Polemica a distanza tra Comune di Marsciano, Regione e Provincia di Perugia sul tema dei Centri di Formazione.
Il Comune di Marsciano, partner nella gestione delle attività del Cnos-Fap riattivato presso la ex Casa del ragazzo, è pronta a dare corso ad un progetto di ristrutturazione ed ampliamento delle ex strutture di Ammeto.
Ma, secondo l’assessore comunale Alfio Todini, la drastica riduzione dei fondi previsti per le attività di recupero formativo, mette a rischio la prospettiva di sviluppo e valorizzazione dei Centri di Formazione.
“Siamo preoccupati – ha detto l’assessore – per il futuro del Centro di Formazione di Marsciano. È per noi una struttura importante, che sta dando i suoi frutti. È una esperienza in crescita, grazie alla quale molti ragazzi hanno trovato una propria collocazione nel mondo del lavoro.
La drastica riduzione dei fondi previsti per le attività di recupero formativo mette a rischio questa prospettiva oltre che creare problemi a molte famiglie, ai loro ragazzi, e agli operatori che attualmente trovano occupazione presso il Centro.
Non si vuol mettere in discussione la bontà della norma sull’elevamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni, né il fatto che ai Centri di Formazione venga chiesta una maggiore capacità di integrazione con i percorsi scolastici o un ulteriore innalzamento dei propri standard qualitativi. La scelta fatta dalla Regione di interpretare l’obbligo all’istruzione fino ai 16 anni come puro e semplice obbligo scolastico va rivista perché il rischio è quello di limitare l’offerta formativa offrendo percorsi troppo teorici che non sempre corrispondono alle esigenze del territorio e alle scelte di futuro lavorativo dei ragazzi”.
Pronta la risposta di Regione e Provincia. L’assessore regionale alla formazione, Maria Prodi, e l’assessore alla formazione della Provincia di Perugia, Giuliano Granocchia, hanno diffuso una dichiarazione congiunta.
Secondo i due esponenti delle amministrazioni “la Regione sta proponendo un modello di integrazione utilizzando sia le risorse ministeriali, sia le risorse europee, permettendo ai centri di formazione professionale presenti nella nostra regione di dare continuità alla loro azione. Un gruppo tecnico assieme alle Province è insediato per rendere concretamente operativo questo percorso. Adesso sta alla Cnos-fap dare una risposta chiara sulla disponibilità a percorrere questo cambiamento senza disperdere il proprio patrimonio di esperienza formativa. Polemiche e illazioni, in questa fase, sono inutili e controproducenti”.
- Redazione
- 26 Settembre 2007
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