ottobre 2007
A Todi il centrosinistra degli "zombie parlanti" si faccia una ragione della sconfitta

Leggendo le ultime lettere degli esponenti diessini, comparse sulla rubrica “Lettere e Interventi”, ho potuto finalmente rendermi conto del loro livello di disperazione e di ridicolaggine.
Parlano di offese, di delegittimazioni, di attacchi personali, di ricatti. Se a pronunciare queste parole è addirittura una persona che ha un importante ruolo in Consiglio Comunale, la questione si fa molto, ma molto, seria. E non è serio fare la vittima e piagnucolare perché si esce con le ossa rotte dal Consiglio stesso.
Il sindaco non ha rivolto nessuna accusa particolare, ha solamente, e giustamente, svolto una considerazione, che, lo si voglia o no, corrisponde a verità.
In questi mesi si è comportato in maniera cristallina, cercando sempre di costruire un percorso comune con l’opposizione. Gran parte di essa, fuori di senno per aver perso la comoda poltroncina di assessore, gli ha sbattuto la porta in faccia. Non si pretenderà mica che sia l’opposizione ha dettare legge in Consiglio comunale! Se ne facciano una ragione della loro sconfitta.
Non vorranno essere loro a scrivere il bilancio spero, magari favorendo la costruzione di un nuovo centro COOP.
Finiamola poi con la storia del fascista e degli attacchi in questo ambito. Non parlino di ricatti, ne va della loro dignità. Ricordiamoci piuttosto delle telefonate misteriose durante la campagna elettorale. Chi le faceva, cari campagni e care compagne diessine?
Nessuno vuole silenziare l’opposizione, è che purtroppo i compagni non hanno ancora capito che anche il centrodestra (non la destra, Dott.ssa Petrazzoli) è legittimato a governare. Non siamo figli di un dio minore.
E’ il centrosinistra che dimostra la pochezza dei suoi argomenti politici, perché negli ultimi anni non ne ha mai avuti, visto che era al potere solo per soddisfare i propri appetiti personali.
E’ il centrosinistra che si è voluto consapevolmente suicidare, andando ancora dietro ad una oligarchia partitica livorosa e arrogante, che i cittadini tuderti non sopportano più.
Do un consiglio ai supporter del centrodestra: lasciamoli da soli, lasciamoli strillare, lasciamoli sfogare, lasciamoli piagnucolare, lasciamoli soli nella loro ridicolaggine e nella loro arroganza.
E’ la fine che meritano, perché di questo passo si estingueranno. Ci ricorderemo solamente dei danni che hanno procurato alla nostra città.
Ho una speranza: che possa finalmente nascere un centrosinistra post-ideologico, che seppellisca certi sistemi di potere. L’impegno della Perni, di Rossini, di Alvi per il PD mi sembra una cosa molto positiva. Degli zombie parlanti di questi giorni ci siamo stufati. Uno di loro si è finalmente dimesso stamattina. Speriamo sia solo il primo…
Ultima nota per la Petrazzoli: rivolgere l’accusa di misoginia politica nei confronti del centrodestra (non destra!) è vergognoso. Testimonia però una cosa: quanto gli esponenti di centrosinistra siano scollegati dalla realtà che li circonda. Lo dico tranquillamente, con il sorriso sulle labbra.
                                                                                                Umberto Magni – Forza Italia Todi

11 ottobre 2007
Alla Petrazzoli dico che ognuno raccoglie quello che semina

Carissimo consigliere Rita Petrazzoli, sarebbe il caso di dargli una chiusa con queste accuse di imbavagliamenti "fascisti", se lei come la vecchia giunta eravate stati corretti e trasparenti con i cittadini tuderti,a quest’ora eravate voi a governare dinuovo questa citta, e se non ci siete un motivo ci sarà non crede? I cittadini erano stufi di voi e della vostra oligarchia e che in 10 lunghi anni non avete fatto nulla tranne il marciapiede di Cappuccini e quell’ascensore a Porta Romana che non servirà a nulla dato che l’ospedale sarà chiuso.
Una cosa "semi buona" è l’ascensore di Porta Orvietana, ma sarebbe stato più giusto investire in scale mobili, dato che quando l’ ascensore è fermo il parcheggio non serve a nulla, almeno le scale mobili anche se ferme avebbero portaqto comunque ai giardinetti.
Ma le frazioni le avete lasciate nell’oblio, avete fatto poco per la città e nulla per le frazioni, solo quella mega "bagianata" dei circuiti del paesaggio, che se avesse dato a me tutti quei soldi i sentieri ve li imbrecciavo pure. 
Ancora meglio il vostro consenso è stato declassato per le lottizzazioni dei pollai e di piccoli orti facendo incazzare sia i proprietari degli stessi che si trovavano a pagare l’ICI su una cosa che non vi avevano chiesto, sia i proprietari di lotti che si trovavano svalutati gli stessi per un surplus di aree edificabbili, tutto questo per appianare i vostri conti che facevano acqua da tutte le parti. Ci sarebbero molte altre cose da dire ma tanto è inutile parlarne perchè tanto negate sempre l’evidenza.
Quindi basta con questi moralismi, ognuno raccoglie quello che semina.
                                                                                                                    Federico Bocchini

11 ottobre 2007
Veramente qualcuno ha pensato che il centrosinistra avrebbe fatto cadere Ruggiano?

Dopo l’ultimo Consiglio comunale stiamo assistendo ad una rappresentazione che passa con improvvise accelerazioni dal dramma alla farsa. Si annunciano notti dei lunghi coltelli in casa socialista, ma poi si scopre che erano i soliti coltelli da bistecca. Si profilano miracoli in casa DS ( un muto che torna, per aiutare i ciechi). Si parla di tradimenti, quando in piazza i soliti ben informati giurano che tutto era già deciso ad agosto.
Mi permettete di riproporre un commento che avevo fatto a caldo alcuni giorni fa, sul forum dedicato ai cento giorni?
Ma veramente qualcuno pensava che il centrosinistra avrebbe fatto cadere la Giunta Ruggiano? E’ vero che hanno perso le elezioni sbagliando tutto e dividendosi fino alla rissa, ma non esageriamo nel considerarli degli sprovveduti. Sapevano bene di non avere alcuna possibilità di recupero in elezioni a breve termine, non avendo pronto alcun candidato vincente. Ne avrebbero avuti di spendibili ed apprezzabili (specie tra i giovani), ma non vincenti. E quindi, da politici navigati, hanno fatto la sceneggiata, sapendo bene che sarebbero stati loro i più strenui sostenitori della maggioranza zoppa. Ma non avrebbero potuto spiegare ai fedeli e ai romantici, che per fortuna albergano in ogni schieramento, che la politica è anche inciucio (non a caso il primo ad usare l’espressione fu D’Alema). 
E allora, da veri marpioni, hanno fatto sì che l’ingrato compito fosse svolto dal "traditore" di turno. E’ facile ora, anzi vedrete che sarà lo sport più popolare in area DS, crocifiggere Giorgi, che ha avuto la sfortuna di defilarsi proprio nel momento in cui, se non ci fosse stato lui, l’avrebbero dovuto inventare. Rinnovo l’invito già fatto più volte al Sindaco Ruggiano. Per il bene della città sarebbe molto meglio tornare a votare, perché solo così si potrebbe sperare in un vero cambiamento: il centrodestra rivincerebbe alla grande, ma il vero risultato importante sarebbe avviare la definitiva resa dei conti nel Centrosinistra, che per la gran parte è sano e meritevole di governare, ma è ancora ostaggio di vecchi schemi e vecchi potentati, apparentemente inamovibili, per i quali due sconfitte di seguito non sarebbero sopportabili.
                                                                                            Maurizio Giannini (Associazione Todi Viva)

10 ottobre 2007
Ruggiano ha perso il "sorriso sulle labbra" e smesso i panni del "buono" (che gli stavano stretti)

Intendiamo esprimere tutto la nostra solidarietà, personale e politica, al consigliere Rita Petrazzoli, per il becero e violento attacco cui è stata sottoposta nell’ultima seduta del consiglio comunale.
Il sindaco ha finalmente smesso i panni del "buono" (che a dir la verità gli stavano abbastanza stretti!) nei quali era anche poco credibile, per mostrare il suo lato più volgare e intimidatorio. Così lo vogliono i suoi alleati, che si sono affrettati a sostenerlo anche in occasione delle altrettanto gravi esternazioni dei giorni scorsi contro Ferracchiati.
Sono certamente sintomi della pochezza dei suoi argomenti politici: non riuscendo a rispondere alla Petrazzoli nel merito delle sue critiche, preferisce rispondere con gli insulti, peraltro applauditi dalla claque.
Ora che il "sorriso sulle labbra" non esiste più, pensa forse il sindaco di eliminare così i suoi avversari? Con le offese e le minacce?! Vuole togliere ai consiglieri il diritto di controllare e vigilare sull’operato dell’amministrazione?
Se Ruggiano ha presente cos’è la democrazia, dovrebbe sapere che la maggioranza governa e l’opposizione controlla!
La correttezza e l’educazione vogliono che il Sindaco presenti pubbliche scuse per le parole di lunedì: in ogni caso, siamo certi che il consigliere Petrazzoli vorrà e dovrà continuare a svolgere il compito che le è stato assegnato dai cittadini, e forte dell’esperienza amministrativa continuerà a farlo al meglio. Così come lo stesso faranno i consiglieri del centrosinistra (quelli veri!), anche e soprattutto se questo non dovesse andare bene a Ruggiano!"
                                                                                Sinistra Giovanile Todi-Massa Martana

10 ottobre 2007
Attacchi personali e insolenze: questi sono i metodi di governo di Ruggiano

Il limpido e coerente comportamento dei consiglieri dell’Ulivo,dei Repubblicani Europei e di Rifondazione Comunista a confronto con le minacce, i ricatti, gli insulti e le manovre sotterranee del centrodestra merita il nostro apprezzamento.
Ai 9 consiglieri del centrosinistra che con spirito propositivo, alternativo al centrodestra, hanno sostenuto con determinazione la discussione sui punti riguardanti il bilancio va anche la nostra piena solidarietà umana e politica, in particolare a coloro che sono stati oggetto di attacchi personali, insolenze e malevolenze da parte del sindaco e di alcuni assessori e consiglieri della destra. Questo è ormai il clima e questi sono i nuovi metodi “democratici” di governo!!
Per una valutazione complessiva della situazione, i Ds chiederanno un incontro urgente a tutte le altre forze politiche della coalizione.
                                                                                                        Democratici di sinistra – Todi

10 ottobre 2007
I socialisti non si smentiscono mai!

Beh, un partito che si rispetti non poteva che espellere Floriano Pizzichini. Invece, con rocambolesche torsioni, cercano come sempre di salvare il salvabile ed il salvabile è: non farsi sfuggire una fetta di torta. Nel mio Partito volevano cacciarmi senza aver fatto nulla, mentre loro perdonano il “tradimento”, inghiottendo un grosso rospo, come questo degli ultimi avvenimenti politici. 
Io spero che Pizzichini non cada nel loro trabocchetto e che la scelta fatta con ponderazione e responsabilità, prosegua ad essere funzionale al bene cittadino. Loro, gli onnipotenti, che ricattando comunisti e democristiani, hanno, di fatto, gestito il potere amministrativo a Todi per tutti i trascorsi sessant’anni. 
Loro, i maggior responsabili del degrado della città, del depauperamento dei beni degli Enti assistenziali, del nepotismo istituzionalizzato, della morte del nostro ospedale, parlano d’autonomia tra partiti ed eletti, pensando a ben altro. Loro, che hanno avuto sempre le mani intrufolate (basta guardare come sono incallite e non per lavoro) nelle presidenze, negli assessorati, nella fallimentare Camevat ed hanno avuto “fior di sindaci e vicesindaci”, con il risultato che è sotto gli occhi di tutti i cittadini. E’ ora di dire basta ai: Buconi, Pipistrelli, Costanzi, Provenzani e compagni socialisti vari! 
Auspico che il pilatesco comunicato, con il quale tentano di ammorbidire Pizzichini, quando vorrebbero “mangiarselo vivo”, si ritorca loro contro. Questo è il solito atteggiamento dei socialisti tuderti: non si smentiscono mai! Per la mia esperienza, devo dire che è la prima volta che vedo un socialista (Pizzichini) il quale, invece di usare lo stomaco ha usato il cervello. 
                                                                    Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore

10 ottobre 2007
Il consigliere comunale Petrazzoli: "non mi lascerò intimidire dal sindaco Ruggiano

