Condividi su facebook
Condividi su twitter
Sarebbe prossimo, secondo le associazioni dei consumatori, un ulteriore aumento degli interessi sui prestiti a tasso variabile

Il quasi mezzo milione di famiglie che in Italia non riesce più a pagare le rate di mutuo potrebbero presto aumentare. L’Euribor, il parametro utilizzato dalle banche per adeguare i mutui a tasso variabile, ha registrato ad agosto significativi aumenti dello 0,20-0,30%, attestandosi al 4,45-4,75%, e senza alcun intervento della Bce, “si profila una ulteriore stangata per circa 3,2 milioni di famiglie, che fidandosi dei cattivi consigli delle banche, hanno stipulato mutui a tasso variabile, contro il 9% (300.000) che hanno lottato per spuntare irripetibili tassi fissi”.
Lo afferma il presidente dell’Adusbef, Elio Lannutti, che, chiede l’immediato intervento di Antitrust, Bankitalia e Governo, contro il comportamento degli istituti di credito “di anticipare i movimenti al rialzo del costo del denaro con l’euribor, dimenticando di adeguare i tassi sui depositi” e impedire così che nuove famiglie si aggiungano ai 450.000 mutuatari insolventi.
Secondo le tabelle redatte dall’Adusbef, le famiglie, da settembre, vedranno infatti “aumentare le rate mensili e/o semestrali da un minimo di 150 fino a 163 euro l’anno, per un mutuo di 100.000 euro, mentre un mutuo di 200.000 con un piano di rientro ventennale, comporterà rate più salate, da 326 euro a 656 euro l’anno”.
Centinaia di migliaia di famiglie con redditi fissi, ma indebitate a tasso variabile, già a rischio insolvenza – continua l’Adusbef – vedranno così un aggravio di rata, con un tasso d’interesse che si accinge a passare dal 5,36% al 5,61%, di 14 euro al mese (168 euro l’anno) per un mutuo di 100.000 euro ventennale; di ben 29 euro al mese (fino a 350 euro l’anno) di rincaro della rata per un finanziamento da 200 mila euro, con restituzione ventennale.
Considerando gli aumenti intervenuti a partire dal gennaio del 2005, per lo stesso mutuo, rispetto ad allora, si pagano 191 euro in più al mese e fino 2.300 euro in più l’anno. Prendendo invece in considerazione un mutuo da 200 mila euro a 10 anni, l’aumento rispetto ad oggi sfiorerà i 300 euro l’anno (pari a 25 euro in più al mese) e, rispetto a gennaio 2005, sarà di oltre 2.000 euro”. E non per effetto delle decisioni Bce.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter