Gli studenti hanno superato il “duro impatto” del primo giorno di scuola. I ragazzi che frequentano le scuole locali sembravano rilassati, senza elemosinare battute sull’inizio del nuovo anno scolastico e su tutto il lavoro che li aspetta per nove mesi.
Molte sono le novità che interessano gli studenti delle superiori. La novità più importante per studenti e genitori (per il momento soltanto annunciata) riguarda gli esami di Stato. Rimangono i commissari esterni (in numero pari ai membri interni). Ritorna anche l’ammissione all’esame, finora (quasi) automatica per chi frequenta il quinto anno. I presidi si sono accodati al Ministro e garantiscono che la scuola superiore non sarà più un “diplomificio” ma che alla base dell’esperienza scolastica ci sarà una forte selettività, impegno e una sempre maggiore importanza del merito.
Un provvedimento che è ancora in fase di gestazione riguarda il ripristino degli storici esami di riparazione a settembre per tutti gli studenti con i debiti scolastici. In proposito le parole del ministro Fioroni sono state chiare.
Gli studenti del liceo “Jacopone da Todi” hanno risposto ad alcune domande in merito a queste novità che li interessano da vicino. Sostanzialmente per tutti i ragazzi intervistati il primo giorno di scuola è stato liquidato con un generico “bene” o con un altrettanto positivo: “per adesso tutto ok” (e come potrebbe essere altrimenti). Le opinioni dei ragazzi in merito alla maturità sono divergenti se non proprio opposte.
Mattia Truffini, neo maturando liceale, afferma: “Non sono d’accordo con il nuovo modello di esame di maturità. Quando si inizia un percorso che dura cinque anni con dei professori è anche giusto che siano loro ad esaminarti, conoscono meglio sia il soggetto che le dinamiche di classe”.
Daniele Di Proietto, liceale di quinto anno, argomenta diversamente: “La commissione mista riesce ad evitare scomode realtà di piccole simpatie e inoltre è anche un incentivo per studiare”. La commissione mista viene appoggiata da Benedetta Sciaramenti che sostiene come l’esame di maturità: “Deve avere dei commissari esterni e non solo docenti che già conosci altrimenti non ha alcun senso”.
Di certo non si potrà dire, sempre stando alle loro parole, che gli studenti del liceo Jacopone non abbiano voglia di studiare. Da quello che è emerso intervistandoli i ragazzi sono d’accordo per una scuola seria, selettiva, impegnativa e capace di premiare il merito. “La scuola deve essere accessibile a tutti ma deve comunque essere impegnativa e dura altrimenti lo scopo stesso di scuola formativa si perde nel nulla”, così Mattia Truffini. Gloria Filippucci del II AC risponde alla nostra domanda sulla selettività scolastica affermando: “Meglio una preparazione solida e completa in vista dell’università che un liceo non impegnativo”.
- Nicola Mechelli
- 12 Settembre 2007
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