Questioni di stile, di correttezza politica ed istituzionale oltre che di buona educazione richiederebbero che un sindaco non si lasciasse andare ad attacchi personali nei confronti di consiglieri comunali o cittadini. Così non è purtroppo nella nostra città, dove l’attuale sindaco continua ad insolentire, offendere e delegittimare chi, come me, non la pensa come lui e svolge, con coerenza e passione civile, il proprio ruolo di consigliere di opposizione, alternativo alla destra.
Le sue insinuazioni sulla mia professione, sulle modalità in cui la svolgo non mi toccano, anche perché non spetta né a lui né al tribunale del popolo della Fiamma tricolore esprimere valutazioni.
Io svolgo il mio ruolo di consigliere comunale nel rispetto dei regolamenti e delle leggi, impegnando il mio tempo libero dal lavoro, informandomi e documentandomi, in piena lealtà e collaborazione con gli altri colleghi della coalizione di centrosinistra e nell’esclusivo interesse dei cittadini. Non utilizzo per partecipare alle sedute delle commissioni e del Consiglio o per l’attività di documentazione né l’orario d’ufficio, né certificati medici.
Continuerò a svolgere il mio compito di consigliere comunale in coerenza con il mandato ricevuto dagli elettori, rigettando ricatti e senza alcuna concessione all’inciucio, al trasformismo o al “voltagabbanismo” (che giudico politicamente immorali).
Nelle sedute del Consiglio comunale dedicate alla verifica degli equilibri di bilancio , il centrosinistra ha presentato pochi emendamenti tendenti ad incrementare i fondi per la cultura, l’assistenza agli anziani, per opere nelle frazioni mantenendo gli equilibri di bilancio. Il centrodestra ha invece politicizzato la questione, negando la legittimità di modifiche apportate dal Consiglio alla proposta di giunta, minacciando le dimissioni del Sindaco. E’ bene che i cittadini sappiano che non c’era nessun collegamento tra il voto sul bilancio e le sorti della legislatura, qualunque fosse stato l’esito della votazione , persino se non si fosse approvato l’atto. Se ad ogni discussione , si minacciano le dimissioni, vuol dire che si vuole mettere il bavaglio al Consiglio e al centrosinistra. Alla faccia della democrazia!! A questo ricatto reagirò sempre, perché non accetto i ricatti né la pretesa del sindaco di condizionare l’azione della coalizione di centro-sinistra che, secondo lui, ha solo tre possibilità: adeguarsi, inciuciare o tacere. Io difenderò, invece, il diritto di critica, di controllo e di proposta alternativa che spetta a chi è stato eletto sulla base di un programma alternativo a quello della destra, confortata anche dagli attestati di stima e di solidarietà ricevuti in queste ore da tanti cittadini, anche di destra.
Concludo con una punta ulteriore di amarezza: ho il sospetto che alla base degli attacchi personali alla mia persona ci sia, oltre all’arroganza e alla prepotenza, anche un esplicito attacco all’impegno politico delle donne, non a caso del tutto assenti tra i banchi della destra.
                                                                            Rita Petrazzoli – consigliere comunale L’Ulivo Todi

10 ottobre 2007
Messa si, Messa no, è questo il vero problema???

Mi sento chiamato in causa per quanto riguarda il dibattito, le critiche e le questioni che si sono susseguite nei giorni scorsi, in merito all’evento organizzato per l’inizio dell’anno scolastico, scrivo in qualità di responsabile dei giovani dell’Azione Cattolica di Todi e della nostra Diocesi. L’A.C. lascia liberi i propri membri di schierarsi con il partito che secondo la loro coscienza ritengono il più idoneo, pur invitandoli a rispettare i principi fondamentali della fede cristiana. 
Vista la nostra esperienza ecclesiale nell’organizzare giornate, manifestazioni, feste ed altri tipi di eventi per i giovani e i ragazzi, sono stato chiamato dal consigliere Ranchicchio, ideatore e promotore della festa, per organizzare a livello logistico la giornata in questione, coordinando un gruppo di volontari proveniente da varie parrocchie del comune. Ho accettato di buon grado l’incarico perchè l’idea di festeggiare S. Francesco d’Assisi insieme a tutte le scuole ed inaugurare per l’occasione l’anno scolastico mi è subito piaciuta. 
L’evento è andato molto bene sul piano organizzativo, in considerazione del fatto che non si sono verificati ne incidenti ne malesseri, questo perchè la situazione è stata sempre tutta sotto controllo. Sono stato soddisfatto anche dal punto di vista dei contenuti, che hanno rispettato la prassi dell’evento, forse fatta eccezione per l’inno d’Italia (anche se vi ricordo che siamo italiani), sottolineo a riguardo la forte e significativa catechesi del nostro Vescovo Giovanni Scanavino sul rapporto giovani e scuola. 
Ribadisco il fatto che non è stata fatta alcun tipo di discriminazione religiosa, avendo comunicato esplicitamente alle scuole la libertà di far partecipare o meno i ragazzi alla S. Messa. In virtù del buon esito dell’evento, faccio presente, non per vantarmi tutt’altro, che il sottoscritto ha ricevuto anche i complimenti per l’organizzazione da parte di molti insegnanti, presidi e dall’amministrazione
comunale. 
Sicuramente in alcuni aspetti deve essere rivisto ma non bocciato, primo fra tutti il luogo, che deve essere più grande e sicuro e a tal proposito parlando con i sacerdoti che si sono occupati della liturgia e sono rimasti molto contenti del tutto, si è pensato che sarebbe bello poterlo ripetere anche nei prossimi anni,
magari in piazza del popolo, meteorologia permettendo, allestendo un bel palco. 
Ribadisco ancora il fatto che il sottoscritto non si schiera e non si è mai schierato su nessun fronte politico, ripudiando in maniera categorica gli estremismi, detto ciò il mio pensiero è di un semplice e comune cittadino cristiano cattolico che rispetta a pieno i pensieri etici e religiosi altrui ma che pretende altresì il rispetto della propria religione!
Concludo con una riflessione generale che mi tocca profondamente e non nascondo sdegno ed amarezza, viviamo in una cittadina piccola come Todi, che può offrire tanto e niente, finiamola con tutti questi attacchi, discriminazioni, etichettature, strumentalizzazioni varie e critiche gratuite di ogni genere, sono veramente ridicoli e senza senso, cerchiamo piuttosto di collaborare un pò tutti insieme, dando magari un giudizio più oggettivo sulle iniziative che si attuano, senza guardare sempre le cose sotto un’ottica partitica. 
Bisogna essere più oggettivi e giusti, se una persona cerca di fare qualcosa di buono, cerchiamo di darle una mano e sostenerla, non andiamo sempre contro a tutti in tutto, altrimenti staremo sempre a ripetere le solite frasi: "ma Todi, che città è?? Non c’è mai niente, la piazza è sempre vuota, non nasce mai niente, che tristezza!! Non si organizza mai una festa od una sagra che veramente sia degna del nome della nostra storica cittadina!". La colpa, cari signori, mettiamocelo bene in testa, è solo e soltanto la nostra, io
personalmente mi sono stufato di sentire sempre queste lamentele, non so voi?? E allora via, diamoci da fare un pò tutti, rimbocchiamoci le maniche e lavoriamo tutti per il bene della nostra città, infondo che cosa abbiamo noi di meno rispetto ad altre realtà locali??Anzi!! 
Soprattutto mi rivolgo ai giovani ed invito, in tal senso, i responsabili dei gruppi giovanili di sinistra e di destra ad incontrarsi ed a costituire un forum unico fra i giovani, che veramente rispetti le esigenze di tutti, lo so non sarà facile, ma vi assicuro che non è nemmeno impossibile. Dico ciò perchè conosco tutti i ragazzi di entrambi gli schieramenti e so con certezza che c’è gente davvero in gamba. Per questo bisogna cercare di convogliare tutte le forze insieme per il vero bene comune.
Queste sono solo parole, ma spero con tutto il cuore che almeno non siano state spese inutilmente, bisogna solo avere tutti un pò più d’umiltà e d’Amore fraterno, come d’altronde il Nostro Patrono San Francesco predicava sempre! 
                                                                                                                    Fulvio Boschi – Azione Cattolica Todi

9 ottobre 2007
Il centrosinistra di Todi è ormai al "lumicino"

Ieri, come avevo previsto, è stata una nuova giornata da ricordare negli annali della vita politica di Todi. Così come fu sancito dall’elettorato a maggio, il Consiglio comunale ha definitivamente confermato che il centrosinistra è ormai al lumicino. 
La sinistra è crollata davanti alla determinazione del sindaco Ruggiano e delle forze consiliari del centrodestra. Una disfatta che ha un senso politico rilevante sia per Todi sia per tutta la regione umbra. Non hanno neanche saputo reggere alla sconfitta onorevolmente e la dimostrazione è stata quando il pubblico, accorso numeroso in Consiglio comunale, ha applaudito fragorosamente il sindaco che replicava alla Petrazzoli. In questo frangente, scompostamente, hanno protestato chiedendo che il presidente allontanasse il pubblico ed invocando l’intervento della Polizia municipale. Comportamento emblematico, che la dice lunga sulla situazione nella quale versano. 
Devo dare atto al presidente Pizzichini ed al consigliere Giorgi della loro sofferta assunzione di responsabilità. Di fronte all’eventualità della caduta della Giunta Ruggiano e conseguente commissariamento del Comune, hanno fatto una scelta, prescindendo dall’accusa mossa da Sinistra di tradimento, confermando che le persone che hanno a cuore il bene di Todi agiscono senza vincoli ideologici e di partito. 
Onore a questi due componenti il Consiglio comunale, sui quali il sindaco e la Giunta possono fare affidamento nel compito amministrativo che l’aspetta per i prossimi anni. 
                                                                         Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolore

8 ottobre 2007
Ferracchiati: non sono neppure segretario dei Ds

Prendo atto ancora una volta della personalizzazione della politica in risposta ad osservazioni di natura amministrativa di una forza politica. Nei DS non ricopro l’incarico di segretario, nè sono in corsa per quello del Partito Democratico, dopo il 14 ottobre.
Il mandato del cda dell’Etab scade fra nemmeno due mesi, nei quali il sindaco può attivare le procedure previste dal regolamento votato di recente dal Consiglio comunale, senza bisogno di epurazioni o senza creare vuoti di gestione. 
Comunque rifletterò, insieme agli altri componenti del CDA, sull’invito del Sindaco. Resta l’amarezza per una campagna continua di attacco alla mia persona che non trova giustificazione nei fatti.
                                                                                        Paolo Ferracchiati

8 ottobre 2007
Lo stipendio del presidente dell’Etab è la metà!

Il sottoscritto, Paolo Ferracchiati, in relazione a quanto contenuto in una recente dichiarazione del sindaco di Todi, tiene a precisare che come presidente dell’Etab "La Consolazione" prende 590 euro al mese. Questo per tranquillità di tutti, in special modo di coloro che verranno, per non farli restare delusi.
                                                                                        
Paolo Ferracchiati

8 ottobre 2007
Solidarietà al sindaco Ruggiano: da lui il segnale che tutti attendevamo

Finalmente il sindaco di Todi si è rassegnato al fatto che con questa sinistra non si può collaborare; infatti essa è troppo ancorata alle poltrone di ogni Ente o Istituzione cittadina, che ritiene proprie per grazia ricevuta ed alle quali non riesce a disabituarsi. Ogni forma di apparente collaborazione da parte della sinistra nasconde, al contrario, insidie e trappole tese solo ai propri interessi di parte e non agli interessi cittadini. 
La risposta del Sindaco sugli attacchi ricevuti è il segnale che tutti attendevamo perchè arriva alla vigilia di un Consiglio comunale molto importante e ci rassicura sul fatto che in tema di Bilancio la sinistra dovrà cessare di pretendere di predisporlo come se avesse vinto le elezioni. Sarò monotono, perché l’ho già detto in passato, ma la sinistra non ha ancora capito che è all’opposizione; mai si è visto che una Giunta Comunale debba amministrare con un Bilancio impostogli dalla parte avversa perdente: l’arroganza non ha veramente limiti. Complimenti al Sindaco e pieno sostegno alla sua presa di posizione, invitandolo a proseguire su questa strada perché è l’unica consentitaGli da un’opposizione comunale così distruttiva e convinta di poter decidere su tutto come se fosse ancora al governo della città.
Un solo consiglio: quando le componenti di questa sinistra dominata dai DS diventano esagerate nelle loro esternazioni, il Sindaco minacci ogni volta di ritornare alle elezioni, perché è l’unica cosa della quale hanno effettivamente il terrore, consapevoli della sonora sconfitta a cui andrebbero incontro (mi sembra che questa minaccia sia una sorta di parola magica che li riporta, anche se per un breve lasso di tempo, nel proprio legittimo ambito istituzionale).
                                                                                Gianluca Alvi – Portavoce di Todi de La Destra

