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In Umbria sono 19 i comuni che prenderanno parte all'iniziativa che vuole sollecitare l'adozione di un nuovo piano regionale dei rifiuti che punti più sulla raccolta differenziata

Del comprensorio della media valle del Tevere ci sono San Venanzo ed Acquasparta nell’elenco dei Comuni dei diciannove Comuni dell’Umbria che aderiscono alla manifestazione “Puliamo il Mondo”, promossa da Legambiente per l’ultimo fine settimana di settembre.
Si tratta di un’iniziativa di volontariato per ribadire che il problema dei rifiuti non è più rinviabile e che occorre un’efficiente gestione che punti sulla riduzione dei rifiuti e sulla raccolta differenziata.
In Umbria gli appuntamenti sono nei comuni di Acquasparta, Amelia, Cannara, Cerreto di Spoleto, Città di Castello, Corciano, Ferentillo, Lugnano in Teverina, Narni, Orvieto, Otricoli, Passignano sul Trasimeno Perugia, Preci, San Venanzo, Spello, Stroncone, Terni, Trevi e Umbertide.
“La crescente partecipazione di volontari a questa iniziativa nel corso degli anni – dice Vanessa Pallucchi, presidente di Legambiente Umbria – testimonia la crescita del senso civico, la richiesta di una gestione dei rifiuti più efficiente, il profondo desiderio di avere città più pulite e vivibili ma anche la consapevolezza che, per uno sviluppo più sostenibile, ognuno debba fare la propria parte”. I volontari libereranno dai rifiuti abbandonati i parchi, i giardini, le strade, le piazze e i fiumi.
“Dal momento che nella nostra regione si sta rimettendo mano al piano dei rifiuti, con questa edizione di Puliamo il Mondo – continua la Pallucchi – vogliamo sottolineare la necessità, non più rinviabile, di avere un piano che punti all’obiettivo “rifiuti zero” con una riduzione dei rifiuti a monte, facendo anche campagne informative rivolte ai cittadini e accordi con le aziende e poi una raccolta differenziata spinta, con il porta a porta e percentuali oltre il 60% su tutto il territorio regionale. Sono due elementi fondamentali che darebbero l’opportunità all’Umbria di non costruire nuovi inceneritori e discariche e addirittura rendere possibile la chiusura degli impianti, inceneritori e delle discariche esistenti, cominciando da quelli più tecnologicamente obsoleti”.

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