Il 7, 8 e 9 settembre, nell’omonima località a confine tra Todi e Massa Martana, si svolgono le celebrazioni in onore di Sant’Arnaldo, nel rispetto di una consuetudine che vede svolgersi la tradizionale fiera la seconda domenica di settembre.
La festa si svolge intorno ad una chiesina di origine romanica risalente al mille e dedicata a questo santo taumaturgo delle ernie al quale nel tempo sono state attribuite alcune decine di miracoli. Era proprio questa la forma di devozione per eccellenza: avvicinare un proprio capo intimo, al quadro di Sant’ Arnaldo.
Quando il dipinto originale venne rubato, la gente del posto ne commissionò la riproduzione ad un pittore locale; in seguito il quadro fu ritrovato, ma essendo ormai rovinato venne relegato nelle soffitte della chiesa. Il Santo vi è raffigurato non con indosso il saio ma con gli abiti da pastore. Vicino al suo bastone vi è un “cinto”, accessorio che serviva appunto a contenere le ernie.
Un’altra forma di devozione consisteva nel pregare passando sotto l’altare perchè si diceva che lì fosse sepolto il santo. Una pratica questa resa poi impossibile quando fra gli anni Sessanta e Settanta gli altari vennero girati verso il pubblico dei fedeli. Quello della chiesetta venne addirittura smantellato e sostituito con una tavola di marmo. Nello stesso periodo anche le pareti che erano ricche di ex-voto e di riproduzioni delle ernie miracolate, ma poi le pareti furono “rimodernate” privando la chiesa di tali testimonianze.
Da circa vent’anni esiste un comitato, del quale fanno parte le famiglie della vicina Monticello, che si occupa sia della manutenzione della chiesa (ne hanno ristrutturato il tetto e hanno realizzato una piccola pineta) che, insieme ai sacerdoti e alle suore di Collevalenza, dell’organizzazione della festa.
Sulla fiera di Sant’Arnaldo c’è che anche un curioso detto popolare che recita: “Sant’Arnaldo delle cipolle, chi ci va ci prende moglie, Sant’ Arnaldo delle fico, chi ci va ci prende marito».
- Redazione
- 5 Settembre 2007
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