7 ottobre 2007
Messa sì, messa no e moschea=terrorismo

Non so se è più deprimente o disgustoso vedere e sentire serie di commenti populisti e semplicistici sulla questione messa-si messa-no per l’inaugurazione dell’anno scolastico. Le associazioni moschea=terrorismo sono simili a quelle parrochia=pedofili, cioè sono o strumentali o da ignoranti. Mi chiedo quante volte le persone che si mostrano così sicure nel parlare del rischio islamico siano entrate in contatto con quel mondo oltre a quanto necessario per affittare in nero a prezzi gonfiati una catapecchia al centro storico. O se magari le loro deduzioni nascono dall’attenta "lettura" del TG4. Forse sarebbe davvero da augurarsi l’apertura delle temute fumerie d’oppio, così in attesa di festeggiare anche a Todi il Pork Day con il Pork Calderoli si potrebbe ingannare l’attesa; e visto che l’uso di oppio riduce i freni inibitori magari riesce anche a ridurre i pregiudizi…
L’Italia è sì un Paese a maggioranza cattolica (almeno sulla carta) ma per fortuna è un paese LAICO così come l’Unione Europea. Questo significa che tutti siamo liberi di seguire e professare la religione o la non religione che vogliamo, tutti tranne lo Stato che non dovrebbe professarne alcuna. Allora ben venga la messa di inizio anno dedicata agli studenti, come anche la messa di Natale, di Pasqua e di San Fortunato, ma rigorosamente al di fuori delle attività scolastiche, magari organizzata dalle Istituzioni Cattoliche e non da scuole e Comune. Organizzata la domenica o il pomeriggio ed aperta a tutti, dove se uno non vuole partecipare (sia questo un alunno, un genitore o un insegnante) non deve sentirsi per questo discriminato o diverso. 
E ben venga anche l’inaugurazione dell’anno scolastico da parte del Comune, servisse a riavvicinare i giovani alle Istituzioni… ma con contenuti diversi dall’Inno nazionale (se l’inno è quello che serve a stimolare l’interesse dei giovani per il Paese allora meglio portare un calciatore la prossima volta) e magari con una partecipazione più attiva da parte dei ragazzi e degli insegnanti, questa volta relegati al ruolo platea a supporto del "capo della città" in stile "scuola del Regno".
                                                                                                                        Dario Papale

7 ottobre 2007
Todi deve ripartire cacciando i politicanti attaccati alla poltrona

Credo che l’unica persona che si merita un non classificabile è proprio il Dott. Paolo Ferracchiati, per la sua arroganza, che in questi giorni ha raggiunto dei livelli impensabili.
Il suo partito si è reso protagonista di una clamorosa sconfitta elettorale, eppure sembra che ciò non sia bastato. Pensa ancora di dettare legge lui, come se gli elettori non avessero sanzionato la gestione amministrativa sua e dei sui mediocri compagni di partito. Mediocri in tutto, specialmente sul piano della correttezza e del fair play con l’avversario, ma assai furbi nell’occupare poltrone e nel farle fruttare, offrendo favori e posti di lavoro ai propri tesserati, agli amici e agli amici degli amici. 
Dovrebbe rispondere invece, il Presidente dell’ETAB, su quanto denaro pubblico (regionale, statale e della Comunità Europea) è entrato in cassa e quanti immobili sono stati alienati nell’arco degli ultimi decenni, come diceva Mario Epifani.
Sentire una persona che parla di correttezza amministrativa, quando fa da più di dieci anni il bello e il cattivo tempo grazie ad una poltrona gentilmente concessa per meriti politici, non sicuramente per criteri di competenza, è vergognoso.
Basta con i funzionari di partito che fanno esclusivamente gli interessi della propria parte politica (percependo anche delle indennità di 1254,00 euro mensili) e che se ne fregano degli interessi generali dei cittadini tuderti.
Il centrodestra si faccia finalmente promotore di un radicale rinnovamento della macchina amministrativa comunale. Con ciò non intendo l’epurazione di chicchessia, ma una scelta trasparente e meritocratica.
Todi deve ripartire, e i politicanti attaccati alla poltrona bisogna lasciarli a casa.
                                                            Umberto Magni – coordinamento comunale Forza Italia Todi

7 ottobre 2007
Ho ritrovato il mio sindaco: fuori subito Ferracchiati e poi Marconi

Ho ritrovato il mio sindaco. Quello per cui ho svolto una dura campagna elettorale. Bravo Antonino! Non hai preso 1.900 voti in più dell’avversario per tenere la testa china. Non abbiamo vinto per soggiacere ai ricatti, più o meno velati, dei Sinistri. Era ora che si alzasse la testa e di far prevalere le nostre idee ed attuare il nostro progetto politico. Siamo noi che abbiamo avuto il consenso dei cittadini e sono invece loro ad essere stati puniti dagli stessi. Quando ho affermato che sono del parere di non lasciare, in politica, i nemici feriti dietro le spalle, era un invito agli amici del Centrodestra a non abbassare la guardia. Se potessero, loro, ci annienterebbero. Abbiamo un impegno verso i tuderti: togliere loro il potere rimasto e non ridare nelle loro mani la nostra città. 
Bene così: incominciamo da Ferracchiati ed arriviamo a Marconi. Per intanto nominiamo due nostri uomini nei posti vacanti in seno al consiglio d’amministrazione, sia dell’Etab sia della Veralli. Vanno braccati e costretti a dimettersi. Sono sicuro che, tenendo una linea di coerenza e fermezza, avremo un consenso in ascesa, perché anche molta gente di Sinistra vuole così. 
                                                                            Mario Epifani – consigliere comunale Fiamma Tricolor

7 ottobre 2007
La libertà c’è ma fa paura… ed è mal pagata

Avevo intenzione di chiudere la polemica con Umberto Magni evitando di rispondere e quindi di rilanciare la discussione. Però devo fare due comunicazioni talmente importanti, e soprattutto concilianti, che restare in silenzio sarebbe un’omissione imperdonabile. 
La prima comunicazione è che la frase “In Italia non manca la libertà, mancano uomini liberi” è uno degli aforismi che ha reso celebre il “grande giornalista”, come giustamente lo definisce Magni (ma anche letterato, illustratore ed editore), Leo Longanesi. Leo Longanesi, romagnolo come Mussolini, è stato un fascista della prima ora, da subito vicinissimo al Duce e sempre fedele organizzatore culturale del regime. Dopo la svolta dittatoriale del 1925 conia il liberale slogan “Mussolini ha sempre ragione”, mentre nel 1926 pubblica per l’editore Vallecchi di Firenze un libro dal titolo non troppo ambiguo, ma efficace: il Vade mecum del perfetto fascista.
Espletato il mio ormai consueto (ed ingrato) compito di pedante, passo alla seconda esaltante notizia: questa volta sono d’accordo con Umberto Magni. Sì, avete capito bene, sono d’accordo con Magni (anche se non con Longanesi perché, quando il camerata pronunciava la fatidica frase, la libertà in Italia mancava eccome, e proprio a questa maliziosa e sfrontata ironia è dovuto il successo dell’aforisma). 
Umberto Magni ha ragione, in questo momento in Italia non ci sono uomini liberi. Ci sono giornalisti costretti a mentire, intellettuali costretti a tacere, giovani politici costretti a recitare, fedeli costretti a credere, soldati costretti a combattere (e a morire), migranti costretti a fermarsi (nei CPT), precari costretti a flessibilizzare, donne costrette a spogliarsi, consumatori costretti a consumare, lavoratori costretti a produrre (e a morire), prostitute costrette a fare l’amore, lavavetri costretti a scappare, giudici costretti a traslocare, pensionandi costretti a rilavorare (e magari a morire), telespettatori costretti a guardare, disperati costretti a drogarsi, e perfino carcerati costretti ad uscire. 
Non ci sono uomini liberi, in Italia, e per questo non posso che essere d’accordo con Umberto Magni. Non ci sono uomini liberi perché la libertà c’è ma fa paura ed è mal pagata.
                                                                                                                    Paolo Gervasi

6 ottobre 2007
Ecco come avrei impostato io la "giornata della scuola"

Gentilissima Sig.ra Mengaretti non so se le dà più fastidio che condivida la posizione di Romina Perni o ciò che ho scritto. Se è per prima ipotesi qualsiasi commento è superfluo se invece è la seconda forse è opportuno chiarire. 
Penso che sia mio diritto criticare ed interpretare. Ho estrapolato due passaggi del suo intervento in quanto particolarmente a me sgraditi e su ciò ho espresso il mio pensiero. Se devo esprimere un “mio” pensiero permetta che sia il “mio” o come dice Lei come mi fa comodo (comodo a cosa?) e non il Suo. Se non sono stato chiaro ribadisco che l’enfasi utilizzata nel coinvolgimento dei bambini mi è parsa fuori luogo nei contenuti e nella terminologia. Non ho citato San Francesco e (rileggendo) è stato richiamato da Romina non in modo “escludente” ma come richiamo ad una maggiore apertura in “aggiunta” alla celebrazione della Santa Messa.
Io sono felice per lei se gli stessi bambini che non “possono” andare a scuola a piedi rischiando non si sa cosa siano cosi capaci di percepire ciò che gli accade intorno a livello politico.
Lei è liberissima di parlare o meno di politica però cerchi di essere coerente ed eviti (se possibile) di incensare il Sindaco con questa enfasi. Cosi come è liberissima di fregarsene delle mie critiche visto che Lei è nel mondo dei giusti (ha visto!) ed ha la verità assoluta in mano. Non mi è parso di aver scritto di rinunciare alla nostra fede (non tradizioni,cara Signora, ma FEDE). Vede, la FEDE è un’altra cosa. 
Io non ho paura dell’altro, non vedo il nemico dietro ogni angolo. Forse una maggiore apertura, una maggiore comprensione, una maggiore conoscenza aiuterebbe tutti, Lei compresa. Se vuole saperlo (dubito) io avrei svolto un incontro,in orario scolastico, con docenti e studenti improntato sull’impegno a far si recuperare una scuola alle sue funzioni formative, aprendo un dibattito con gli studenti sui loro obiettivi, desideri ecc.. Il pomeriggio avrei fatto celebrare la Santa Messa aperta al mondo scolastico con in più le famiglie. Ma questo è il mio modesto parere. 
                                                                                            Maurizio Pierdomenico

6 ottobre 2007
Non è la libertà che manca, mancano gli uomini liberi

Mi ero proposto l’obiettivo, al termine della campagna elettorale, di farla finita con certe polemiche, specialmente con quelle montate ad arte dalla Sinistra Giovanile. Avevo l’intenzione di intervenire solo sulle questioni di reale interesse per i cittadini tuderti, ma, allo stato dei fatti, mi sento in dovere di fare alcune precisazioni.
Ho detto, ma Gervasi finge di non capire, che nel liberalismo ci sono tanti filoni di pensiero. Ho solamente notato che parte della sinistra è ferma al laicismo ottocentesco, che con il liberalismo laico ha poco da spartire. Sarò un liberal papista tendenza Sgarbi o Ferrara? Per me non è mica una offesa…
Lei è convinto che la mia espressione sia un paradosso logico, io la considera una provocazione politicamente scorretta. Chi ha mai detto che io rifiuto un modello basato sull’accoglienza, sull’integrazione e sulla comprensione delle diverse culture? Questi sono dei valori che considero fondamentali per la mia identità culturale. Rifiuto, quello sì, la politica delle porte aperte a tutti della sinistra, che dimentica le radici del nostro paese, e costringe gli immigrati a vivere in condizioni infernali.
Il mio non è spiacevole paternalismo, ma carità cristiana, vivo e sincero interessamento per gli ultimi e per i più deboli. Se lei pensa di insegnare a me la carità e la tolleranza, o ancora meglio pensa che la sinistra abbia il monopolio su certi temi, si sbaglia di grosso.
Pensa che le politiche anti-italiane del Ministro Ferrero favoriscano l’inserimento degli immigrati nella nostra società? Secondo me li portano ad isolarsi e a chiudersi nei ghetti
Lei dice che contano le cose concrete? Benissimo. Parla allora la legge Bossi Fini, una legge (che avrebbe potuto fare molto di più) che ha creato un nesso forte tra immigrazione e lavoro, che ha regolarizzato migliaia e migliaia di situazioni indecenti, usando la fermezza contro i clandestini e contro i mercanti di carne umana (gli scafisti). Questo non è razzismo, è, a mio giudizio, una politica dell’immigrazione compatibile. Tutta l’Europa si comporta così, siamo rimasti solo noi con le frontiere colabrodo.
Sui saluti romani ho già detto e non voglio tornarci, mi pare di essermi espresso abbastanza chiaramente (anche qui Gervasi finge di non capire). Sturzo, Kennedy, Papa Giovanni Paolo II fanno parte sinceramente del mio orizzonte ideale, invece il PD li strumentalizza perché non ha una identità precisa, e vuole colmare questa mancanza adoperando un sincretismo piuttosto confusionario. Far passare Kennedy e Papa Giovanni Paolo II per padrini del PD è cosa squallida.
Ho usato certe espressioni sul suo conto perché mi sono sentito un po’ toccato dalle sue parole (“offesa alla lingua di Dante e Leopardi”), a mio avviso esagerate. 
Non si preoccupi per me, io da sempre cerco di coltivare la virtù dell’umiltà e della conoscenza. 
Cerco anche di capire quello che c’è intorno, quello che succede. Con successo? Non spetta a me dirlo. Di sicuro non mi fa comodo l’ignoranza.
Diceva un grande giornalista che in Italia “non è libertà che manca. Mancano gli uomini liberi.” Il dibattito di questi giorni lo testimonia perfettamente.
                                                                                            Umberto Magni -Coordinamento Forza Italia Todi

6 ottobre 2007
Dovremmo rinunciare alla Messa e far aprire nuove mosche?

Gentile Pierdomenico, visto che si è permesso di criticare la mia lettera riportando solo una parte e interpretandola come le faceva comodo, la invito a leggere meglio: io ho scritto che la politica non c’entrava niente con l’inaugurazione dell’anno scolastico, ma è stato solo un modo caloroso (almeno un tentativo, mai fatto prima da nessun altro), da parte del sindaco e dei consiglieri, di avvicinarsi alla scuola, infondere fiducia nei giovani e bambini, facendosi sentire vicini a loro, e facendoli sentire presi in considerazione, mostrandosi come punto di riferimento e di appoggio. 
Le ricordo inoltre che siamo in Italia, paese a maggioranza cattolica, quindi perchè non celebrare l’iniziativa con una messa? Parlate di San Francesco, prendendolo ad esempio solo come e quando vi pare? La prima e unica strumentalizzazione è venuta dal centrosinistra, non da me, e ripeto che ho visto e sentito entusiasmo sia da parte dei genitori, che dei bambini, e questo perchè (grazie a Dio) sono abbastanza intelligenti da percepire ciò che gli accade intorno e hanno vissuto se pur indirettamente la campagna elettorale anche loro, vedendo o sentendo parlare di grandi festeggiamenti per l’elezione del nuovo sindaco, e da lì deve essere nata in loro, l’idea di una una persona importante e meritevole, quindi contenti di conoscerlo personalmente, ed è giusto che lo sentano vicino a loro, e dalla loro parte; così facendo li ha fatti sentire presi in considerazione, non come quelle persone (e questo, chissà perchè non lo ha riportato nella sua replica), che hanno sempre disertato tutte le iniziative scolastiche alle quali erano stati invitati, e non hanno mai proposto nulla per avvicinarsi alla scuola e farsi conoscere personalmente dagli studenti. 
Altra cosa giustissima è insegnare l’inno italiano ai bambini, e trasmettere loro il senso patriottico, ma proprio per coerenza non voglio parlare di politica, e non accetto, nè tengo in considerazione le sue critiche, nè quelle di nessun altro perchè, io ho visto quest’iniziativa, non politica, ma umana; invece qualcuno ha preso la palla al balzo per attaccare il sindaco e l’attuale amministrazione; è facile criticare dopo che le idee degli altri sono apparse valide e apprezzate, ma soprattutto non offensive, nè lesive per i non cattolici. Se permettiamo di aprire le moschee (che poi, spesso diventano scuole di terrorismo e questo è un dato di fatto! non una mia opinione), non vedo perchè noi dovremmo rinunciare alle nostra tradizioni, quando rispettiamo le loro. Dobbiamo essere sempre noi ad adeguarci? Di questo passo, altro che moschee… Apriranno anche le fumerie d’oppio!
                                                                                        Elisa Mengaretti

5 ottobre 2007
Ma che ci importa a noi di qualche bambino di altra credenza (non il mobile!)?

Come si può criticare una così bella iniziativa che ha portato tanti nostri giovani nella sempre cara e bella chiesa di San Fortunato? Solo questa sinistra poteva pensare di muovere accuse così offensive in una situazione del genere. Si organizza una bella opportunità di incontro per le nostre scuole che non offende nessuno, perchè noi nessuno vogliamo offendere e cosa fa questa sinistra mediocre, offensiva, conformista, sfruttatrice di minoranze, ancorata a vecchi clichè, irresponsabile, anticlericale, puntigliosa, stomachevole, sterile e noiosa fatta di falsi laici, mistificatori e comunisti del cui blaterare politicamente corretto non si sente il bisogno? Protesta.
E perchè poi? Perchè ci potrebbe essere stato qualche bambino non cristiano o di altra credenza (non il mobile!)? Cosa ci importa a noi dei bambini di altre credenze? Vogliamo sradicare le nostre tradizioni per gente che fuma narghilè, che indossa un burka, e che poi come noto puzza, anche. Dovremmo calarci le braghe ed insozzare il nostro italico onore? Vorreste farci vergognare della nostra identità. Ma non è forse solo definendo chiaramente i confini di questa che si possono affrontare con successo le sfide della multiculturalità? Ma non è forse definendo la nostra identità che ci si confronta con le altre culture? Ma non è forse solo definendo chiaramente i confini di questa che si possono affrontare con successo le sfide della multiculturalità? 
Chi mai ha detto che noi si debba sopperire di fronte a queste genti diverse venute da chissà dove? Che si debba rispettare l’altrui punto di vista? O addirittura fare del bene al prossimo? A me non risulta. Chi ha mai detto che si debba porgere noi stessi alle altrui angherie, e subire altri schiaffi? Perchè, poi, sappiamo bene a quali culture la sinistra vorrebbe farci prostrare; lo vediamo tutti i giorni in tv, in bei programmi quali Studio Aperto, la Vita in diretta o Verissimo chi sono veramente costoro. 
Ed allora è giusto ripartire dalla religione cattolica che non esclude e non discrimina nessuno e di cui non si può certo negare l’impegno radicale nell’aiuto per i bisognosi (ben il 20% dell’otto per mille dato dallo Stato). E che male c’è se il sindaco sceglie la bellissima chiesa di San Fortunato per parlare ai giovani? Che male c’è se lo Stato si confonde con la Chiesa? Che male c’è se così si parla solo a coloro i quali in quel luogo si identificano? Infondo i bambini erano contenti ed uscendo da scuola, gridavano:" Andiamo alla messa con il vescovo, ed il sindaco verrà con noi!". Vogliamo togliere ai bambini la possibilità di sentir parlare nella casa del Signore l’adesso caro Vescovo ed il sempre caro sindaco? Sindaco dal quale si aspettano grandi cose, memori della recente ed infervorata campagna elettorale, che non poteva non interessare questi giovini virgulti di 7, 8 anni, per niente strumentalizzati dai loro genitori. E cosa c’è di male se i loro colleghi un po’ più grandicelli nella stessa casa del Signore sentano il sommo piacere di cantare tutte le strofe dell’inno di Mameli così da creare il giusto contorno al discorso del capo della loro città, che è in fondo un po’ il capo di tutti noi? E se poi magari qualcuno muove un po’ il braccio? L’inno non lo si canta per questo? Cosa sarà mai… se questi nostri giovini rinvigoriti nell’animo dalla mirabile vittoria elettorale vogliano stringersi con forza attorno alle nostre patrie tradizioni. Perchè queste sono le tradizioni che ci piacciono. A noi.
Ed è dunque con piacere che apprendo che nei prossimi anni questo evento potrebbe diventare un appuntamento celebrativo fisso all’inizio dell’anno scolastico. E quest’occasione per rinsaldare i legami tra la pubblica amministrazione e le generazioni più giovani dovrebbe essere svolta magari in piazza, dove ci sarebbe certo più spazio, e magari aperta anche ai meno giovani, così che il nostro signor sindaco (dopo l’immancabile inno) possa ricordarci le nostre italiche tradizioni, e noi si possa sentirci più vicini alla nostra famiglia, al nostro Dio ed alla nostra patria (l’ordine può esser mutato). Ed ovviamente, poichè folle oceaniche si accalcheranno nella piazza, sarà forse consigliabile che il discorso lo tenga dalla sommità delle scale del comune, dove già avemmo il privilegio di vederlo radioso liberare i palazzi pubblici fra nero sventolio di bandiere, o magari da una qualche finestra. E noi saremo sotto ad ascoltarlo e se poi uno canta l’inno a squarciagola e magari muove un pò il braccio, vi prego, non strappatevi le vesti al grido di chissà quale pericolo per la nostra democrazia. 
                                                                                        Roberto Picchiotti

5 ottobre 2007
Che fine hanno fatto i consiglieri del centrosinistra autoproclamatisi paladini della cristianità?

Nel continuare a rimanere sconcertata dinanzi alle sterili quanto inutili polemiche di una sinistra che, a quanto pare, non ha altro di meglio a cui pensare se non inveire dinanzi ad una Santa Messa celebrata in occasione dell’inaugurazione dell’anno scolastico, mi sorge spontanea una domanda: ma in tutto questo accavallarsi di voci, anatemi e volantini che fine hanno fatto i consiglieri comunali del centrosinistra che durante la campagna elettorale si erano autoproclamati paladini della cristianità?
Se la memoria non mi inganna alcuni di loro hanno basato la propria campagna elettorale sui valori del cristianesimo, assicurando agli elettori che avrebbero salvaguardato le radici cristiane della comunità, avrebbero governato guidati dall’insegnamento della Chiesa, hanno inveito duramente contro chi accusava il nostro Vescovo di faziosità; ricordo di discorsi sulla salvaguardia della famiglia e sull’importanza dell’educazione cattolica nella vita dei nostri giovani.
Che fine hanno fatto questi consiglieri eletti con il voto di chi ha creduto a questi bei principi? Come possono, queste persone, rimanere in silenzio dinanzi ad un atteggiamento spiccatamente intollerante dei loro compagni di partito?
Nessuno ha preso le distanze, nessuno si è sentito in obbligo di fare dei distinguo, nessuno ha avuto il coraggio di opporsi……
E’ così che volevano governare la città? Sono questi i principi a cui volevano ispirarsi? Sono queste le persone che avrebbero portato i valori cristiani all’interno di un Governo di sinistra? 
La polemica degli ultimi giorni, per quanto odiosa, credo sia servita a far capire alla città e alla Chiesa la differenza tra chi si limita ad enunciare buone intenzioni e chi, di fatto, le mette in opera.
                                                                                            Elena Baglioni

5 ottobre 2007
La libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione

Non credo sia questa la sede per aprire un dibattito sulla storia del liberalismo. Devo però fare una precisazione. L’idea liberale laica non muore con l’Ottocento. Non è certo ottocentesco il liberalismo laico di Piero Gobetti, un uomo che con Sturzo ha collaborato, e che ha sostenuto Sturzo mentre le autorità ecclesiastiche ostacolavano e abbandonavano il fondatore del Partito Popolare alle vessazioni del fascismo, costringendolo all’esilio. Non era un liberale clericale, Gobetti, e per questo è morto delle ferite che i fascisti gli hanno inferto. I liberal papisti sul modello di Giuliano Ferrara vengono dopo, molto dopo. 
Continuo ad essere fermamente convinto che l’espressione “pensiero unico multiculturalista” sia un paradosso logico. Non basta isolare le parole per cancellare la contraddittorietà dell’espressione nel suo insieme. E comunque, anche volendo accettare la Sua interpretazione, se si rifiuta un modello basato sull’accoglienza, sull’integrazione e sulla comprensione delle diverse culture, si può fare ben poco per migliorare la situazione di quelli che Lei definisce, con spiacevole paternalismo deamicisiano, “quei poveri immigrati”.
A me interessano poco i proclami e le dichiarazioni d’intenti. Si fa presto a dire di ispirarsi a Sturzo, Kennedy, Gandhi o Wojtyla (gli stessi ai quali si ispira il Pd, tra l’altro, ci rifletta Magni). Quello che conta, soprattutto per un politico, è il modo in cui si rapporta ai problemi concreti. E non è liberale (e nemmeno cristiano) il modo in cui la Sua parte politica si rapporta ai problemi dell’immigrazione (non liberale non significa automaticamente fascista, non faccia demagogia, per favore, e si preoccupi di come usano le braccia i suoi alleati invece di fornire excusationes non petitae).
Ultima annotazione. Lei scrive in tono sprezzante espressioni come “dall’alto della sua cultura” e mi accusa di parlare dei “massimi sistemi”. Ci si riempie tanto la bocca di elogi alla cultura e allo studio ma poi, quando questa cultura è utilizzata per dare fastidio, per criticare, per smascherare i luoghi comuni del potere, viene alternativamente sdegnata o derisa, trattata come un tentativo di mistificazione o, peggio, come un colpevole e frivolo sfoggio d’erudizione. Utilizzo la poca cultura di cui dispongo per pensare, per capire, per resistere all’assedio della mediocrità, la mediocrità impostaci da chi dovrebbe governarci. Utilizzo la mia poca cultura per stare in basso, il più in basso possibile, insieme agli oppressi e a chi non conosce le parole per dire la sua rabbia. Dal basso della mia cultura, quindi, chiedo: a chi fa comodo l’ignoranza? Chi ci vorrebbe più ignoranti per averci più obbedienti?
E questa volta chiudo con una citazione molto più popolare: “la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione.” (Giorgio Gaber).
                                                                                                                                            Paolo Gervasi

5 ottobre 2007
Scuola day… finalmente una cosa di Destra!

Intervengo come privato cittadino ad esprimere la mia posizione in merito all’iniziativa promossa dalla Giunta Comunale (ed in particolare dal consigliere Ranchicchio da quanto leggo) in merito al ripristino della Giornata dedicata alla inaugurazione dell’anno scolastico.
Partendo dal dire che dissento profondamente dallo spirito e dalle modalità di svolgimento della cerimonia stessa, ritengo di non trovare nulla di strano se una Amministrazione di destra (scusate ma non vedo dove sia il centro!) mette in atto tale tipo di cerimonia.
Finalmente cominciamo a vedere atti e fatti affini ad una cultura diversa da quella di sinistra, una cultura certamente legittima nella quale non mi riconosco che mira a perseguire i propri ideali, al centro dei quali non può non esserci la Chiesa (non la religione!), la tradizione ma soprattutto la voglia di identificarsi in una persona (forte?) che in questo momento è rappresentata dal sindaco Ruggiano.
Spero vivamente che questa Amministrazione continui a manifestare la propria essenza, senza continuare a nascondersi dietro al ritornello "del bene della città di Todi", perchè il bene della nostra città è si interesse di tutte le forze politiche democratiche, ma il bene può essere perseguito seguendo strade diverse. Se così non fosse a che servirebbe fare le elezioni? 
La democrazia si fonda sul confronto delle idee ed agli elettori ciscuno si presenta con il proprio programma, ricordo che il sindaco Ruggiano si è candidato in alternativa al centrosinistra, quindi spero che in virtù della legittima vittoria che ha ottenuto dimostri di essere il rappresentante delle forze politiche che lo hanno sostenuto in campagna elettorale e che non continui ad utilizzare l’argomento del bene della nostra città per tenere in piedi una maggioranza che non ha in Consiglio Comunale.
Tornando allo scuola Day mi chiedo se forse non era il caso di celebrarlo in altro contesto e soprattutto portando alla ribalta altri valori, magari senza l’intervento dei politici e mettendo al centro gli studenti e non le autorità; allo stesso tempo mi chiedo che sarebbe successo se una iniziativa analoga fosse stata intrapresa da una amministrazione di altra natura poltica!
Ma oramai Todi (grazie ai politici di centrosinistra) vive una situazione di amore per questa nuova Amministrazione e pertanto nel rispetto delle regole democratiche è a loro che spetta l’onore di guidare la nostra città.
                                                                                                                        Valerio Natili

5 ottobre 2007
Ancora sullo "scuola day"… e poi parliamo di strumentalizzazioni!

Condivido la posizione di Romina Perni. Non amo tutta una serie di manifestazioni/inaugurazioni che sempre più di frequente perdono il loro spirito di fondo per assumere sembianze di autocelebrazioni e/o opportunità di presenzialismo e visibilità. A partire dai funerali per passare alle marce della pace fino a inaugurazioni varie. 
Sono rimasto basito da alcune parole dell’intervento di Elisa Mengaretti che riporto: "…è stata accolta con entusiasmo e apprezzata dalle famiglie, dagli insegnanti e dai bambini (parlo per la scuola elementare di Portafratta, quella frequentata da mio figlio); infatti ho sentito solo commenti positivi, tantissimi, soprattutto da parte dei bambini, che uscendo da scuola, gridavano: "Andiamo alla messa con il vescovo, e il sindaco verrà con noi!". Non so se essere felice che bambini (elementari come indica la Sig.ra Mengaretti) siano cosi partecipi e trainati dalla figura del sindaco, il che starebbe a significare che sono attenti alla politica oppure essere (come sono) perplesso in merito a questo entusiasmo. 
Continuando la lettura ho avuto la conferma nelle parole (sempre della Sig.ra Mengaretti): "…incuriositi e ansiosi di vedere e sentire parlare soprattutto il secondo (il sindaco), che per loro rappresenta un personaggio importante, ovvero "Il capo della loro città", dal quale si aspettano grandi cose, memori della recente campagna elettorale, così infervorata, dalla quale non potevano rimanere totalmente estranei neppure loro."  Poi parliamo di strumentalizzazione! Penso che qui si vada oltre i contenuti e i linguaggi. 
                                                                                                                Maurizio Pierdomenico

4 ottobre 2007
La giornata della scuola ha purtroppo concretizzato le mie paure

Credo sia assurdo che in questo momento non sia possibile a Todi esprimere le proprie opinioni senza essere accusati di operare una strumentalizzazione politica. Come consigliere ho fatto un’interrogazione al sindaco, cosa che è mio diritto e dovere, su qualcosa che non condivido a pieno, che è questa giornata della scuola di cui non vedo una vera motivazione formativa se non un’azione di facciata autocelebrativa dell’Amministrazione comunale. 
I modi che ho usato nella mia interrogazione credo siano stati morbidi e corretti, sottolinenando un aspetto di questa iniziativa che non mi convince. La cultura sulla base della quale mi sono formata non è quella del “pensiero unico multiculturalista” (espressione che, tra l’altro, non significa assolutamente nulla), ma quella dei valori dell’uguaglianza, del rispetto degli altri, del dialogo e della laicità come basi imprescindibili per ogni Paese democratico. Valori che credo debbano essere proposti ai nostri ragazzi fin dalla più tenere età in modo che siano preparati ad affrontare le tendenze, e anche le contraddizioni, di una società in continuo e forte cambiamento, dove, che ci piaccia o meno, dobbiamo essere pronti ad incontrare persone che non hanno la nostra stessa cultura, religione, etc. La mia interrogazione era anche propositiva perché alla prossima occasione si possa realizzare qualcosa di più concretamente formativo e non un evento estemporaneo di cui è veramente poco chiaro il senso. 
La signora Elisa Mengaretti scrive: “Sono particolarmente indignata, come la maggior parte degli altri genitori, per il fatto che, pur di fare ostruzionismo, critica e strumentalizzazione politica, non vengano risparmiati neanche dei bambini, mentre in tutto questo la politica non doveva entrarci per niente”. La cosa mi trova pienamente d’accordo ma non capisco perché la critica debba essere diretta alla sottoscritta, e generalizzando, a tutto il centrosinistra. Sottoscritta che non ha detto altro: può contenere il tempio di San Fortunato più di 2.000 persone? Non si poteva pensare qualcosa di più concretamente formativo invece che una manifestazione solo di facciata? Fine della polemica.
Chi opera strumentalizzazioni politiche? Chi esprime la propria opinione anche se contraria al senso comune oppure chi utilizza una giornata “per” i ragazzi e “dei” ragazzi per celebrare chissà che cosa? 
La modalità di svolgimento della giornata ha purtroppo concretizzato le mie paure: inno d’Italia, apertura e chiusura della Messa da parte del sindaco, giovani ragazzi che accompagnano il tutto con il saluto romano… Stiamo molto attenti quando pretendiamo di lavorare con il mondo della scuola, della formazione e dell’educazione, perché ad essere coinvolti non sono solo giovani già indipendenti e formati ma anche bambine e bambini a cui rischiamo di dare dei messaggi fuorvianti. 
So che i bambini e i ragazzi saranno stati comunque contenti di partecipare ad una giornata alternativa alle lezioni: ma lo sarebbero stati lo stesso se la giornata avesse avuto un tenore diverso. Facciamo attenzione ad individuare dove sono le vere strumentalizzazioni politiche!
                                                                Romina Perni – consigliere comunale L’Ulivo Todi

4 ottobre 2007
A quelli della Sinistra Giovanile neppure l’inno nazionale gli va bene!

La polemica sollevata a Todi dalla consigliera Perni con supporto della puntigliosa Sinistra giovanile riguardo l’inaugurazione dell’anno scolastico, oltre che sterile è anche stomachevole.
Credevo ci fosse una certa evoluzione nei temi e nello stile politico di questi giovani che entrando nel Partito Democratico vogliono farci credere di attuare chissà quale cambiamento epocale ma dimostrano ancora una volta di sbrodolarsi addosso con i logori e fallimentari richiami al laicismo, al multiculturalismo, al buonismo (fintissimo) e via discorrendo. Cha solfa!!! 
Dite la verità, non è che vi ci fà un tantino che ci sia stato Ruggiano e non qualcun altro in chiesa? Siete proprio sicuri che se il sindaco fosse stato di sinistra non avrebbe potuto fare una scelta simile? E voi che avreste fatto? Lo avreste prontamente biasimato? Non credo proprio! In tutti questi anni ne abbiamo visti fin troppi di sinistri incoronati in chiesa! E poi ancora con questo fastidioso atteggiamento di spocchia nei confronti di canta l’inno nazionale, anche quello è sacrilegio per voi, se poi uno lo canta a squarciagola e magari muove un pò il braccio già vi vedo strapparvi le vesti al grido di chissà quale pericolo per la nostra democrazia. 
Che tristezza, avete fatto la corte al vescovo fino a qualche mese fa (con successo per altro) e adesso ci venite a dire che poichè forse, ci potrebbe essere stato qualche bimbo non cristiano o di altra credenza, tutti gli altri avrebbero dovuto per rispetto rinunciare alle loro tradizioni, al loro costume e a tutto ciò che di bello ancora abbiamo noi italiani in comune. Questo vostro multiculturalismo è un calarsi le braghe ed un piagnisteo che non ci fa onore (come italiani), altra cosa è invece il rispetto, l’accoglienza e l’amicizia che tutti noi doverosamente dobbiamo a chi viene da altri paesi. 
                                                                                       
 Ugo Todini

4 ottobre 2007
L’incoronazione di Ruggiano in chiesa e il "gesto del braccio"

Ringraziamo il sempre prolifico Umberto Magni, nostro assiduo lettore, ma proviamo ad interpretare il nostro pensiero che probabilmente lui ed altri hanno travisato.
Questa mattina abbiamo contestato (molto pacificamente, semplici volantini) lo scuola day organizzato dal Sindaco Ruggiano – espressione volgare, ma usata dai giornali prima che da noi – e la forte connotazione politica sottesa all’evento. Non ci convinceva e non ci convince l’”incoronazione”, come ironicamente l’abbiamo definita, che il Sindaco ha cercato a San Fortunato, non ci convince la celebrazione della Messa per le scuole (a partecipazione non obbligatoria ci tiene a sottolineare qualcuno, e ci mancherebbe che fosse stato diversamente, rispondiamo noi!), così come non ci convincono le modalità di svolgimento dell’evento. Proprio per questo crediamo che l’iniziativa di Romina Perni sia stata quanto mai opportuna. 
A non essere rispettato è sia chi non è cattolico, perché non può partecipare ad un evento come l’inaugurazione dell’anno scolastico che gli potrebbe interessare, sia chi cattolico lo è, ed entrando in un luogo solitamente riservato al culto si trova di fronte un comizio. Come vedete, non c’è nessuna strumentalizzazione politica da parte nostra, né tantomeno una presa di posizione contro la religione. Anzi, manca di rispetto alla religione chi la utilizza per fini politici. O chi porta in una Chiesa l’inno (simbolo di identità di una nazione, di tutti, non di una parte politica), lo canta a squarciagola tipo stadio e lo saluta con il “gesto del braccio”.
                                                           
 Sinistra Giovanile Todi- Massa Martana

4 ottobre 2007
La scuola, il multiculturalismo e il blaterale della Sinistra Giovanile

Scrivo queste righe in risposta ai falsi laici (in realtà sono dei pretini del laicismo ottocentesco), indignati per la manifestazione sulla scuola svoltasi oggi a Todi, che cercano di farmi passare per un fascista, per un clericale, per un talebano, per un intollerante. Chiarisco subito una cosa: sono abituato ormai al fatto che la Sinistra Giovanile strumentalizzi ogni mia presa di posizione, ma io sono semplicemente un moderato cattolico che milita in Forza Italia. Devo chiedere la patente ai militanti della Sinistra Giovanile per esprimere le mie posizioni su queste colonne?
1) I saluti romani sono da condannare, sono opera di quattro imbecilli che avrebbero bisogno di studiare per benino la storia di questo paese. Gli imbecilli stanno a destra come a sinistra. Vicaretti prima di dare giudizi sulla mia persona e prima di scrivere certe cose ci pensi due volte, soprattutto legga per bene quello che ho scritto. 
2) E’ del suo blaterare politicamente corretto che non si sente il bisogno. Io non ho sentito nessun comizio, il sindaco ha fatto un discorso istituzionale in linea con il suo ruolo. Non ho visto tanto meno nessuna strumentalizzazione della religione, i bambini delle scuole li dovrebbe lasciare stare. Bisogna comunque capire che la Sinistra Giovanile è, in linea diretta o indiretta, erede del Partito Comunista. In quanto a mistificazione sono riusciti a superare pure i maestri.
3) Nessuno è stato discriminato, parliamo di cose serie. Che forse qualcuno era obbligato ad ascoltare la Messa? Io poi, caro compagno Vicaretti, non ho parlato di danni del multiculturalismo, ho parlato di danni del pensiero unico multiculturalista della sinistra, che è cosa ben diversa. Ho il massimo rispetto per le altre culture, affiancarmi (io che sono in prima linea per la difesa dello Stato di Israele) alla dittatura nazista è una grande offesa. Ma da gente mediocre come voi bisogna aspettarsi di tutto.
4) I giovani come lei non stanno dalla parte delle minoranze. No, sfruttano queste minoranze per dare addosso all’avversario, siete solo conformismo unito a ideologia.
5) Ben diverse, e molto più articolate, sono le critiche di Paolo Gervasi, a cui rispondo con grande piacere, anche se mi considera una offesa alla lingua di Dante e Leopardi. Però al contrario di quello che pensa lui non sono un falso liberale. Forse è lui che ha l’idea sbagliata di liberalismo, forse ha in testa il clichè del liberale ottocentesco anti-clericale. Invece dovrebbe sapere che esistono tanti cattolici liberali (Don Sturzo) che hanno dimostrato la totale compatibilità tra fede cristiana e liberalismo. E’ a quel filone di pensiero che il sottoscritto fa riferimento.
6) Per pensiero unico multiculturalista della sinistra intendo quel conformismo (pensiero unico) che circonda il modello di integrazione (multiculturalista) proposto dalla sinistra negli ultimi anni. Totale accantonamento della nostra identità, porte aperte a tutti con politiche dell’immigrazione irresponsabili che danneggiano solamente quei poveri immigrati. Non è forse definendo la nostra identità che ci si confronta con le altre culture, ottenendo un modello di integrazione compatibile con le esigenze di tutti? Lo dice molto bene anche Magdi Allam. Sono forse fascista allora per citare Magdi Allam? Gervasi, senza scomodare i massimi sistemi, ha capito a cosa mi riferisco? Pensa ancora, dall’alto della sua cultura, che sia uno che disprezza l’altro e il diverso?
 “Il conformismo è il carceriere della libertà.” J. F. Kennedy
                                           
 Umberto Magni – coordinamento comunale Forza Italia Todi

4 ottobre 2007
Anche Ranieri scrive a Bauleo: il servizio di logopedia è nato a Todi e qui deve restare

Motivi di salute mi hanno tenuto per qualche giorno lontano dalla politica e dai risvolti di quanto da me denunciato come consigliere comunale sul caso logopedia. 
Non voglio dilungarmi troppo perchè leggo che il consigliere Epifani mi ha anticipato e per questo lo ringrazio. Voglio rimarcare però che il sottoscritto sarà vigile perchè non accada ciò che è avvenuto nei tempi "loschi" della politica tuderte, quando si scambiava un servizio così importante come la sanità pubblica a discapito della collettività tuderte e di tutto il comprensorio.
Non mi interessa assolutamente cosa il dottor Bauleo intende fare dell’Ospedale di Marsciano ma nè io nè i miei colleghi del centrodestra resteremo a guardare se verrà ancora perpetrata la politica del declassamento del nostro territorio e della sanità in primis. Come dice Epifani le nostre, egregio dottor Bauleo, non sono affatto congetture, sono realtà riscontrabili dai documenti sanitari che ogni cittadino può andarsi a verificare presso il Centro Salute di Todi. Laddove volutamente dall’alto si è in qualche modo spostato in modo furbesco il bacino di utenza verso la zona Deruta in modo da dimostrare che la realtà di Marsciano opera su maggiori pazienti rispetto alla realtà tuderte. 
Si ricordi però che il servizio di logopedia è nato a Todi e a Todi deve rimanere fin quando non verranno riuniti i servizi al nuovo Ospedale Comprensoriale (casomai venga costruito e reso funzionante).
                                                                        Franco Ranieri – consigliere comunale di Forza Italia

4 ottobre 2007
Todi: school day e saluti romani…

E quei saluti romani al termine dell’inno di Mameli durante lo school day di Todi? Chi ce li spiega? Forse Umberto Magni li vede come un momento di riflessione sulla scuola? Secondo noi è la logica conseguenza di una manifestazione di gravissima discriminazione e ingerenza politica… 
Convinti della negatività dell’evento questa mattina abbiamo deciso di contestare lo school day voluto dal sindaco Ruggiano. Un volantinaggio, niente di più per far capire la gravità di quello che stava succendendo. E l’appoggio e le parole di molti insegnanti (alcuni dei quali hanno anche candidamente ammesso di essere contrari alla manifestazione pur essendo di centrodestra e pur avendo appoggiato 
Ruggiano durante la campagna elettorale) ci hanno fatto capire che della nostra posizione c’era un grande bisogno. 
Vedere osannare un sindaco con il saluto romano fa male, fa male a Todi e alla cultura e al senso civico di tutti i cittadini. Vedere occupare uno spazio solitamente dedicato alla religione dalla politica, dal comizio fa male soprattutto ai credenti: strumentalizzare la religione (e i ragazzi e i bambini delle scuole) a fini politici… mah, secondo me di questo i cattolici dovrebbero lamentarsi, e con forza. Noi questa mattina 
volevamo anche contestare la scelta di un’amministrazione che non rispetta le diversità , che calpesta i diritti degli studenti e delle famiglie di religione diverse da quella cattolica. 
Magni parla dei danni del multiculturalismo… francamente non credo che valga nemmeno la pena rispondere a una cosa del genere, però è meglio farlo: guardando al passato, vengono in mente solo i drammi umani e mondiali  di chi, al contrario, ha sempre pensato che esistesse una sola cultura pura alla quale tutti devono sottostare. C’è una cosa che, poi, non capisco: la difesa dei valori del cattolicesimo deve per forza passare per la discriminazione delle altre religioni? Noi, come giovani e come giovani di sinistra, staremo sempre dalla parte di chi si trova in minoranza, dei pochi… che la destra tuderte se ne faccia una ragione.
                                                        Roberto Vicaretti – segretario regionale Sinistra giovanile Umbria

4 ottobre 2007
Il pensiero unico multiculturista

Non ho intenzione di difendere Romina Perni perché credo che, se lo riterrà opportuno, saprà difendersi benissimo da sola. Voglio soltanto difendere la logica, il buon senso, la lingua italiana, l’onestà intellettuale.
Leggendo l’interrogazione del consigliere Perni, forse per la prima volta dal 26 maggio, mi sono trovato d’accordo con un’iniziativa del centrosinistra. Decidere che la giornata della pace, della fraternità e del dialogo debba essere celebrata con una messa mi sembra una scelta arbitraria e piuttosto discutibile, che denuncia, questa sì, una cultura monolitica e tradizionalista, costantemente in ritardo rispetto alle esigenze di una società che attraversa mutamenti profondi di prospettiva. I laici non hanno bisogno di ricordare il peso politico storicamente esercitato dalla Chiesa e dai suoi ministri sulla vita civile del nostro Paese. A ricordarci questa insostenibile ipoteca ci pensano già quasi tutti i giorni ora Josef Ratzinger, ora Camillo Ruini, ora Tarcisio Bertone con le loro frequenti e poco multiculturali incursioni in territori del dibattito pubblico che sono piuttosto lontani dal compito che dovrebbe esclusivamente competere a tali personaggi: la cura delle anime.
Sono piuttosto i cattolici e tutti i credenti a doversi ricordare che esiste un altro modo, che esistono mille altri modi, oltre a quello clericale (la cui efficacia è posta in dubbio da secoli di egoismo, dogmatismo, guerre sante), di parlare di fraternità, dialogo, pace. Come giustamente suggeriva Perni, esiste un modo includente di recepire il messaggio di San Francesco, e non solo il modo escludente, da “padroni di casa”, che i nostri falsi liberali ci propongono attraverso la demagogica domanda: “non vorremo mica rinunciare alle nostre tradizioni?”. Nessuno vi chiede di rinunciare alle vostre tradizioni (anche se ogni tanto una sana critica razionalista sarebbe auspicabile). Vi si chiede solo di rispettare gli altri punti di vista, senza liquidare culture millenarie evocando spippacciate di narghilé e maschilistici burqua (e io chiedo, siamo molto più rispettosi della donna noi con la nostra civiltà della pornografia?).
E qui veniamo al paradosso logico, all’offesa arrecata alla lingua di Dante e di Leopardi: si può parlare di un pensiero unico multiculturalista? No, se non a prezzo di un cortocircuito linguistico e concettuale. Se il pensiero è multiculturalista non è unico. Se il pensiero fosse sempre, davvero multiculturalista non sarebbe mai unico. Le parole sono importanti, disse un giorno Nanni Moretti. Dietro questo lapsus si nasconde l’intimo disprezzo per il relativismo di chi, professandosi liberale, dovrebbe avere per il multiculturalismo (ammesso che si voglia usare questo brutto neologismo) un “religioso” rispetto. 
“Le tradizioni e i costumi degli altri uomini sono, in qualche misura, un segno di ciò che l’esperienza ha insegnato loro. Si tratta di una evidenza presunta che, come tale, va rispettata.” 
John Stuart Mill, Sulla libertà, cap. III.
                                                                                                                Paolo Gervasi

4 ottobre 2007
Lettera aperta al dottor Bauleo sui servizi sanitari di Todi e Marsciano

Dopo gli interventi del sottoscritto e del consigliere Ranieri, dove si manifestavano preoccupazioni per il continuare dei “furti” consumati a danno dei servizi sanitari di Todi, il dottor Bauleo (Direttore Distretto Sanitario n. 3 media Valle Tevere-Azienda USL2-Todi) si è premurato nel rispondere al nostro allarme con un articolo su "iltamtam.it". Ha anche chiesto un incontro con il nostro sindaco, per tranquillizzarlo, come dice lui, del fatto che i nostri servizi non corrono rischi, anzi…
Se Lei, dottor Bauleo, dopo il nostro casuale incontro nell’ufficio di Ruggiano e lo scambio di qualche battuta, ha creduto di tranquillizzare me, ha sbagliato di grosso! Quando mi si vuole prendere per i fondelli divento anche irriverente e dunque non posso che dire, al caro Direttore, che io non sono affatto tranquillizzato. Anzi, il Suo comportamento non mi ispira fiducia, perché Lei non è dalla parte di Todi. Allora a confutazione di quanto afferma nel Suo intervento, riporterò stralci delle affermazioni fatte, con le dovute correzioni e precisazioni. 
LEI dice: “il Servizio Riabilitazione per l’Età Evolutiva (SREE) che è stato di recente riorganizzato e strutturato in Unità operativa semplice con un dirigente psicologo a tempo pieno come responsabile". IO dico che la dottoressa Bambini (responsabile e dirigente psicologo a tempo pieno) è presente a Todi solo mezza giornata del martedì. A tempo pieno forse, ma a Marsciano! 
LEI dice: “Questo servizio è organizzato in maniera unitaria a livello territoriale-distrettuale ed il personale opera nelle due sedi Todi e Marsciano.” 
IO dico che questo servizio aveva la sede in Todi e che sordidamente e subdolamente è stato, “in maniera unitaria”, già spostato, di fatto, a Marsciano. Questo lo dicono le cartelle di alcuni bimbi, che sono state portate a Marsciano senza che siano più tornate a Todi. Questo lo dice il fatto che Todi ha due stanze per erogare questo servizio (una delle quali completamente priva di finestre e quindi di luce) mentre a Marsciano il servizio può contare su di un intero piano con ben cinque stanze e tanto di palestra. Questo lo conferma il fatto che la logopedista Pordenoni opera quasi sempre a Marsciano. Questo lo convalida il fatto che la logopedista Tomasselli tratta solo adulti (anni quattordici) e le viene precluso di operare sui più piccini, che vengono inviati a Marsciano. 
LEI dice: “Presso la sede di Todi operano in giorni prestabiliti una logopedista, una psicologa, una neuropsichiatra infantile, e la responsabile del servizio”. IO dico che che non corrisponde alla realtà, poiché la dottoressa Moretti (psicologa) è presente a Todi soltanto tre mezze giornate ogni settimana e la psichiatra Potì è sempre a Marsciano e raramente viene, a Todi, per qualche colloquio con i genitori dei bambini. 
E’ proprio come dice Lei, dottor Bauleo, quando afferma che non ci togliete il SREE: l’avete già portato via, come tanti reparti ospedalieri e tanti altri servizi sanitari. Una domanda a Lei, dottor Bauleo ed ai politici responsabili di queste "rapine" continuate: pensate davvero che i cittadini di Todi siano disposti a subire ancora senza che poi vi presentino il conto? A qualcuno l’hanno già presentato alle ultime elezioni. Potrebbe succedere anche per Lei e per quei Sinistri che da Perugia decidono sulla nostra pelle. Mi scusi, ma l’avevo premesso: quando si cerca di prendermi in giro divento irriverente. Le pesanti congetture, come le chiama Lei, di Epifani e Ranieri, non solo hanno fondamento, ma un riscontro nei fatti. Se ne riparlerà, ne stia certo. 
                                                          
  Mario Epifani – consigliere comunale di Fiamma Tricolore 

4 ottobre 2007
Pensioni: il grande bluff!

Sorprendono non poco i toni entusiastici dei vertici sindacali C.G.I.L, C.I.S.L, U.I.L. sull’accordo raggiunto lo scorso 23 luglio sulla riforma del welfare ed in particolare sul nuovo sistema pensionistico.
Rischia di sbagliare, chi pensa che il diniego sull’intesa tra governo e sindacati, da parte della FIOM, l’organizzazione sindacale che rappresenta i metalmeccanici sia una posizione isolata. Sono molti i lavoratori, che si augurano che il no della FIOM possa fare da battistrada, affinché con il referendum, che si terrà in ottobre, i lavoratori, i precari ed i pensionati riescano a mettere tutto in discussione.
Hanno fatto finta di abolire lo scalone Maroni, che prevedeva l’innalzamento dell’età pensionabile a regime a 62 anni. Infatti, la nuova riforma prevede il pensionamento con il raggiungimento delle quote, cioè la somma tra anni anagrafici ed anni lavorati e visto che le quote sono comunque vincolanti a un’età minima a salire, cosa sono questi se non altri scalini da salire per innalzare l’età pensionabile da 58 a 62 anni? Il trucco c’è e si vede.
Potrebbe risultare pesante il taglio dei coefficienti di calcolo delle pensioni, che diventa automatico ogni tre anni e sarà deciso dal governo anche se le casse dell’INPS saranno in attivo. Fumoso e per niente definito l’obiettivo futuro di portare l’assegno pensionistico dei giovani attorno al 60% del reddito percepito.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro con questo welfare la precarizzazione invece dall’eccezione sembra diventare la regola come vuole Montezemolo e la Confindustria.
Questo sindacato è sfacciatamente filogovernativo e non può accusare di radicalismo chi si oppone a queste riforme penalizzanti come non mai per i lavoratori.
Se poi questo benedetto governo dovesse cadere, meglio che ciò avvenga per moti di piazza e pressioni sindacali che per intrighi di palazzo.
                                                                                                Orazio Falchetti – iscritto C.I.S.L.

4 ottobre 2007
Al Consiglio comunale di Todi è "vietato" riprendere…

Come una cinquantina di altri cittadini tuderti, sono andato ad assistere all’ultima seduta del Consiglio comunale. Ero curioso di vedere, capire, imparare, col solo scopo di partecipare ad un momento importante della vita civile e politica tuderte.
Era la prima volta che assistevo al Consiglio comunale di Todi, e come dilettante della politica pensavo fosse giusto vedere di persona come i consiglieri affrontano l’impegno politico, sia nei contenuti degli interventi che negli atteggiamenti, insomma sia gli aspetti formali che quelli di contorno. 
Ho ritenuto utile anche fare un’altra cosa: raccogliere una testimonianza visiva del Consiglio, filmandolo per poter usare poi il materiale per fare formazione e informazione nell’ambito dell’associazione culturale che presiedo. Mi sembrava un modo giusto per dare una visione imparziale ed oggettiva, con immagini dirette, e fare quindi una opera divulgativa utile per una crescita culturale dei nostri associati. 
Ho naturalmente chiesto al presidente del Consiglio comunale, prima dell’inizio, l’autorizzazione alle riprese. Avevo fatto appena una panoramica sulla sala e sull’Aquila che sovrasta il Consiglio, quando ho visto la scena seguente: un consigliere del centrosinistra, dopo aver "radiografato" per bene il regolamento, è andato dal presidente a confabulare. Poco dopo il presidente, con grande imbarazzo, mi ha pregato di prendere atto che per una svista aveva trascurato il fatto che l’autorizzazione alle riprese doveva essere richiesta e motivata per iscritto. Naturalmente mi sono immediatamente adeguato, interrompendo le riprese.
Il fatto accaduto è stato per me una vera fortuna, perchè ha dato un’accelerata alla mia formazione politica: a quante altre sedute avrei dovuto assistere per imparare quello che il Consigliere censore ha sintetizzato col suo comportamento? Una lezione di democrazia e di tolleranza che dimenticherò difficilmente.
PS – Per la prossima seduta, oltre a chiedere l’autorizzazione scritta, informerò anche quel canuto personaggio, così che trovi il tempo di passare in sala trucco…; Perplessamente vostro
                                                                                    Maurizio Giannini

3 ottobre 2007
La giornata della scuola di Ruggiano e le sedie lasciate vuote dalla Marini

Vorrei segnalare che l’iniziativa dell’inaugurazione dell’anno scolastico, proposta dal consigliere comunale di AN Claudio Ranchicchio, e promossa dal sindaco Ruggiano, è stata accolta con entusiasmo e apprezzata dalle famiglie, dagli insegnanti e dai bambini (parlo per la scuola elementare di Portafratta, quella frequentata da mio figlio); infatti ho sentito solo commenti positivi, tantissimi, soprattutto da parte dei bambini, che uscendo da scuola, gridavano:" Andiamo alla messa con il vescovo, e il sindaco verrà con noi!". Incuriositi e ansiosi di vedere e sentire parlare soprattutto il secondo, che per loro rappresenta un personaggio importante, ovvero "Il capo della loro città", dal quale si aspettano grandi cose, memori della recente campagna elettorale, così infervorata, dalla quale non potevano rimanere totalmente estranei neppure loro. 
Come fanno alcuni esponenti della sinistra a strumentalizzare perfino un’iniziativa così calorosa e accogliente dedicata ai nostri figli? Come fa la signorina Romina Perni a dichiarare che sarebbe stata più utile un’iniziativa diversa (come dice lei), più ricca di contenuti culturali, anche perchè ci sono molti studenti non cattolici? Vogliamo sradicare le nostre tradizioni per parlare di come si fuma un narghilè, o come si indossa un burka? 
Sono particolarmente indignata, come la maggior parte degli altri genitori, per il fatto che, pur di fare ostruzionismo, critica e strumentalizzazione politica, non vengano risparmiati neanche dei bambini, mentre in tutto questo la politica non doveva entrarci per niente. 
L’intenzione di Ranchicchio e Ruggiano era semplicemente quella di dare un incoraggiamento e ridare fiducia all’interno dell’istituzione scuola che, si trova in un mare di difficoltà, ai giovani che la frequentano e alle loro famiglie, nonchè agli insegnanti che ogni giorno combattono con le più disparate problematiche. 
Ribadisco ancora il mio ringraziamento personale per l’iniziativa, mentre agli esponenti del centrosinistra voglio ricordare che, tranne in un’occasione, abbiamo sempre visto rimanere vuote le poltrone a loro riservate, su invito a partecipare, ogni volta che c’è stata una recita in teatro o presso la scuola materna di Cappuccini, e ancora presso la suddetta scuola elementare. Purtroppo c’è sempre chi perde un’occasione buona per stare zitto/a.                   
                                                                                        Elisa Mengaretti

3 ottobre 2007
Al popolo serve il pane e non le brioches

Ho avuto modo di leggere i commenti in merito agli aumenti del pane e del latte. Mi è sorto tanto un dubbio. Considerato che il costo delle materie prime, come il grano, non sono aumentati ma lo sono il burro ecc. non è che qualcuno ci marcia?
Probabilmente ci fanno pagare la diversificazione dei prodotti che richiede maggiori materie prime ma non sono assorbiti a sufficienza dal mercato. Diventa naturale aumentare i prezzi di ciabatte e pani lavorati che di conseguenza fanno lievitare in alto anche il pane comune. 
Siamo noi che determiniamo questo andamento (analogo anche per il latte) cercando sempre variazioni in tema: pane ai cereali, integrale, salato, sciapo, cotto a legna (di Marsciano, Massa ecc.), latte magro, intero, con più calcio, con omega3 ecc.. Fare tutte queste variazioni costa e non ha senso aumentare un solo prodotto di una gamma è meglio farlo su tutta la linea produttiva. Perchè non fare una protesta acquistando solo pane comune?
                                                                       
 Maurizio Pierdomenico

3 ottobre 2007
Pur di polemizzare con Ruggiano, il centrosinistra le trova tutte

Se al consigliere Romina Perni, di cui ho la massima stima (l’ho detto sempre) sia politica che umana, non torna qualcosa sull’inaugurazione dell’anno scolastico, anche io mi permetto di rimanere molto perplesso dopo aver letto la sua interrogazione del 2 ottobre.
Sono rimasto poi assai sorpreso del fatto che, per polemizzare con la Giunta Ruggiano, si sia arrivati a strumentalizzare una occasione, a mio giudizio importante, come la nuova manifestazione per inaugurare l’anno scolastico.
Che non è il volgare “Scuola Day” di cui straparlano in questi giorni i cari compagni della Sinistra Giovanile, ma un momento di riflessione anch’esso sulla scuola.
Rafforzare i valori umani che sono alla base delle nostre istituzioni scolastiche, tramite manifestazioni (siano esse religiose e civili) e momenti comunitari, non dovrebbe essere forse un intento bipartisan e comune a tutti i partiti?
Perché dovremmo vergognarci della nostra identità (di cui la religione, lo dovrebbero riconoscere anche i laici più intransigenti, è parte fondante)? Non è forse solo definendo chiaramente i confini di questa che si possono affrontare con successo le sfide della multiculturalità?
Il ragionamento del consigliere Perni ha un vizio si fondo: è vittima del pensiero unico multiculturalista della sinistra, una ricetta vecchia e dannosa.
La religione cattolica non esclude e non discrimina nessuno, non si può certo negare il suo impegno radicale nell’accoglienza per il diverso e nel dialogo tra le fedi.
Tra l’altro non mi pare che la vecchia Amministrazione Marini abbia organizzato memorabili “momenti di riflessione sulla multiculturalità, sull’integrazione e sulla diversità delle culture” negli anni precedenti, specialmente negli ultimi, quando il 4 ottobre (San Francesco) è stata dichiarata dal Parlamento “Giornata della pace, della fraternità e del dialogo”.
La scuola, profondamente in crisi (e sappiamo che, se è in crisi essa, va in crisi anche la società) va rilanciata. Perché non ripartire da quei valori umani che sono comuni a tutti, cattolici e laici?
Preoccupante poi, a mio avviso, il silenzio che viene dal versante moderato del centrosinistra. La Margherita, promessa sposa dei Ds il 14 ottobre, ha rinunciato forse alla sua identità cattolica o è troppo impegnata nei preparativi di questo matrimonio?
                                                                            Umberto Magni – coordinamento comunale Forza Italia

3 ottobre 2007
Epifani a Ferracchiati: non è colpa mia…

Presidente Ferracchiati, andiamo per ordine sui contenuti della sua autodifesa. In primo luogo è ora che la smetta di fare la vittima poiché, a livello personale non ce l’ho affatto con Lei. Non è colpa mia se Lei si trova a fare il presidente di un ente che si è mangiato larghe fette di patrimonio ed ha disamministrato in funzione di interessi politici. Non è colpa mia se la Camevat, guidata da presidenti di sinistra e del suo partito, è stato un “carrozzone”, voluto dai comunisti di Perugia. Non è neanche colpa mia se è risultato un pozzo mangia soldi, con grave danno produttivo ed occupazionale. Non è colpa mia se qualcuno ruba le barbatelle o sparisce il concime urea. Non è colpa mia se l’Etab e la Veralli hanno firmato un contratto rocambolesco per la conduzione dei terreni.
Forse è un poco di colpa mia che i cittadini di Todi abbiano detto: “Basta! Cacciateli via dai posti di potere amministrativo”. Ma Lei ed il signor Marconi non intendete mollare l’osso. Prendendo per buono il fatto che l’ente navighi, in quanto a bilancio, positivamente, vorrei chiederLe quanto denaro pubblico (regionale, statale e della Comunità Europea) è entrato in cassa e quanti immobili sono stati alienati nell’arco degli ultimi decenni. 
La mia azione è strettamente politica e diretta verso i partiti che hanno in questi ultimi decenni amministrato Comune ed enti pubblici. Se, come Lei afferma, l’Etab non ha sborsato una lira per tutta la vicenda del vigneto in oggetto, non è da sottovalutare che ci sia stato un ingente mancato guadagno e che i soldi sperperati sono comunque pubblici. La vicenda del vigneto di Petroro si ripete in tanti altri atti amministrativi e non ci si difende da precise contestazioni, accampando integrità morale ed invocando l’onestà intellettuale di chi mette di fronte alle responsabilità chi amministra. 
Lei risponda punto per punto alle perplessità (chiamiamole così) espresse, sia sulla vicenda dell’asta dei terreni a Pantalla, sia sul Vigneto di Petroro. 
                                                            Mario Epifani – consigliere Fiamma Tricolore

2 ottobre 2007
Inaugurazione anno scolastico: qualcosa non mi torna

Considerato che giovedì 4 ottobre è stata indetta a Todi la giornata della scuola, durante la quale tutti gli studenti degli istituti cittadini si ritroveranno nel tempio di San Fortunato per inaugurare insieme l’anno scolastico; considerato che in quella giornata circa duemila ragazzi, insieme ai docenti e al personale non docente, si ritroveranno per questo nel tempio di San Fortunato; considerato che gli inviti agli Istituti scolastici per questa giornata sono stati mandati dal consigliere comunale Claudio Ranchicchio prima che fosse stata approvata la delibera di giunta comunale in merito e senza alcuna delega a riguardo; considerato che il 4 ottobre, oltre alla festa del patrono d’Italia San Francesco di Assisi, sarà anche la 3° Giornata nazionale della pace, della fraternità e del dialogo, chiedo al sindaco di Todi Antonino Ruggiano:
– se sono state prese le relative misure di sicurezza per lo svolgimento della giornata all’interno del tempio di San Fortunato;
– se il consigliere comunale Claudio Ranchicchio è stato legittimato dal sindaco o dalla Giunta nell’invitare gli Istituti scolastici a questa manifestazione;
– se non sarebbe stato più opportuno pensare una giornata di questo tipo con un risvolto formativo più spiccato, che fosse un momento di crescita e di riflessione per gli alunni anche su tematiche come quelle della pace, della fraternità e del dialogo. Considerato il fatto che molti degli alunni dei nostri Istituti scolastici provengono da paesi stranieri e professano una religione diversa da quella cattolica, sarebbe stato interessante conferire alla giornata uno spirito più “includente”, realizzando momenti di riflessione sulla multiculturalità, sull’integrazione e sulla diversità delle culture in sostituzione o in aggiunta alla celebrazione della Messa nel tempio di San Fortunato, per rimanere nello spirito dell’insegnamento e della testimonianza di San Francesco.
                                                                            Romina Perni – consigliere comunale L’Ulivo

1 ottobre 2007
Tutto quello che c’è da confessare sullo "scandalo" del vigneto di Petroro

Peccando sicuramente d’ingenuità, tenterò di fare chiarezza su questo “ennesimo scandalo” che si dice essere stato perpetrato a danno dell’ETAB. Ingenuamente perché ormai ritengo che non c’è più nulla o quasi di politico, ma purtroppo per la politica, molto, se non troppo di personale, ma pur non riuscendone a capire le motivazioni ne prendo atto. 
Innanzi tutto c’è da dire che l’impianto di tale vigneto in quella zona di Petroro, a fianco e sotto la chiesa di San Martino, di 12 ettari, è stato impiantato rispettando un piano pre-determinato dai tecnici della cooperativa affittuaria, mentre l’Etab a quel tempo non aveva personale tecnico di alcun genere.
L’Ente non ha mai sborsato per questo impianto un euro, tanto meno risulta dagli atti, aver mai pagato euro 92.000 per qualsivoglia manutenzione su quei terreni, né risultano fatturazioni del genere a chicchessia da parte della Camevat, fatti salvi i costi dell’impianto stesso. Comunque al di là di tutto l’ETAB non ha mai sborsato un euro per tutto il vigneto, dal momento che non ha mai riconosciuto i lavori fatti, proprio a causa della frana che si era verificata e che ha interessato circa 7 dei 12 ettari dell’intero impianto. Infatti 5 ettari sono in produzione. 
L’ETAB fino a quando non ci fu la restituzione da parte della Camevat di tutti i terreni affittati, non poteva pretendere altro oltre l’affitto, né poteva esserci nessun mancato reddito in quanto quest’ultimo sarebbe comunque spettato alla cooperativa stessa in qualità di affittuario.
Solo quando la cooperativa chiese i così detti miglioramenti fondiari, per tale vigneto fu opposto un diniego, che dopo vari passaggi burocratici e legali portò ad una transazione che prevedeva il ripristino dei 7 ettari interessati parzialmente dalla frana. Per questo motivo e per incentivare la cooperativa a tale risanamento fu messa una penale di euro 161.000. Naturalmente, una volta effettuato il ripristino, ciò avrebbe comportato il riconoscimento e la restituzione del migliorato in base alla legge 203/82 alla cooperativa stessa da parte dell’ETAB. Alla scadenza di tale impegno però la Camevat si è dimostrata insolvente. L’Ente a quel punto avrebbe potuto iniziare una causa per il mancato pagamento della penale, nessuno avrebbe potuto imputare agli amministratori dell’Ente alcunchè dal momento che avrebbero seguito l’iter più semplice e più facile. Fra una decina d’anni qualcuno, forse, avrebbe dato ragione all’Ente, ma neanche un euro sarebbe entrato nelle casse in quanto la cooperativa, come tutti quei soggetti che non hanno alcun patrimonio possono disattendere ai propri impegni tranquillamente perché a rimetterci non sono che i creditori. Non solo, ma l’Ente, anche se fosse risultato, il condizionale è sempre d’obbligo in Italia, vincente avrebbe dovuto pagare comunque le spese processuali. Questa sarebbe stata la scelta più semplice, ma siccome quando abbiamo accettato quest’incarico lo abbiamo fatto per fare le cose e non per essere travolti dagli eventi, abbiamo fatto periziare il terreno colpito dalla frana. Da tale perizia si è potuto constatare che la frana era circoscritta ad un pezzo di terreno di circa 7/8000 metri quadri, che si era ormai stabilizzato e che potrà essere tranquillamente baypassato con un intervento sui capitesta del vigneto. Si è così deciso di chiudere la vicenda in maniera tale di avere mano libera per rendere praticamente tutto il vigneto fruibile. Tale intervento costerà circa 30/40.000 euro, ma permetterà all’Ente di avere un vigneto di Merlot DOC di 11 ettari del valore di 240.000 euro, avendone sborsati circa 40.000 di euro.
Ci si poteva appellare alla giustizia, fare la figura degli intransigenti e passare la patata bollente ai prossimi Consigli di Amministrazione. Noi però non siamo abituati a comportarci così. I problemi cerchiamo di affrontarli e di risolverli al meglio tenendo conto delle problematiche in cui ci veniamo a trovare. 
Siamo certi che queste spiegazioni non saranno ritenute sufficienti, infatti non le abbiamo date per ottenere questo risultato, perché siamo solo delle persone oneste e non degli utopisti folli, che hanno dato il loro tempo ed il loro costante impegno, senza avere nulla in cambio. Però un po’ di onestà intellettuale da parte di tutti, quella sì, sarebbe necessaria ed opportuna, dal momento che in questi anni gli amministratori dell’ETAB si sono arricchiti soltanto di esperienza e di umanità, svolgendo questo lavoro, mentre l’Ente ha visto il suo patrimonio rimanere integro per la quantità e aumentato di valore per diversi milioni di euro dal punto di vista del valore. 
                                                                                Paolo Ferracchiati (presidente Etab Todi)

1 ottobre 2007
Sugli scuolabus si è alzata una speculazione politica

Vorrei dire la mia in merito alla demonizzazione della scelta di non fare arrivare i pulmini in Piazza Grande e, non tanto quanto consigliere comunale, ma come cittadino. 
Quando mio figlio cominciò l’avventura scolastica la mia famiglia abitava in Via della Portella, cioè in Via Ulpiana. La scuola era quella di Porta Fratta e dunque non tanto nei pressi di casa nostra. I primi giorni lo accompagnai, percorrendo Via delle Caselle e quindi il tratto dove le mura danno su Via Orvietana, poi la salita di Porta Fratta, fin davanti alla scuola. Lo ammonii di camminare dalla parte opposta del muro a strapiombo, facendogli capire i pericoli che poteva correre affacciandosi e sporgendosi. Poi, per cinque anni, mio figlio è andato e tornato da scuola da solo. Nei giorni piovosi e più freddi mi premuravo di accompagnarlo od andarlo a prendere, ma per cinque anni, in modo autonomo e responsabile, ha percorso quel tragitto da solo. 
Sono stato un padre irresponsabile? Può darsi che tutto sia andato in modo fortunato e mi rendo conto che, nel frattempo, la vita sia cambiata ed i rischi per i nostri figli siano aumentati, ma drammatizzare e voler a tutti i costi tenerli nella bambagia, non credo sia la scelta formativa migliore. Settanta metri in più da fare a piedi non possono che rafforzar i muscoli delle loro gambette. Ciò che mi infastidisce non è assolutamente la posizione assunta da alcuni genitori, che legittimamente esprimono il loro parere, ma la speculazione politica che si è innalzata dalla sinistra e dagli operatori dell’AUSER. Se poi il tutto dovesse risultare da correggere, i soggetti titolati a discutere per risolvere il problema, sono i genitori interessati ed il Sindaco.            
                                                                                                           
 Mario Epifani

1 ottobre 2007
E’ tempo degli "scuolabus a piedi"

Alcune osservazioni in merito al trasporto scolastico mi suggeriscono alcune informazioni. Non comprendo molto tutto il cappello del Sig. Germino (condivisibile) sul valore della scuola per poi sfociare nella esigenza di far scendere i bambini davanti alla scuola, mah! 
Nella richiesta, corretta, delle famiglie in merito alla gestione della mobilità scolastica vorrei aggiungere una nota critica in merito alle motivazioni. Il far confluire i mezzi di trasporto in piazza è una esigenza di praticità in quanto non esistono spazi adeguati a gestire il flusso (non è il caso di fermarsi a San Fortunato) ma la motivazione del "pericolo" per i bambini mi sembra veramente modesta. 
Ricordo che in alcune città (tra cui anche Roma) da anni sono in corso iniziative denominate "scuolabus a piedi" dove i bambini percorrono dei tragitti a piedi (da 800 a 1000 metri) guidati da volontari per arrivare a scuola. 
Tra i motivi di queste scelte: ridurre il traffico in prossimità delle strutture scolastiche evitando assembramenti caotici e salvaguardare l’aria che si respira; lezioni didattiche lungo il tragitto (segnaletica stradale, rifiuti, decoro urbano, leggere le indicazioni di una fermata di autobus); responsabilizzare i bambini nel muoversi nella città conoscendo i pericoli e le situazioni a rischio; far acquisire autonomia ai bambini.
Accompagnandoli sempre davanti al portone si rischia di avere degli adulti incapaci di muoversi appena escono dalle mura cittadine. 
                                                                               
 Maurizio Pierdomenico

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter